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Visualizzazione dei post da marzo, 2013

DESIDERA?

Ci sono luoghi normali, che non hanno una coscienza di quello che realmente sono. Luoghi che inondano, debordano, escono dal loro ruolo. Sono presuntuosi. Ci sono per esempio stanze,  che si dimenticano di essere camere e basta, diventano luoghi di culto, di ricordo ossessivo, dei templi anche. E tu ti senti la sacerdotessa di quel simulacro, e accendi ceri, e ti vedi con labbra luccicanti in adorazione. Ti sembra che qualcuno ti possa  aprire la porta solo per chiederti: desidera?

Voci care fuori campo

Quando dal fondo di un cassetto, è uscita questa istantanea, le mie mani affaccendate si sono fermate per un istante: troppa nostalgia. Ma tenendola tra le mani, ho sentito una voce fuoricampo:" non avere paura". Non credo nell'aldilà,  ma penso nella forza del pensiero. E in questi giorni, per me complicati, l'ho pensata tanta. E ho preso a ricordare ogni frammento di questa foto, la sua voce straripante d'amore, l'abbraccio complice che sapeva cullarti. Era primavera quel giorno, il vento massacrava il lago, e il sole era pallido. Ma quel che ricordo è che con lei, io non avevo mai freddo. Ho sentito un leggero fruscio mentre tenevo quell'immagine tra le dita, come se delle parole incantevoli si fossero vibrate nell'aria: "non avere paura".

Ritratto di una DEA.

Per dipingere un ritratto femminile così lieve, occorre prima sognare la primavera. Vedere prati fioriti, e sentire il profumo dell'erba tagliata di fresco, riempire l'aria. Svegliarsi e fare di lei, giustizia. Riprodurre dentro se' la sua anima, e assorbirne la magia. E apprezzarla con pennellate di colori tenui, non dimenticandosi di "quegli occhi", fiammelle accese sul mondo. E poi mettersi in fila ad ammirare il quadro, in un silenzio irreale, disturbato solo dallo sguardo. "Ha capelli lunghi, occhi come stelle, invoca l'estate?" Questo si mormora nell'apparenza. Ma io che la conosco bene, so che è la sua umanità a farla stabilire un baricentro, a tenerla in piedi, e che il vento la porterebbe via, se non avesse tutte quelle profondità dentro se'. E la spontaneità dei pensieri, unite alla sua bella persona, avvolta da una nuvola di mistero, la rendono indimenticabile e capricciosa. Questa è la mia amica DANIELA,

Un lunedì solo sognato?

Questo lunedì è così leggero che forse l'ho solo sognato. Camminare senza aver mete, mangiare solo quello che si può mordere. Senza accendere gas, pelare patate, considerare tempi. Continuare a camminare senza saper bene su che prato approdare, vedere che la primavera stenta a sbocciare, e riderne, consapevole che prima poi, quella margherita si affaccerà al sole. Incurante anche se quest'ultimo, poi lo faccia. Oggi è un lunedì così, in libera uscita. Non prendo rincorse, oggi la vita va così come viene.

Non siamo mai contente

Lo scettro di scontente ce l'abbiamo noi. Noi donne. Smentitemi se ce la fate. Dopo giorni e giorni di pioggia che ha provocato in noi, grandi malumori, oggi un raggio di sole è sbucato. Ebbene sapete cosa ho avuto il coraggio di dire: "uffa.. guarda che vetri, adesso con "sto" sole si vede quanto sono sporchi! Ingrata, sono un ingrata.

Le donne vere anche oggi.

Ho lasciato che passasse quel giorno. Quello che dicono : è la nostra festa. Nel rinnovare la mia stima a tante donne amiche e non, io penso soprattutto a quelle vere, anche oggi. Specialmente a quelle come me, con la cellulite sul culo perchè non ho il tempo nè i soldi, per farmela togliere con costosi trattamenti, una normale, alta un metro e un po' poco per svettare tra le altre, rotondetta e con le ginocchia a pandoro, e con il nasone lungo a farmi ombra mentre leggo. Quelle che alla mattina si svegliano per preparare la colazione ai figli, che li esortano con un "copriti!", quelle che socchiudono la porta della camera dove il marito sta ancora dormendo, e nel frattempo fanno, coniugando questo verbo bellissimo ma faticoso 1000 volte, stendendo lavatrici, passando lo swiffer, scongelando la carne.. Fanno, prima che lui si svegli e dica : brava, ti sei alzata prima per truccarti!

Epì Paìdeia

Ogni tanto qualcuno mi chiede di scrivere un mio pensiero, su questo e su quello. Collaboro con il giornale on line di Meluzzi "testatadangolo", con il quotidiano "La Voce", sono complice di diverse associazioni culturali, ed ora, sarò presente anche nel giornale online di arte e cultura "Epì paìdeia". Quindi seguitemi anche lì, è anche su Facebook. Comincerò con un articolo sul DILEMMA. E grazie per la fiducia.

A volte non è bello.

Mi capita di mettere il pilota automatico. Questo succede quando vedo che la tecnologia, estrania ogni componente della mia famiglia, l'uno dall'altro. Aspetto uno sguardo. Ma uno è su face book, e l'altro davanti alla tv.. Quindi mi isolo anch'io, mi metto le cuffie e canto sottovoce, mentre passo l'aspirapolvere, pulisco i bagni, piego i panni. Pasolini diceva che la famiglia : "è un'associazione a delinquere". A volte a dire il vero, ci rimane solo il delinquere.

Andrea Scanzi, Gaber, e l'efficacia di "buttare lì qualcosa".

Ebbene, si. Lo confesso. Sono stata io ad avvicinarlo. Io, una donna in menopausa così mite e poco avvenente, che ha osato. Come ho potuto arrivare a questo? Semplice, io, un individuo privo di spiccate idee politiche, che ama Gaber, si ma "non più di tanto", è rimasta stregata dalla magia di entrambi, nel "buttare lì qualcosa", per poi farmi riflettere. L'invettiva di Gaber, così ben ricordata ed rappresentata da questo grande giornalista, mi ha fatto ricordare, non solo l'uomo che è stato "Il Grigio", ma soprattutto che nella vita ci sono sempre due scelte : accettare le condizioni in cui si vive, o assumersi la responsabilità per cambiarla. In finale di serata, mi ha offerto il consiglio più utile che forse solo lui,  in questo mio momento poteva darmi: cerca di avere il desiderio " di andare oltre" . Non avendo l' idea,  della luce che ha acceso in me . Grazie.