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Visualizzazione dei post da luglio, 2013

ll peso delle emozioni.

E' qualcosa di intollerabile, il peso delle emozioni che a volte vivi. Sono una donna torrenziale, a volte sforo argini con conseguenze devastanti. Chi entra nella mia vita, questo lo sa. Ieri sera ho vissuto una forte emozione osservando una fotografia. Un'amica mi ha decifrato, ha colto una lacrima che non ne poteva proprio sapere di starsene lì, nella sua giusta sede. Dire quello che ho provato non lo so dire, ma mi ci sono ritrovata dentro, in pieno. Immersa in quegli sguardi, invasa tra quello che sono stata e quello che sono. Era una fotografia emozionale, che mai e poi si staccherà dai miei occhi e dal mio cuore.                                                                         Grazie Silvia, ti devo più di un'emozione.

Donne che scalano il dolore.

Ho amiche che tradiscono una sofferenza, pur sorridendo alla vita. Sono forti , non hanno tirato i remi in barca anche se il sogno si è interrotto. Se i mattoni hanno ceduto nella costruzione, cercano soluzione ad una vita. Ad altre è caduto il tetto addosso, si sono medicate le ferite e si sono messe al riparo. E non hanno smesso di guardare le stelle, e sperare, hanno preso una corda e hanno iniziato a scalare il dolore. Prima un chiodo poi un altro, prima un passo e poi un altro. Ora sono in cima alla vetta, più loro che mai.

Siate la tempesta!

Perchè la tempesta? Quando ho scritto il mio primo libro, tutti mi chiedevano il perchè di un titolo così imperativo. Rispondevo: mi sento da sempre un capriccio atmosferico, e la tempesta lo è, in tutti i sensi. Il mio modo di essere e di concepire la vita è questo, e mi ha portato a seguire una direzione. Il vento forte porta tempesta, e la direzione del vento porta cambiamento, e ho sempre potuto contare sul mio cuore, sulla mia anima e sulla mia testa, se decidere di affrontarla in pieno volto, o cercare un riparo sicuro. Ma ho sempre voluto scegliere. Ecco. Ne ho esperienza, e questo è il risultato di un istinto per la vita.

La kazaka e la polvere sotto il tappeto

Credo che non si possa più andare avanti con questo tipo d'informazione pilotata, becera e falsa. Credo che creare polveroni per nascondere la vera polvere sotto i tappeti, sia cosa per uno spettatore stupido e poco attento. La storia della Kazaka è una vergogna, lo scassarci le palle con questo falso problema, è indice di scarsa considerazione nei nostri confronti. Viviamo in un paese dove il lavoro è diventato un optional, i suicidi sono lo specchio del disagio in cui viaggiamo nelle nostre vite, pura demagogia, ve lo concedo, ma è la verità. Le imprese de-localizzano, lo stato svende i suoi gioielli, e i giornali sono pieni di Kate e la Kazaka. Bene così.

Sono una scrittrice?

Mi disse il vento di mollare la presa. Non so combattere con il vento, ahimè. Non l'ho ascoltato, così scrivo, butto giù idee, elaboro pensieri e nascono parole. Perchè questa è la mia vita, avere dei fogli bianchi da riempire, dissetarmi sulla riva del fiume della vita, respirare profondamente con grande gratitudine. E godermi. Sono una scrittrice ora, questo mi dicono, ogni tanto i miei occhi vanno a quella finestra dove da piccola la vita mi faceva vedere cose meravigliose. Non sempre si sono concretizzate, non sono state tutte bellissime, ma tutte le volte che ho avuto bisogno di sognare, quella finestra mi è apparsa.

Sulla riva del mare

Sulla riva del mare, i bambini giocano allegri con la sabbia. Le mani sul vento incontrano gli schizzi dell'acqua salata, non possono sapere, che la mia vita, dopo l'incontro con la voce del mare, è mutata. Non so dire a quante persone il flusso delle onde ha portato sollievo, non so calcolare la serenità, posso immaginare però che quando il mare ti porta a seguirlo nel suo fluire, la tua vita e la tua via, appaiono più chiare.