Passa ai contenuti principali

Post

Visualizzazione dei post da ottobre, 2014

Le 6 e 26

E' anche  il titolo di una canzone di Cremonini. Ho scritto fino ad ora. La passione per qualcosa tiene svegli. E' un pretesto per tenermi viva. In mancanza d'altro, niente come la grammatica mi fa compagnia, i sinonimi mi aiutano a non pensare, le metafore mi vengono fuori come lumache dopo la pioggia. Di notte è tutto più bello e magico. Di notte posso osare. OSARE..verbo decisamente fantastico.

Ci sono tanti cieli

Ci sono tanti cieli. Alcuni invasi da nuvole gonfie, altri così azzurri da sconvolgermi i sensi. I cieli striati invece mi ricordano le persone distanti, quelle che non sai mai se volergli bene o no, che lanciano stelle e ti prendono in pieno lo sguardo, per poi eclissarsi dietro scuse. I cieli lattiginosi mi fanno pensare alla mia infanzia, piena di masse scure, sfilacciate nel pensiero. Ci sono poi i cieli che ti sorridono, sono quelli che si mostrano come sono, che ti promettano pioggia e mentre tu sei lì ad accogliere le gocce sul viso, ti fanno sentire che ci sono.

Sticazzi!

" Una mappa del mondo che non prevede il paese dell'utopia, non merita nemmeno uno sguardo" scrisse Oscar Wilde Ho sogni e idee che mi fanno battere il cuore, eppure mi ha detto un'amica ieri: "alla nostra età, è tempo di rassegnarsi". "Sticazzi! " ho risposto io. Mi piace pensare che posso innamorarmi ancora, di un progetto, di un uomo, di una donna, di una canzone, di un lavoro. Che posso ancora essere presa ancora in ostaggio da sentimenti sospesi. Che posso ancora impazzire per un'idea, una casa da ristrutturare, un viaggio da fare. Perchè il sogno mi fa andare avanti, mi sposta sempre un po' più in la. Perchè la parola "rassegnazione", richiede una quantità enorme di lacrime da inghiottire. E faccio fatica a mandar giù anche solo la saliva.

Una donna in disuso di domenica.

Io alla domenica lavoro sempre, e trovo riposo in altri giorni. Oggi no, e mi sento una donna in disuso. Sono andata sul terrazzo e il cielo è di un grigio anonimo, osservandolo, mi sono sentita spiata da una nuvola, e una leggera accidia si è impossessata di me. Ho guardato le persone in strada non riuscendo ad incrociarne gli sguardi, forse qualcuno mi ha anche sorriso, ma ho trattenuto la confidenza.. La domenica passerà noncurante, eppure al di fuori di queste mura sono sicura che tutto avverrà come da copione, amori, disastri, mal di testa e sorrisi. Ecco i sorrisi. Quelli te li puoi fare anche rimanendo con te stessa, se sai volerti bene.

Pensami quando ti va

Dire: "pensami quando ti va è da deficienti". E' l'insicurezza che ci fa dire cose così scontate, banali, stupide anche? Perchè  imponiamo un nostro pensiero? Perchè vorremmo essere sempre presente dentro la testa di qualcuno. Amiamo il controllo. Punto. Se una persona ha voglia di fare un qualcosa, non c'è bisogno che tu glielo ricordi, che tu, in maniera un po' melliflua lo metta sulla strada di quello che a te interessa. Spontaneità. Se imponi, se indichi, se dirigi, non sei mai spontanea. Sei una manipolatrice. Brutta parola questa, non mi piace, vedrò di regolarmi..

Riscrivere la geografia del tuo cammino

Quando non sai più quello che c'è scritto dentro te, devi iniziare a riscriverti. Ridisegnare i tuoi fiumi, mettere delle montagne ai confini del tuo lago. Affondare le radici del tuo albero nella terra nuda, e annaffiarti di buonumore e saggezza, per poi cogliere i frutti di quello che hai seminato. Sapere bene in che mare sfoceranno le tue ansie, arginarlo se serve, con uno scoglio, e tutto intorno sabbia bianca e finissima a farne da cornice. E sopra di te dipingere un cielo luminoso, pieno di stelle, con una luna che fa capolino dietro ad una nuvola. Riscriversi si può. Riscrivere la geografia del tuo cammino, partendo da quello che sei. Tu, sola con una matita in mano. Infondo, chi  non ne possiede una?

Affetta dalla sindrome di PAV (parole a vanvera)

 Credo che sia racchiuso in un segreto,  l'arte del vivere.  Forse ci sono delle linee guida che ci permettono di farlo,  in maniera sicura?  Io non lo so,  so solo che a volte è impossibile decifrare il senso di ciò che ci capita,  perchè esistono le forze irregolari da combattere,  i mutamenti,  le contraddizioni che accadono,  che tu lo voglia o no.  Certo applicare delle leggi di comportamento,  ci mette al riparo da brutte sorprese,  ma l'imprevisto,  l'assurdo,  accade.  Ecco l'assurdo non lo capisco,  cioè il fatto che a volte non sia possibile tornare indietro,  rimediare a parole dette in un momento ormonale del cazzo..  L'assurdo non lo mando giù.  Io ho imparato poco fino ad ora,  certo fermarsi a guardare il sole,   invece di blaterare affette della sindrome di PAV  (parole a vanvera)   sarebbe più utile.

Grazie dei ricordi

Un cuore che si disintegra non si può più ricomporre. Si perdono i pezzi, per sempre. Si può delirare,  arrabbiarsi per aver sbagliato tutti i tempi, puoi dirti che non ha capito un cazzo di come sei dentro, puoi prendertela con le stelle, puoi sputarti in faccia perchè lo sapevi, puoi sentirti offesa e delusa  con l'entusiasmo e  il sorriso ai minimi termini e capire che ha  spento in te, tutto quello che ti aveva acceso. A volte ci si stanca di rincorrere chi non ci insegue, di fare e di disfare. Però si aspetta la luce e si vai avanti. Si parte per la luna e poi quando da lassù si guardano le distanze, si torna sulla terra . Infondo il non amore è molto semplice, uno ha voglia dell'altro, e l'altro no. Cosa c'è da capire? Niente. L'amore capita. Il non amore anche. Amare non è poi così strano,  ci si può innamorare anche da distratti. Ma è al non amore che non c'è soluzione. Allora quando non ci si può più proteggere da quello

IL MALE DI VIVERE

VASCO ROSSI ha sdoganato un malessere diffuso. Nel senso che parlarne è sempre stato un tabù, poi, quando lui ha deciso di confessare al mondo, il suo male di vivere, altri sono usciti allo scoperto. Qualcuno ha associato il suo disagio, a una fonte d'ispirazione a cui attingere, altri alla difficoltà di alzarsi alla mattina di un uomo che dalla vita ha avuto tutto. Massimo rispetto. Ho conosciuto tante persone comuni, attraversate da questa disforia. A giorni alterni anch'io mi sento "di vetro", trasparente, mi sono fatta la diagnosi da sola, soffro di un "disturbo esistenziale dovuto a conflitti interiori". Mi chiedo che cavolo si è rotto in me. Ma non sono depressa io, sto solo galleggiando. "SCUOTITI" mi han detto ieri.. Ho un crampo somatizzato dietro allo sterno, tanti amici, le vacanze, un lavoro, una famiglia.. "dici poco!" mi dicono.. eppure tutto questo, si stempera in una situazione tipo camminare sopra

Le pieghe del cuore

E' un qualcosa che non mi so spiegare, ma so di avere le pieghe nel cuore. Pieghe che non si stirano. Che sono lì perchè tutto torna, perchè non mi voglio ingannare, sono lì per accogliere chi amo. Mi servono per conservare il ricordo. Distante da un altro corpo io mi addormento, so farlo, ma il pensiero poi mi raggiunge e raggiungo, e nel sonno mi sciolgo, stretta stretta. E le pieghe, le mie pieghe, vengono accarezzate e guardate per intero. E mi accorgo così, che non c'è altra soluzione per conservare il contatto, e restare insieme ad una persona che non c'è: pensarla.

Il marito e l'amante: la teoria delle scarpe.

Mettiamo che  impazzisci  per un paio di scarpe bellissime, di quelle che mettendole, sfili come una dea sul red carpet, a punta, altissime, rigidissime, al massimo del fashion. Ti piacciono tanto, nell'istante stesso che fai due passi, godi anche, guarda, proprio una soddisfazione! Man mano che cammini  traballi, sbandi, ti senti come sulle uova, hai paura di cadere. E non vedi l'ora di togliertele perchè ti fanno un male cane, ti vengono i calli e le vesciche, e hai la schiena spezzata. Quindi ti sollazzi un paio d'orette, ma poi appena sei sulla porta di casa, le sfili impaziente e le lanci per aria. E ti rimetti le tue scarpe comode, finalmente.. e sospiri felice, e vai come un treno, corri su è giù per la casa in preda al delirio dell'abitudine, e fai e disfi, e ti senti tranquilla, sicura anche. Capisci che la linea sottile che ti divide tra l'irrazionalità, e la razionalità, è lì per te, a portata di mano. Allora decidi: que

Ironia indice d'intelligenza

Si dice che le persone ironiche hanno un senso dell'intelligenza spiccato. Anzi, studi confermano che chi sa usare quest'arma, non data in dotazione a random, vive meglio perchè sa ridere dei propri difetti e delle proprie fragilità. Il problema è che non sempre gli ironici vengono capiti, e se trovano persone permalose sulla loro strada, il dialogo latita. E si sa sa che il pour parler e la comunicazione sono fatti anche di botte e risposte taglienti, incisive, tipiche di chi se ne serve. Ma a volte per l'ironico sono solo botte.