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Visualizzazione dei post da agosto, 2015

Come una TARANTOLATA

Mi capita spesso di vagare da una angolo all'altro della casa, cercando. Come se giocassi ai 4 cantoni. Mi accorgo che i miei cari mi guardano come se fossi un essere socialmente pericoloso, e questo mi provoca una reazione a catena, comincio a grattarmi, in preda ad un orticaria migrante. Un anima in pena. Vorrei essere così intelligente da progettare, brevettare e lanciare sul mercato, gli occhiali con un GPS incorporato. Com'è che nessuno ci ha ancora pensato? Credo che ad una "certa", la memoria non basti più.

UN FILM SENZA TITOLO

Metti che uno spot scemo, interrompa a casaccio il film che hai in testa.. Tu cosa fai? Ti addormenti e per un po' lo riprendi sperando in un finale eclatante? Chiudi gli occhi senza dormire e t'immagini lo svolgimento che ti pare a te, e così facendo ti racconti una meraviglia che non esiste? Oppure, ti tieni il ricordo di quello che hai vissuto fino a quello spot, apri gli occhi, e vivi la realtà? Detto questo: che titolo poteva avere, questo film?

Non riesco a dormire

Non riesco a dormire. Interminabili stupende discussioni, giuste indignazioni, giusti sarcasmi contro i giusti bersagli: i politici, la televisione, la chirurgia estetica, gli uomini ineleganti, i corsi di scrittura creativa e le persone che finiscono una frase con un  "mi dispiace". Sia maledetto il giorno che un capriccioso raggio di sole, mi conferì ironia e pensiero. E ora, per colpa di queste insopportabili e inutili appendici del mio vivere, sono qui con i pestoni sotto gli occhi, a non dormire. Ma tranquilli, anche la pazzia è relativa.

Iniziare le cose

Per iniziare le cose bisogna esserci. Perchè altrimenti rimani male. Cioè, metti che hai voglia di perdere del tempo ma ti accorgi che hai finito i corridoi, allora che fai, giri su te stessa? Sarebbe stato meglio non iniziare, o no? Almeno non ti viene il mal di testa a furia di pensare al perchè mai hai iniziato quella cosa. Anche perchè ti rimane la bocca schifata per le parole che non sei riuscita a dire, per quel pranzo che hai iniziato con un buonissimo antipasto e non hai finito con il dolce. Va beh, lasciamo stare... Ecco forse questo lo avresti dovuto dire, prima di iniziare le cose.

E' li che ti amerò.

Saprò amarti tra quella luce a cavallo tra il tramonto e la sera. Nell'ultimo pensiero tra gli occhi aperti e  gli occhi chiusi. Fissando quel raggio di sole che sbuca da un alba. E' lì che ti amerò, accarezzando i petali di  velluto a questa rosa, e sentendo il tuo calore sul mio viso.

Le donne son fatte così. Arrangiatevi.

Le donne vogliono un uomo che le porti la mare. Che le sorprenda. Ma attenzione. Il mare deve essere Il MARE. Non un mare qualunque. E la sorpresa deve avere un gusto diverso, inaspettato, che le lasci a bocca aperta. Provate a prendere per le mani un uomo e portarlo voi, al mare. Provate a regalarle una qualsiasi cosa. Anche un gratta e vinci. Sarà contento come un bambino. La donna no. La donna troverà sempre qualcosa da dire. Vorrà un tramonto apposta per lei. E se è buissimo, e il cielo non saprà stupirla, la colpa sarà la vostra.

Agosto in stand-by

E' stato un luglio pieno. Uno di quei mesi con giornate che hanno offeso la durata delle notti. Mi dicono che era da vivere fino all'ultima goccia, ubriacandosi di sensazioni vitali. Ora è agosto, e io sono in folle, come una barca a due passi dal molo ma ferma lì, ad aspettare di partire. La notte comincia  a riprendersi la sua rivincita sul sole, sulla sua potenza, sul suo ardore: i giorni si sono accorciati e presto verranno sopraffatti. Un'estate che non ho vissuto, che ho sentito sulla mia pelle solo da racconti di altri, e mentre tutto a Settembre finirà, io prenderò il largo.

La disperazione non ha classe.

"Quelli che stavano nella stiva, sono morti asfissiati"hanno detto in tv.  "Quelli" sono esseri umani, che non hanno potuto scegliere. Ne' di restare in un paese che li ha abbandonati, e nemmeno di andarsene. Di scappare, questo sì, ma è diverso. Fuggire dentro una carretta, senza ossigeno, perchè fuori costava di più. Il biglietto, era di un'altra categoria. Come se la disperazione avesse una classe.

Pazienti.

In questa lotta per la vita,  mentre la gente comune   si annoia nella sua povera vita ci siamo noi  i pazienti che vaghiamo in stanze colorate di ospedale  ed incontriamo persone che condividono l’amore per quegli sprazzi di vita che gli sono rimasti,  sorridono e gli occhi brillano con una luce unica di chi sa cosa vuol dire: rischiare di perdere tutto per un destino beffardo e bastardo.  L’importante è essere felice oggi,  perciò riempi il cuore di gioia e fanne la scorta per quando le giornate saranno più grigie. A te che ti svegli la mattina col broncio e senza un sorriso,  a te che ti lamenti per gli impegni della giornata,  per te donna che ti lamenti se non hai trovato il capo che cercavi,  a voi lavoratori che la mattina sbuffate per andare a lavoro,  per te, che come hai due soldi devi assolutamente soddisfare ogni tuo desiderio,  spendendo ogni centesimo per poi lamentarti che non ci sono soldi… A voi io auguro un buon giorno!  Siete i ben accett

Gli sguardi muti

Uno sguardo può valere le macerie  nelle quale tu ti ritroverai un giorno. E' un qualcosa di così intimo, che è come se si venisse scoperti a rubare qualche cosa. Come se quella superficie, in realtà rendesse trasparente qualcosa di taciuto. Gli occhi hanno dentro se' l'anima, e uno sguardo, "quello sguardo", a volte ha in se',   l'inevitabile. L'emozione si decifra anche così, abitandone il pensiero, e guardare, può essere un atto di coraggio, un verbo muto.

Gli addii delle persone che ti sono solo "sembrate"

Ci sono addii che ti schiantano per terra. Io sono una donna che "guarda in faccia al sole e non abbassa gli occhi" mi racconto spesso così. Mi metto sempre in gioco, sbaglio spesso, non so valutare, però ho azzeccato il mio essere. Cerco comunque di scandagliare l'animo di chi mi sta davanti, in profondità, e con qualcuno c'ho preso, con altri invece ho toppato, ma non ho mai avuto rancori, per chi mi ha lasciato sulla porta. Certo alcune persone "sembrano solo", e non sono capaci di lasciarti veramente. Nel senso che "quell'addio e grazie", te lo fanno solo immaginare.

GLI ADOLESCENTI UN MISTERO?

La mente degli adolescenti, un mistero. I recenti fatti di cronaca ti pongono domande, non trovi risposte.. Ti chiedi cosa pensano mentre smanettano con la Play station, quanti ragionamenti nascondono, oltre gli sguardi. Escono ed entrano di casa, e tu cerchi di decifrare una sensazione, un piccolo accenno.. Tornano da scuola con lo zaino a penzoloni, le braccia basse, la schiena curva, si tolgono le cuffie solo quando tu gli dici un sonoro: è pronto! Poi comunque ci parli, magari anche senza troppo insistere arrivi a lui, a lei, a loro. Cerchi di capirci qualcosa, t'interroghi, incalzi domande tra un primo e un secondo piatto. Ma proprio quando cominci a capirci qualcosa, il tuo tempo è scaduto, e rimani in salotto a prendere polvere come i tuoi soprammobili. Poi ti sorprendi perchè ti senti appoggiare una mano sulla spalla, ed è proprio il tuo cucciolo che ti dice: "tranqui ma', va tutto bene, non mi drogo, non bevo, non fumo, e con le tue domande,

Non c'è più un ignorante per fare due chiacchiere

Vi è mai capitato di trovarvi dentro ad una situazione paradossale? Stamattina in ospedale, ho incontrato un conoscente che appena mi ha vista, ha cominciato a parlare. Di cosa non ho capito. Penso siano stati i 5 minuti più noiosi della mia vita. Lui, uno di quelli con i capelli con la riga perfetta, il doppiopetto inamidato, le scarpe lucide, e il sorriso stampato, mi spiegava la sua frenetica vita, tra un coffee break e un meeting, sciorinava termini come asset, spoil sistem, target..per concludere con un rincuorante badget. Un bell'involucro che scagliava idiomi nell'aria. Aveva le mani congiunte, come uno che prega, forse si aspettava che io comprendessi qualcosa del suo discorso, ma sinceramente non ho capito una "cippa lippa". Accanto a noi, seduto, un vecchietto che ascoltava, e con la sua saggezza ha esordito in dialetto romagnolo: " Un gnè piò un gnurent per fa du ciacri.." Io sono scoppiata a ridere ma ovviamente, l'uomo mode

La bellezza dell'anima.

A volte provo un desiderio irrefrenabile e repentino, di affermare la mia esistenza. Mi guardo allo specchio ( non riesco mai a passarci davanti senza darmi una sbirciatina), e fisso la mia immagine. Capita anche, che io veda la mia anima. E allora mi abbraccio, prendo le mani e me le porto al cuore. Perchè io me la veda collocata lì però, proprio non lo so, ma credo che lei e il cuore, si facciano compagnia. Ma mentre LUI lo conosco, e so che batte perchè ha un motivo, LEI mi è spesso criptica. Non sempre mi piace com'è, non è sempre bella e limpida, a volte ha crepe e solchi che la rendono tortuosa. E poco soffice. Allo specchio poi, prendo la cipria e cerco di ricostruirmi, la pelle si distende, e spunta un sorriso. Il cuore è lì in sede, aspettando emozioni. E penso: ma l'anima, chi me la restaura stamattina?

Nessuna donna è mai a metà

Un ictus ha ucciso qualche mia cellula, qualche neurone, una parte del mio corpo. Ma sono VIVA! Viva con il punto esclamativo, viva con la voglia di riprendermi la vita, viva con la determinazione di vivere ancora ogni delusione, ogni arrabbiatura, ogni indignazione, ogni tramonto e ogni alba. Tutte le donne lo possono fare: tornare a volare. Io volavo alto prima della mia caduta a terra, e non dico che è stato una benedizione, che dovevo ritrovare me stessa e balle varie.. No. Dico che mi sono ritrovata a ripensarmi, questo si, a ripensare alla forza delle donne, capitale umano pieno di risorse, e a decidere per me, ogni giorno come farebbe una madre di famiglia, una donna che lavora, una figlia che si deve rimboccare le maniche. L'universo femminile ha straordinarie risorse. E allora: resisti, combatti, porta avanti le tue idee donna, fai lavorare le cellule che funzionano anche per quelle che si sono arrese. Arrendersi? Tu non farlo mai!