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Visualizzazione dei post da novembre, 2015

MARTE CONTRO VENERE: su questi pianeti c'è AMORE!

Federica allarga il letto, Penelope è la donna di scorta, Gina è single per legittima difesa, Stefania soffre di maschiofilia, Angelina s’innamora di uno stronzo, Giulia è Giulia e basta, Ludovica è l’amante del prete, Elena sa già che le farà male ma le piace tanto, Francesca attende un bacio, Rosi affronta la crisi del suo matrimonio.  Dieci donne raccontano in prima persona l’esperienza del loro desiderio, mettendo a nudo la propria anima. Dieci storie autobiografiche, vere, oneste. Poi ci sono loro, gli uomini. Giulio, che apre gli occhi su quel letto; Gabriel, che le ama entrambe; Giorgio, che si dà un tanto al kilo; e Lucio, Cesare, il papà di Giulia (il papà e basta), James, Max, Paolo, Clark Kent. Ognuno guarda la realtà secondo la propria visuale. La donna con l’occhio destro, l’uomo con l’occhio sinistro, o viceversa. Poco importa, quando si parla d’amore bisogna usare tutti e due gli occhi, perché una risposta universale non c’è.  Perché di fronte a una serratura, ciò ch

No.

Nella giornata internazionale contro la violenza sulle donne, io vorrei partire da un NO che ogni donna dovrebbe dirsi, e  mettere in pratica per rispettarsi. E parlo di farsi rispettare dall'inizio, parlo di quando facciamo passare atteggiamenti che non ci piacciono, ma alla quale non sappiamo dire no, perchè pensiamo che siano di passaggio, rari, non ripetibili, non trasformabili in botte. Quei "stai zitta!" quelle mezze parole, quelle frustrazioni che a volte un uomo riversa sulla persona che le sta accanto, per sfida, per capire fino a dove può spingersi, quelle censure ad un desiderio, una voglia diversa che non sia la sua, una manipolazione di un modo di vivere, di vestire, d'incontrare. Di pensare. Ma anche un No urlato ad una persona che non ci vuole, un no a chi ci ha voluto solo per abbellire la sua vita, un no a chi ci ha fatto del male ed ora per mettersi l'anima in pace, ci chiede perdono. Ma chi ti vuole bene, bene verament

L'amore non si spiega. Punto.

L’amore non si spiega.  Non è classificabile, si vive e basta.  Più me ne occupo tramite la posta del cuore e meno capisco,  lo ammetto: è un mistero insolubile.  Gli scienziati ci provano : endorfine, percentuali, formule chimiche, ormoni.. tutti che ci vogliono spiegare perché ci si innamora proprio di quello, di quella.  Un profumo? Uno sguardo? Le vertigini? E ancora altri che ci spiegano perché tradiamo,  perché poi ci passa,  vogliono prendere i tuffi al cuore di donne e uomini ed esaminarli al microscopio,  metterli dentro un’ampolla di vetro,  dosare le emozioni e farci degli esperimenti.  Ebbene anche io ci provo a decifrare le meccaniche di un amore ma poi,  davanti ai nodi in gola mi fermo.  Davanti al imponderabile dell’innamoramento alt!  Mani in alto!  Come si fa a spiegare un sorriso cosa ti provoca,  una voce sussurrata all’orecchio che sconquasso? Quindi non strapperò mai il romanticismo,  le recriminazioni, le minacce quei “

Jovanotti e la lotta per restare umani

Chi è che non ha una zia o una nonna che lo chiama GIOVANOTTI? Lorenzo che balla e canta e salta per tutto il palco, Lorenzo che dice che esistono le domande ed esistono le risposte, Lorenzo che prende la chitarra e fa abbassare le luci per creare l'atmosfera necessaria per rimanere solo, intimamente, con il suo immenso pubblico. Lorenzo vestito da capo indiano che chiede di vivere, nonostante che l'aria è quella che è, nonostante la paura.. Ho avuto il privilegio di assistere alle prove di un concerto che è Work in progress, alta tecnologia, ritmo, sudore e fiato. L'ho visto salire sul palco in accappatoio e dirmi, e dire: "facciamo dell'inverno un posto caldissimo, bionda" Restiamo umani Jova..

Valeria e le ali.

Valeria voleva volare alto nella vita. Anni di studi per diventare la donna che voleva essere: una ricercatrice. Oggi le tv raccontano che era una ragazza modello, la figlia che tutti avrebbero voluto, laurea, dottorato, ed ora studi specialistici alla Sorbona: amava le differenze di vita in "rosa" tra la Francia e l'Italia. Aveva esperienza di volontariato in Emergency, aiutava i clochard parigini.. Ora tutti diranno che era splendida, meravigliosa, unica. E lo era tutto questo. Ma soprattutto era il futuro del nostro paese. la meglio gioventù. Le bombe, i mitra, le pistole, non assomigliano in nulla a lei. Valeria aveva le ali, voleva volare. Il sangue  rimane a terra.

Parigi

Io questa città la voglio pensare così, con questi colori, con questa atmosfera. Niente grigi di bombe, niente urla per le strade, niente orrore. Io non trovo le parole non so che dire. Mi sembrano inutili tutti i commenti, tutte le disamine, tutto.

Cos'è l'amore?

L'amore è la negazione della logica,  la dimostrazione che il nostro corpo è animato da qualcosa di più che semplici neuroni.  La scienza non può concepire l'amore,  ne l'amore può concepire la scienza.  Ma sarebbe riduttivo,  limitare il concetto di amore alla sola attrazione tra due persone, non credete? Amare è passione, per altri esseri viventi o per il proprio hobby,  o ancora per il lavoro e mille altre cose ancora.  E proprio come la scienza non si spiega la composizione di una canzone,  l'attrazione tra due anime,  e l'emozione di ogni individuo dinanzi ad un tramonto,  così il cantautore difficilmente concepisce la creazione di un di una luce artificiale. Questo perché l'amore per la musica,  è l'unica luce di cui un cantautore ha bisogno,  e l'unica a lui comprensibile. 

Quali parole?

Che parole bisogna dire per poter dare un po' di gioia a chi sta male, a chi vive una situazione difficile? Bisogna pronunciare la parola amicizia? O libertà magari? Io mi sento molte volte impotente in questo caso, vorrei prendere per mano la "persona" e saperla ascoltare. E nel silenzio, con uno sguardo parlarle. E sentire tutte le parole che non dice, riuscire a capirle, ad interpretarle. Invece sono come tutti, che parlo e parlo e butto lì consigli a palate, sapendo benissimo che io stessa, li accetterei con il contagocce. Ma forse, il segreto, è tenersi un po' di parole nella testa, solo per se stessi. E fare in modo che nessuno le decifri.