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Visualizzazione dei post da 2016

Un Natale assottigliato

Io sono cresciuta in un piccolo paesino della Valtellina, e vi assicuro che da bambina, nulla era più importante per me della messa di mezzanotte. Ci trovavamo in quelle panchine tutti stretti e assonnati, si sbadigliava, ci si scambiava un augurio, cantavamo. Poi, fuori dalla chiesa,tanti baci e abbracci. Veri, sinceri, perché ancora ero ingenua, pura. Mi dicono che questa usanza continua, c’è ancora in tutta la penisola, anche nel Duomo di Rimini e nelle chiese di Riccione e dell’entroterra Romagnolo, ma io non sento più la magia, che ci volete fare, tutto mi sembra assottigliato con il mattarello della ferocia della vita. Le feste segnano il passare del tempo, si sa, è un po’ tempo di bilanci, fai la conta di chi c’è e di chi non c’è più. Le amiche si aspettano i regali e tu continui ad aspettare la vigilia per correre nei negozi perché non vorresti perderle per un malinteso, per un riciclo sbagliato, per una mancanza. Ma in realtà ti senti obbligata. Ed ad ogni natale ti ripromett

Aspettando il calendario del 2017 del qualunquista.

No io non mi accodo alla lamentele.  Troppo comodo prendersela con la stagionalità. Siamo nel mese delle feste Natalizie,  e già ho sentito dire a persone che vorrebbero saltare al mese successivo perché odiano i regali, l’atmosfera a loro dire ipocrita che regna in questo periodo.  Si è vero, qualche convenevole si potrebbe saltare.. e anche qualche auguri fasulli. Ma poi, saltando a gennaio queste stesse persone si lamenteranno per le code ai saldi,  in febbraio ripeteranno e posteranno su face book che è un mese troppo freddo per essere allegri, e naturalmente odieranno anche il carnevale e le canzoni di San Remo. A marzo il loro problema sarà come vestirsi perché si sa marzo è pazzerello un giorno brutto un giorno bello . Ad Aprile la primavera li renderà apatici,  a Maggio allergici a tutto e malediranno i pollini. Non sapranno godere dell’inizio dell’estate,  e a giugno detesteranno l’umidità. In luglio si ammaleranno per l’aria condizionata a pal

Processo in corso: assolvetemi.

Se non fossi stata contemporanea dell'epoca 2.0, mi sarei comunque connessa? Io credo che la dipendenza da schermo sia una perdita di tempo . Notizie  e immagini sono manipolabili con molta facilità, Verissimo, la connessione ti dà visibilità, ma io mi sono un po' stancata. A parte questo blog che amo profondamente, che è quello che sono, mi sto staccando lentamente  dalla tecnologia. Per concentrare qualcosa di sensato in 140 caratteri, per esempio, bisognerebbe lavorarci almeno 5-6 ore, l'espressione precisa non viene mai di getto, si rischia di dire banalità che poi ti possono venire rinfacciate.. Non rinnego niente: mondanità, esibizionismo e amicizie virtuali. Però ora mi sento libera dalla smania di apparire e cerco di scoprire ciò che più mi è autentico, che più mi assomiglia. Quando tutti parlano troppo, anche di quello che pensano possa provare tu, la scelta del silenzio mi sembra obbligata, e davvero, e questo può sembrare pretenzioso e

Mi adeguo all'altezza della bassezza dei tempi?

Dei social, di fb in particolare, mi sono veramente stancata. "C'eravamo tanti amati", il film di Scola che raccontava le mediocrità dell'italiano, in ambito famigliare-sociale, se vogliamo era uno spaccato del quotidiano umile, modesto, vero. Ora ognuno si sente in diritto di esternare sui social cosa pensa dell'altro, tutti coerenti non praticanti poi, quando si tratta del privato. In periodo referendario poi, i sondaggi, i pareri si sprecano e davvero, faccialibro è diventata una finestra insopportabile. Io sogno che non ci sia nessun referendum, e che questo, sia solo un esperimento del ministero della salute, per testare la sopportazione umana.

Il segreto della felicità

Dalle mail che ricevo (grazie) tante e spesso dolorose,  capisco che c’è un indice d’infelicità notevole,  e anche se cerco di sdrammatizzare con un po’ d’ ironia,  una riflessione s’impone. Bisogna saper riconoscere l’autosabotaggio che è dentro ad ognuno di noi, per essere felici? Di recente ho letto un manuale di un’esperta della crescita personale: Luminita Saviuc. Ebbene sappiate che sembra che passiamo la vita a inseguire la felicità con oggetti e persone quando invece con un semplice vero e proprio protocollo comportamentale, il risultato è garantito. La parola d’ordine è   lasciar andare , dare un taglio netto a tutte quelle abitudini che ci generano dolore, rabbia, stress e sofferenza. La scoperta dell’acqua calda, direte voi, però, qualcosa di questo studio, a me intriga, perché pensiamoci bene, cos’è che ci frega? L’ autolesionismo , la mania del voler controllare sempre tutto, la lamentela, i pensieri negativi, il pretendere di avere sempre ragione. Sapete un

Scriviamo quello che siamo

Quando scriviamo su un foglio una parola, nessuno ci pensa mai, ma ogni piccolo segno che tracciamo su un foglio porta con se' un significato nascosto e riflette ciò che il nostro inconscio detta con la penna. Perchè la nostra scrittura è come un'impronta digitale, unica e irripetibile. E noi siamo come scriviamo. Io per esempio uso sia lo stampatello che il corsivo, scrittura mista, un casino di donna, poteva essere altrimenti? Ed ogni segno è un utile indicatore dello stato d'animo. Oggi per esempio ho scritto la lista della spesa solo con le iniziali. Quando ero al super ho messo a caso i prodotti nel carrello, e per cena non avevo nulla da cucinare.

La vita, che sorpresa!

La vita, che sorprese ci riserva. L'emozione di aprire un baule in soffitta e trovare sotto una tovaglia ricamata e una scatola di bottoni spaiati, bottoni che hanno adornato abiti di ogni genere, toccarne uno e sentirne l'odore, immaginare una situazione e cercare col pensiero, di mettersi in contatto con un anima. Usato o meno che importa, magari toccarne uno un po' "liso", ricoperto di un velluto che non si usa più, prezioso, unico. Impossibile non abbandonarsi al ricordo di una nonna che è li, dietro ad una radio d'epoca che fa la maglia, anzi che ti sferruzza le calze da metterti, perchè l'è frech.. Quelle calze lunghe, colorate, che in certe occasioni te le riempie di mandarini, di noci, e magari quelle belle lire di cioccolato ricoperte di oro, che mai vorresti mangiare. La rivelazione del suo passaggio indelebile in questi immagini impresse nella retina dei tuoi occhi, nella corteccia celebrale del tuo cervello, che si rivelan

La vita, che sorpresa!

La vita, che sorprese ci riserva. L'emozione di aprire un baule in soffitta e trovare sotto una tovaglia ricamata e una scatola di bottoni spaiati, bottoni che hanno adornato abiti di ogni genere, toccarne uno e sentirne l'odore, immaginare una situazione e cercare col pensiero, di mettersi in contatto con un anima. Usato o meno che importa, magari toccarne uno un po' "liso", ricoperto di un velluto che non si usa più, prezioso, unico. Impossibile non abbandonarsi al ricordo di una nonna che è li, dietro ad una radio d'epoca che fa la maglia, anzi che ti sferruzza le calze da metterti, perchè l'è frech.. Quelle calze lunghe, colorate, che in certe occasioni te le riempie di mandarini, di noci, e magari quelle belle lire di cioccolato ricoperte di oro, che mai vorresti mangiare. La rivelazione del suo passaggio indelebile in questi immagini impresse nella retina dei tuoi occhi, nella corteccia celebrale del tuo cervello, che si rivelan

Non è possibile uccidere la vita. Ritorna.

S apete una cosa? Per anni non ho fatto in tempo a mettermi in posa che ero già da un'altra parte. Me lo ha dovuto far comprendere un ictus, che non ero mai a fuoco. Facendomi perdere l'equilibrio che pensavo di avere. Mi sbagliavo. Tutta la memoria è organizzata sotto forma di immagini:  alcune di queste immagini contengono delle non verità..   Queste non verità, se non vengono corrette,    finiscono per dare luogo a problemi di natura fisica/ emotiva.  Ebbene in questi anni io mi sono studiata,  ho analizzato il mio cervello,  e quel mio lato sinistro ( la parte del sentimento, delle emozioni, del cuore )  semi paralizzato.  E sono arrivata alla conclusione che siamo stati creati  non avendo in dotazione particolari programmi (software)  e quindi l’ auto guarigione non c’è nella nostra testa,  ma dobbiamo crearcela da soli, ovviamente con l’aiuto, come nel mio caso,  di una buona dose di fortuna, di volontà e ovviamente della scienza. Io ho ancora un buco

L'ESTATE STA ARRIVANDO

OGGI HO AVUTO IL DESIDERIO DI VEDERE IL MARE. MATTINO PRESTO, TUTTO APPARIVA INCREDIBILMENTE SFUOCATO, BUIO e RAREFATTO, COME SE ANCHE LUI SI FOSSE SVEGLIATO DA POCO. LA SABBIA CHE SVOLGEVA IL SUO RUOLO CON MALAVOGLIA, LE ONDE SCONNESSE E FORSE ANCHE ARRABBIATE, I GABBIANI CHE SI PRENDEVANO LA LORO RIVINCITA. E QUEI 25 BARRA 30 GRADI, CHE MI SCALDAVANO TROPPO LA PELLE A RICORDARMI CHE L'ESTATE STAVA ARRIVANDO. EPPURE TUTTO MI SEMBRAVA PERFETTO. TALMENTE PERFETTO CHE LE LACRIME HANNO COMINCIATO PERICOLOSAMENTE A SALIRMI AGLI OCCHI. NEL MIO CAMPO VISIVO, IO ERO LI', AD ASPETTARE: L'ATTESA E' SEMPRE LA PARTE MIGLIORE, MI SONO DETTA. POI MI SONO ACCORTA CHE ERO A FINE AGOSTO E CHE é UNA STAGIONE CHE SE STA ANDANDO, QUESTA. E CHE SEMPRE TROPPO SPESSO, I MIEI STATI D'ANIMO ASSOMIGLIANO AD UNA PREGHIERA.

Maleducate da spiaggia

 Il rischio è quello di andare in spiaggia,  per lasciarsi alle spalle tensioni e pensieri di tutti i giorni,  e di tornare a casa più nervosi di prima.  Certo ci sono problemi più grandi, direte voi, ma quando una persona telefona  rendendo tutti quanti partecipi della propria chiacchierata, ti si stringe la vena. Soprattutto se recita un rosario in albanese.

Il terremoto sgretola certezze

Quando succedono fatti gravi come un terremoto, mi sento sgretolare anch'io. Penso a quelli che hanno perso una casa, la normalità di una vita, l'intimità di una camera da letto. Penso alle loro pareti crollate in un attimo come le loro certezze, penso alla terra che ingloba e seppellisce affetti, penso a cosa farei io, nei loro panni. L'espressione giusta è proprio questa: solo con i loro vestiti addosso, senza più le mie tende alle finestre, senza più nemmeno le finestre, io, come reagirei? Forse quanto ti manca la terra sotto i piedi, l'unica strada è il coraggio. Ma io, sgretolata e fragile, lo saprei trovare?

A MOBY CULT sbarcano la ROSI e MELUZZI

Cultura Rimini La scrittrice riminese d’adozione Rosalba Corti sarà ospite della XXVI edizione di MobyCult, la rassegna di incontri con l’autore nel Cortile del Soccorso di Castel Sismondo. L’appuntamento è per domenica 21 agosto e al centro della serata sarà l’ultimo libro dell’autrice “Marte contro Venere”, presentato dallo psichiatra e opinionista tv Alessandro Meluzzi. Giunta alla sua quarta creazione letteraria, in “Marte contro Venere” (ed. Vanda e Publishing) Rosalba Corti indaga l’universo delle relazioni tra donne e uomini. Alternando in maniera inedita i due diversi punti di vista, il libro è fondato su una doppia interpretazione delle capacità di dare corpo e voce a storie e relazioni dove l’amore delle donne viene raccontato attraverso gli occhi dell’uomo. «Una scatola nera all’interno delle coppie - afferma la scrittrice – sulla quale riflettere e fornire chiavi di lettura alternative. Dieci storie raccolte negli anni attraverso le testimonianze raccolte da donne c

La flessibilità a ferragosto

Flessibili, dicono che dobbiamo essere flessibili. La mia amica Lolli oggi non farà storie e lascerà che il suo amore passi la festa con la moglie. Le grandi famiglie si riuniranno al mare per una bella cocomerata dimenticandosi per un giorno che si odiano abbastanza. La mia amica Carla andrà a fare una grigliata in campagna con i figli di lui, e per un attimo si dimenticherà che non sono i suoi. Io vado a lavorare mentre mio marito andrà al mare.. speriamo solo che si dimentichi del detto: "Ferragosto moglie mia non ti conosco.." Se poi se lo ricorderà e anche bene, darò la colpa o i meriti alla parola "flessibilità".

Pane a Ferragosto

I miei genitori oggi festeggiano l'anniversario del loro matrimonio. Quest'anno sono 61. Mio padre "prestinee" dice che l'hanno scelta come data di nozze, per forza. Perchè era l'unico giorno dell'anno che i fornai, allora non panificavano. Quindi si sono ripresi una parola affamata dalla magrezza "compagno", e l'hanno trasformata in una festa. Cum panis dicevano i latini, con-dividere il pane è sinonimo dello stare insieme per tutta la vita. Ho due vecchietti lì sulle montagne, che condividendo una vita insieme, in qualche modo hanno costruito la mia. Il pane, il ferragosto sono parte di me.

Pane a Ferragosto

I miei genitori oggi festeggiano l'anniversario del loro matrimonio. Quest'anno sono 61. Mio padre "prestinee" dice che l'hanno scelta come data di nozze, per forza. Perchè era l'unico giorno dell'anno che i fornai, allora non panificavano. Quindi si sono ripresi una parola affamata dalla magrezza "compagno", e l'hanno trasformata in una festa. Cum panis dicevano i latini, con-dividere il pane è sinonimo dello stare insieme per tutta la vita. Ho due vecchietti lì sulle montagne, che condividendo una vita insieme, in qualche modo hanno costruito la mia. Il pane, il ferragosto sono parte di me.

Fedez e l'umiltà. Un paradosso.

La parola Successo è un participio passato.  È già accaduto.  Giorni fa mi trovavo nel backstage di una manifestazione di successo Riccionese,  che si tiene da anni: IL Deejay On stage.  Organizzata benissimo dal Comune di Riccione e dalla radio citata,  è l’occasione per turisti e non, di ascoltare dal vivo artisti storici e nuovi talenti.  Una chicca se si pensa che è pure gratis per chi la segue!   Vorrei soffermare però la mia riflessione, su come a volte, noi stessi sbagliamo, dando ai personaggi un importanza che non hanno.  Forse perchè non dobbiamo mai aspettarci nulla da queste così dette star? Non vorrei parlare di esempi positivi o vedere lati etici in questi artisti delle note,  e nemmeno pensare che un cantante,  debba essere gentile col suo pubblico a prescindere e svolgere un ruolo sociale. Però sono rimasta non poco delusa da FEDEZ che per carità,  sembra essere un genio nel suo campo,  e anche a me piacciono alcune sue canzoni,  sarà che

Le iene e la creatività di una donna.

Alle Iene, tempo fa, ho visto il filmato di una donna che metteva in vendita, su Internet le sue mutandine "usate". Più giorni indossava il suo intimo, più saliva il prezzo. Parlava di una media di 100 euro a pezzo. Certo in tempo di crisi una mette a frutto la sua creatività e non la biasimo di certo. Poi sappiamo bene che a domanda corrisponde offerta. Ma chi le compra, mi chiedevo, poi, dove le tiene? In cassaforte come un gioiello prezioso? Sotto il cuscino? Sul cruscotto della macchina insieme all'arbre magique? Stamane, alzandomi, ho rivalutato il mio odiato cesto della biancheria sporca.. lo guardavo e sorridevo.. Poi prima di andare al lavoro, per non cadere in tentazioni venali, ho fatto la lavatrice.

RICCIONE é un ciak sulla felicità.

Il mese di luglio è caldissimo a Riccione. Va beh dappertutto è caldo in estate..direte voi. No.. vi assicuro che in questa meravigliosa città lo è di più, perchè la settima arte è nell'aria e si trasmette nei pensieri dei villeggianti, con incursioni e performance legate ai personaggi e alle pellicole, sorprese e maratone cinematografiche. Cine' 2016, giornate estive del cinema, è una manifestazione che da grande lustro alla città, si svolge al palazzo dei congressi, ma in realtà si respira in ogni angolo della Perla, tanto, che i risvegli di queste mattine di luglio regalano il senso di calma dell'infinito, per poi trasformarsi dalla sua placida apparente immobilità, come dentro ad un film in un vortice di emozioni. La luce dell'estate spinge lo sguardo verso la certezza che tutto è bello, e che l'abbondanza, la leggerezza, sia per sempre. Ognuno ha parole sognate, ognuno ha il suo personaggio in cui si riconosce, ognuno raccoglie sorrisi, co

Tra me e le donne perfette, 6 gradi di separazione.

Certo, che un momento di relax in spiaggia,  può destabilizzarti come donna.. Oggi la mia autostima è scesa ai livelli del 1986 quando,  da inesperta sposina, in un giorno solo ho avuto il coraggio di far esplodere il microonde nel tentativo di cuocere un uovo sodo, ho allagato l'unica pianta ( grassa) che era resistita al mio pollice nero, e ho istigato al suicidio il mio pesce rosso che,  sente ndomi cantare,  ha pensato bene di buttarsi dalla vaschetta. Ebbene sono stata circondata da “donne esperte nel far tutto e benissimo”, una faceva delle torte da alta pasticceria,  l’altra si sapeva ricostruire le unghie da sola e meglio dell’estetista,  e un’altra ancora sapeva stendere i panni in maniera così perfetta  che non stirava oramai dal 1997.. Io sono una schiappa in tutto,  come donna di casa strappo il 6 politico. le mie torte assomigliano più a sassi di ruscello,  mio marito gira sgualcito anche di domenica, e ho le mani di un muratore.. Poi una simpatica test

Stasera è buierrimo

Il cielo di stasera ha un qualcosa d'inquietante. E' di un colore che non posso sopportare. Buio, ma buio buio, e questa ripetizione di aggettivi non preannuncia niente di buono. Il mio amico Franz ha detto che è buissimo, come se fosse scavato dentro ad una caverna. Io dico che è buierrimo, so che non esiste in grammatica, ma a pensarci bene nell'immaginario collettivo il cielo è una coperta di stelle, sotto la quale ci stiamo noi, poveri umani a sperare in un miracolo. Allora forse la risposta è qui. E' buierrimo, non esiste, meglio dormirci su. Ed evitare di guardarlo.

OLTREPASSI 201

I passi della vita sono mutazione. Sono treni in corsa e poi fermi alla stazione, sono voli pindarici e maturazione di anime. Guardando i passi, ci si ferma a pensare la vita che si ha davanti, occupandoci anche di quella che si siamo lasciati indietro. Possiamo esserci imbattuti in passi impervi, possiamo aver desiderato una sconfitta che ci riportasse allo stato primordiale, insoddisfatti dalle situazioni che riusciamo a controllare, possiamo essere andati a cercare, con i nostri passi, sfide superiori. Tutto per quel bisogno che ogni essere umano ha, di esplorare l'ignoto dentro di se', di scoprire, attraverso i passi, dove questo ci porta. OLTREPASSI 201 è un progetto di due amiche meravigliose, che porteranno, attraverso i loro passi di vita, la poesia, la scrittura, la musica, l'arte in toto a MATERA, non per nulla, la capitale della CULTURA EUROPEA. Scarpe ritrovate sulla battigia, e dentro queste scarpe, persone, luci ed ombre, viaggi interrot

Il marito- faro

Amo i fari. Li vedo da sempre come icone della condizione umana. Certo rappresentano un elemento caratteristico dei paesaggi marini, io li identifico come l'unica indicazione della rotta. La luce di una vita, che ti conduce in acque sicure. Tanto che in un mio romanzo c'è un marito-faro, l'ho voluto inserire per dare una guida ad una delle mie donne. Nel libro gli uomini hanno tutti dei soprannomi, non ho volutamente dar loro un nome. Questo perchè sono dei mezzi, attraverso di loro le mie donne si conosceranno, sbaglieranno e capiranno tanto. Non mi sento di sminuire il loro ruolo, senza di loro, nessuna di loro, avrebbe capito mai.

Le pecore..due palle la notte.

La notte è sempre un po' dura da mandar giù.. è come una noce che tu schiacci, te la mangi ma poi ti rimane lì, sulla lingua a pizzicarti. E poi hai caldo e poi c'hai freddo, e tiri su la coperta e la tiri giù. E sospiri e respiri, e ti dici adesso dormo, ma la sveglia lampeggia l'ora e tu sei sempre lì, che conti le pecore e poi le metti in fila, portando tutto il gregge a dormire. Almeno lui.

..ma mi ascolti?

Un monologo è un monologo. Un dialogo è fatto a due voci. Chiaro no? Eppure a volte tu ti confronti con persone che parlano per conto loro, viaggiano su un binario morto, all'apparenza sembra che siano lì ad aprirsi ad un pensiero, a condividerlo con te, e tu sei lì, a pendere dalle loro labbra, e aspetti il tuo turno per controbattere, per annuire anche, per dire che sì, per dire che no, non sei d'accordo. E loro blaterano senza appello, poi spostano lo sguardo e si perdono. E parlano con loro, per loro. E in quel momento ti attraversa nel cervello l'icona del "cestino". Ecco mi faccio un bel proposito, visto che non sanno che esiste lo scambio, queste persone le lascio sul loro binario.

Difendere le proprie emozioni

Dico sempre alle mie amiche di difendere sempre le emozioni che hanno vissuto. Questo perchè bisogna sempre sapere incassare bene le bugie feroci, e salvarsi la vita non significa lasciare e dimenticare, significa ricordare e sorridere di quello che è stato. Ci sono pellicole che si girano, magari anche da soli,  e che prima o poi vanno al macero, ma le hai fatte, brutte o belle che siano le hai vissute, perchè rinnegarle? Convincersi di questo, è come andarsene con il pensiero via da quello che è stato, senza rimpiangerlo mai. Avere una disciplina dei sensi e dei sentimenti non sempre è facile, si ama, non sempre si riesce a fingere di provare quello che si prova, perchè magari si sa che potrebbe finire. Ma difendere un sentimento si deve, anche con il ricordo.

Col cuore di plastica si vive in eterno.

Conosco persone col cuore che pompa coca cola, col cuore sintetico. Possono lavarlo e strapazzarlo dentro la centrifruga dei sentimenti tante volte  anche a quaranta gradi. Incredibilmente sembra mai usato. Se ci passi sopra un panno umido,  riesci persino a togliere la polvere sedimentata da anni di vita  e torna a splendere in quelle sfumature che troppo spesso non si notano. Plastificato. Certe persone ce l'hanno plastificato. Il rivestimento gli garantisce una perfetta tenuta. Non si usura, e anche se ci sono amori folli e  un passato da rimpiangere,  non succede nulla, non si sgualcisce.  Non ha pieghe, è  pure liscio e imbottito: Attutisce i battiti. Niente eco ai sussulti, niente sussulti alle emozioni, niente emozioni. Quel silenzio sterile accompagna lo scorrere del tempo. Certe persone vivono per sempre così, al riparo da fonti di calore. Come plastica inanimata.

Chiedere scusa.

E' così difficile chiedere scusa? Intendo dire..capire di aver sbagliato i tempi, capire di avere ferito una persona, eppure non riuscire a dire: mi dispiace. Chiedere scusa quando si sbaglia, non è perdere la dignità, ma è averla . E'avere le palle di ammettere che si è fatto un errore. perchè nella vita si può sbagliare, per gelosia, per amore, per ingenuità, per rabbia, per non sapere.. Si sbaglia per imparare, per crescere, per maturare. Perchè non si è perfetti, si è umani. E c'è ancora chi crede che chiedere scusa, non sia gentilezza e sensibilità, ma debolezza. Invece, ogni tanto, fare un passo indietro, è salutare. Perchè di umiltà non è mai morto nessuno.

La pace sia con te

Ci sono storie che ti scivolano via dalle mani. Sembrava l'inizio di una qualche felicità, poi si sa come vanno le cose quando non c'è l'attenzione, la cura del dettaglio, rotolano. Possono essere anche storie solamente di amicizia, non serve parlare solo e sempre d'amore. E quell'aureola di speciale che vedevi in quella persona, si frantuma come vetro sul pavimento. Odiare è complicato, e anche un po' inutile, a dire il vero. Essere troppo buoni a volte, ci porta a delusioni inenarrabili. Odiare però ci porta a perdere dei pezzi di noi, e non ci fa bene, quindi non si fa, perchè spero che ognuno di voi, voglia arrivare tutto intero alla dipartita. Quindi, meglio, molto meglio avere la capacità di metabolizzare le delusioni che le relazioni ci portano, con un sorriso. Anche perchè puoi spendere ore, giorni ad analizzare una situazione cercando di mettere insieme i pezzi, giustificando..recriminando.. oppure puoi semplicemente lasciare i

Marte e Venere a rapporto!

Eccoci. Il 23 aprile presenterò il mio libro con l'amico Psicologo Alessandro Meluzzi, al Palazzo del Turismo di Riccione. Sono pronta, emozionata e grata alla vita che ad un anno dal mio Ictus, mi ha dato una seconda possibilità. Io e Meluzzi ci confronteremo sui due universi diversi, paralleli, e difficilmente conciliabili. Sarà una serata Evento promossa dalla Commissione Pari Opportunità del comune di Riccione, voluta da tante donne che hanno letto il mio libro, e vogliono sentire anche l'altra campana: l'universo maschile. Noi siamo pronti, e voi?

Un Bacio

Un film così vero da far male,  lo definineri io. Adatto anche alla visione agli adulti,  anzi consigliato per capire le fragilità,  le difficoltà emotive e tutte le sensazioni che un adolescente prova,  magistralmente scritto e diretto da IVAN COTRONEO. L'oppressione, l'isolamento di tre adolescenti "diversi", presi di mira da una società giovanile omofoba, il bullismo che diventa violenza psicologica, ben interpretato da tre giovani talenti, fanno di questo film un film dal messaggio importante. Un soggetto ben sviluppato  che si confronta con i problemi che gli adolescenti devono affrontare, specie con l'avvento di internet e delle nuove tecnologie  che  mettono in risalto le fragilità altrui  e a volte messe alla berlina in pubblica piazza.  E l'impotenza di genitori se pur attenti, ad intercettare i loro pensieri più segreti. Che dire, andate a vederlo: il cinema italiano è più vivo che mai! .

Betelgeuse una stella che mi fa un pò arrabbiare

Il mio amico Francesco mi ha messo in guarda su una stella luminosa. Dice che fra un pò esploderà. Un ansia...non si capisce se me lo ha detto per vendermi il valium ( è farmacista) o così, tanto per attentare alle mie coronarie. Me lo ricorda ogni mattina al lavoro. "Mo, me lo segno".. direbbe Troisi. Ci si mette anche questa betelgeuse, una stella apparentemente inerme, a scombinarmi i piani. Che dovrei fare io a questo punto? Ho un controllo dal dentista il 30 marzo, un eco doppler il 5 aprile, il 23 un evento importante.. compio i 52 anni il 25 maggio, ho le scarpe da ritirare dal calzolaio.. Senza contare che ci sono i David di Donatello su Sky, e vorrei sapere chi vince.. Questioni vitali per gente comune. Che faccio, annullo tutto?

Fare pulizia

Capita che hai voglia di "fare pulizia". Allora fai una radiografia al tuo presente, e invece di rimuginare sugli errori del passato, riparti da quello che hai. Capisci che questo ti farà ricominciare a fare quello che ti viene meglio, eliminando quello che ti fa zoppicare, inciampare, rotolare giù per le scale. Una sana pulizia di primavera nella tua vita, non rinunciando mai ad esprimerti. Lavando i  vetri, rendendoli trasparenti, ti accorgi che fuori il mondo è più bello, luminoso, non ha poi tutte quelle frustanti paranoie, il cielo. O forse sei tu che ci vedi meglio .

Il pragmatismo di un cantautore

Un mese fa ho sentito alla radio una bella canzone di Marco Masini, s'intitolava : mi sono innamorato di te. Con parole semplici e dirette raccontava di un amicizia che per lui si era trasformata in amore. Cito: "non è niente d'importante, solo che mi sono innamorato di te, una febbre lieve che poi passa da sé".." Capita mi son detta, capita a tanti di vedere improvvisamente una persona che magari con te condivideva solo il gioco e attimi di divertimento, sotto un altra veste. Soliti incontri da amici speciali, rituali ripetuti che poi si trasformano in qualcos'altro. E allora  quando ti accorgi che non ti basta più non sai come fare, è non è poi così semplice, perchè se confessi di esserti innamorato poi magari la perdi come amica. Equilibri raggiunti scombinati in un attimo da una confessione.  Annuivo, ascoltando la canzone, condividendone il pensiero. Stamattina, in macchina la radio mandava la nuova di Masini dal titolo: NON TI AMO PIU&

Ligabue è terapeutico.

Pezzi di verità. Umile, altro aggettivo non lo trovo per renderti omaggio, grazie. Hai detto che un artista, deve darti quella forza, quel potere che ti fa smuovere. Vero.. Quando hai composto "niente paura" ho pensato che non ne avrei più avuta. Ne ho avuta ancora. Ma poi c'è stata un'altra tua canzone che ha operato su di me, come quel cacciavite, quella tenaglia.. Mi hai svitata, e ricomposta.. Mi ha dato la forza. E sono VIVA. Come il titolo di un'altra tua preziosa canzone. Tu sai che io sono "il peso della valigia", ho perso pezzi, ho riempito anch'io con le mie esperienze, la mia valigia.. Ho camminato tra "il sole e la pioggia.. la neve e la tempesta" ho avuto la bocca per baciare, e quelle" 4 farfalle un po' più dure a morire", ora sono volate via. M'inchino  a te, come davanti ad una regina. Ciao LUCIANO, Auguroni! L'amore conta. Conosci un altro modo per fregar la morte? Sei il mi

IL MAGICO POTERE DELLE PAROLE

HO INIZIATO A SCRIVERE QUANDO ERA ORA DI SMETTERE. IL FATTO E' CHE SONO SEMPRE RIMASTA  AFFASCINATA E SUGGESTIONATA DAL MAGICO POTERE DELLE PAROLE,  E  HO COLTIVATO I MIEI SOGNI PARTENDO DA LI', DALLE PAROLE. HO USATO LE PAROLE PER RACCONTARE ME STESSA, I MIEI SENTIMENTI, E IL MIO MODO DI INTERIORIZZARE LA REALTA'. ATTRAVERSO LE PAROLE  IO RIESCO AD ESPRIMERE I MIEI DUBBI, LE EMOZIONI, LE MIE GIOIE E I MIEI DOLORI. ORA LA SCRITTURA E' DIVENTATA PER ME, STRUMENTO INSOSTITUIBILE PER RIEMPIRE DI CONTENUTI LA MIA ESPERIENZA UMANA. LE PAROLE MI HANNO SALVATO. NON SO SE LE USO BENE O MALE, DI CERTO è CHE MI PIACCIONO. LA MIA PAROLA PREFERITA E' : SOGNO. IL SOGNO E  LA PAROLA:  LA ROSI E' QUESTO.

SUFFRAGETTE, ALTRO CHE SPOGLIARELLI MASCHILI..

PER L'8 MARZO APPENA PASSATO, HO SCONGIURATO LE MIE AMICHE DI ANDARE A VEDERE QUESTO FILM, INVECE DI UNO SPOGLIARELLO MASCHILE. NON SO QUANTE HANNO SEGUITO IL MIO CONSIGLIO, MA MI SAREBBE PIACIUTO PRENDERLE PER MANO, E CATAPULTARLE IN UN ARGOMENTO CHE CI HA FATTO TANTO BENE, A NOI DONNE TUTTE: IL VOTO ALLE DONNE. SUFFRAGETTE è UN FILM CHE TOCCA IL TEMA DEI PARI DIRITTI, E VA EVITANDO FACILI RETORICHE E FRASI SCONTATE. GUARDANDO IL FILM, CON OCCHI DI DONNA, NON SI VEDE SOLO UN RACCONTO DI RIVOLTA, MA SI NOTA LA TRASFORMAZIONE E LA PRESA D COSCIENZA DI UNA GENERAZIONE, CHE HA SAPUTO EVOLVERSI.

HO ANCORA LA FORZA

Bip..Bip Mi sembrava giusto riprendere il contatto, con un'altra canzone del Liga. Forse la sua più bella. Che mi appartiene in tutto l'incedere, che è mia, che è di tutte le donne che scoprono che la loro VULNERABILITA' è anche la loro FORZA. Ho scoperto la potenza della mia fragilità. Un controsenso? No . Ora sono in grado anch'io di dire: faccio ancora la mia parte, si comincia. Ho letto da qualche parte che ogni 7 anni le cellule del nostro corpo si rinnovano e diventiamo un'altra persona. Io non voglio diventare un altra persona, voglio evolvermi questo si, e capire che il tempo è una sorta di movimento che aiuta. E a volte ti salva. Anche il tempo passato a "NON FARE". Se non fai, non è che NON SEI, elabori. Esplori i meccanismi dell'animo umano, di uno sguardo mancato, della sofferenza, della pazienza. E impari a PERCEPIRE. La vita è bella, ne ho avuto la conferma. Ed è una sensazione fantastica scoprirlo. Come quando vedi le p

La malinconia non si cura.

La malinconia di sensazioni provate e di persone incollate nei miei occhi, io la sento al mattino, quando aprendomi ad un nuovo giorno, la ritrovo nei miei sbagli. A volte si corre veloci senza confini, con verità intermittenti, e fragilità. E allora si lascia il passo alle stagioni, si mettono distanze, ma niente di tutto questo, cura la malinconia. Perchè  il  bisogno si placa, ma il desiderio mai.

Spotlight e l'omertà della Chiesa

Ho visto di recente il film che ha vinto l'oscar 2016: il caso Spotlight. Nel racconto dei giornalisti protagonisti, il cui lavoro intenso e metodico ha permesso di svelare che il MALE si annida ovunque. Una tematica scottante fra le mani, un team di persone a cui sta a cuore il lavoro d'inchiesta, dei bambini ormai adulti da salvare ancora. Non è facile il tema della pedofilia tra i preti, questo film verità, è la prova che le regole del buon giornalismo coincidono con quelle del buon cinema. E che la verità se raccontata bene, la si può purtroppo accettare.

Telefonami..fra 20 anni.

Ho conosciuto Lucio Dalla a Bologna. Ero a presentare il mio libro, e ho avuto la fortuna di vivere una domenica originale, anche grazie alla sua particolarità di presenza d'uomo. Vedendolo, mi sono presentata a lui, e mi sono sentita un po' come la GIORGI nel mitico film di VERDONE di trent'anni fa, BOROTALCO. Lei era una fan che cercava di sottoporre al suo giudizio degli spartiti, io attraverso i titoli delle canzoni avevo scritto un libro e cercavo l' approvazione in un grande personaggio. Ci sono tante sue canzoni nel mio libro: LE DONNE L'HAN SEMPRE SAPUTO, ma non ho messo la mia preferita. Quella è solo per me, ed è " chissà se lo sai" ricordo che una volta mi è servita per dichiararmi ad un un ragazzo.. Come mi sono appropriata di altre sue parole per comunicare. Proprio l'altro ieri ho detto ad un amica "TELEFONAMI TRA VENT'ANNI" perchè veramente non sapevo "cosa dirle non sapevo risponderle e non avevo

Anime asfaltate

Il vero egoismo è raro. E’ mera esaltazione di un ego che non guarda in faccia,  e se lo fa ti sorride di scherno e cammina oltre con noncuranza  e inperturbabilitá, dandoti le spalle. Il vero egoismo è anche prezioso, è un superpotere. Permette di ammirarsi, esperti vanesi,  riflessi nel cristallo di un’anima e romperlo poi in mille pezzi,  prima che assorba troppo. Rende asettici,  e riesce ad allontanare molte persone senza imposizione,  semplicemente rivelandosi. Il vero egoismo si fa percepire ma non spiazzare,  e fintamente accoglie l’incalzante sinceritá  per poi azzannarla all’improvviso. Il vero egoismo credevo di averlo conosciuto diverse volte,  ma era solo una pallida ombra,  ora lo so.

BASTAVA

Di recente ascolto spesso una canzone della Pausini, BASTAVA. Mi rendo conto sentendola, come lei, per cantarla, abbia dovuto tirar fuori una rabbia inconsueta, inusuale direi per la sua persona. Ma che dimostra che le donne quando devono dire, dicono. Dicono quello che pensano, vanno a riprendere un discorso accantonato, materializzano parole che avevano solo in mente di dire. Hanno la verità che gli esplode in bocca. Boom. Bombe ad orologeria che scoppiano tra un rametto di rosmarino messo nell'arrosto e un piatto da lavare.. .."Un sorriso di ritorno per rispondere a un sorriso..bastava".. A volte ci basta un sorriso che non ci è tornato a farci arrabbiare, un sorriso che meritavamo, uno sguardo che pensavamo essere solo per noi. Magari di poca importanza, ma che per noi, BASTAVA.

il corpo un nemico

Sono abbastanza arrabbiata con il mio corpo. Era e resta un nemico con il quale combattere, un qualcosa che mi ha sempre ostacolato, un fastidio con il quale fare continuamente i conti. La mia testa è più giovane, e mi fa una rabbia che il mio corpo non riesca ad adeguarsi alla mia testa come io vorrei. mantengo ribellioni e voglia di trasgressione, anche illusioni, il mio corpo invece si  adagiato nella dimensione di "signora" che non mi somiglia per niente. Io sono piena di energia di voglia di fare, e invece lui continua a cercare di impedirmelo, mandandomi segnali di allarme. Una tortura. Ieri ho buttato tutte le medicine nei rifiuti, mi sono guardata allo specchio e gli ho parlato. E ora anche lui è al corrente che d'ora in poi si fa come dico io.

Le madri hanno un muscolo nell'anima

Ieri sera mi sono sentita tanto "mia madre": Elia mi raccomando.. Quando penso a mia madre, mi viene in mente la canzone della Consoli, in bianco e nero.. "guardo una foto di mia madre..e ritrovo lo stesso sguardo". Quel testo è tutte noi, è crescere, capire e riconoscere di assomigliare sempre più a chi, nella mia vita, hai osteggiato con una guerra sterile, ma forse non così inutile, se ora in età matura, sei riuscita a comprenderti. Una madre "parla per il tuo bene", ti rompe le scatole, ti riempie la testa e l'anima di "te l'avevo detto". Ti dice di camminare con la schiena dritta, di coprirti, e di non comprare l'insalata marcia.. E tu poi, quando ripeterai le stesse frasi a tuo figlio, quelle parole le capisci, e comprendi che il suo ruolo non è stato affatto facile. E in qualche modo la perdoni e perdoni te stessa. Le madri hanno un muscolo in più, è innegabile, risiede nell'anima, è un muscolo che smu

Quella che sono.

È già qualche mese che rimando questo post. Pur avendo variamente ed abbondantemente festeggiato il mio ritorno alla vita, non mi venivano alla mente abbastanza parole, o forse non c’era mai stato davvero quello scatto che facesse da cartina al tornasole per un confronto netto tra la donna che ero e quella che ora sono. Non fino ad oggi. Una vera novità per me. Io che ho fatto dell’impulsività, dell’agire senza pensarci troppo su, la mia bandiera, ora mi ritrovo a pensare e ripensare le parole da non dire, e quelle da dire, a cosa fare e cosa non fare, a chi frequentare e chi lasciare in panchina ad aspettare un mio cenno. Magari per sempre. Ho rallentato la mia vita, rimanendo fedele al mio corpo senza spingerlo oltre le mie capacità. Che sarebbe inutile e dannoso.   Non mi sono posta vincoli o obiettivi. Strano anche questo per me, ma il corpo credetemi, va ascoltato. Un anno fa già il pensiero di prendermi tempo era lontano, lontanissimo da q