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Visualizzazione dei post da ottobre, 2016

Scriviamo quello che siamo

Quando scriviamo su un foglio una parola, nessuno ci pensa mai, ma ogni piccolo segno che tracciamo su un foglio porta con se' un significato nascosto e riflette ciò che il nostro inconscio detta con la penna. Perchè la nostra scrittura è come un'impronta digitale, unica e irripetibile. E noi siamo come scriviamo. Io per esempio uso sia lo stampatello che il corsivo, scrittura mista, un casino di donna, poteva essere altrimenti? Ed ogni segno è un utile indicatore dello stato d'animo. Oggi per esempio ho scritto la lista della spesa solo con le iniziali. Quando ero al super ho messo a caso i prodotti nel carrello, e per cena non avevo nulla da cucinare.

La vita, che sorpresa!

La vita, che sorprese ci riserva. L'emozione di aprire un baule in soffitta e trovare sotto una tovaglia ricamata e una scatola di bottoni spaiati, bottoni che hanno adornato abiti di ogni genere, toccarne uno e sentirne l'odore, immaginare una situazione e cercare col pensiero, di mettersi in contatto con un anima. Usato o meno che importa, magari toccarne uno un po' "liso", ricoperto di un velluto che non si usa più, prezioso, unico. Impossibile non abbandonarsi al ricordo di una nonna che è li, dietro ad una radio d'epoca che fa la maglia, anzi che ti sferruzza le calze da metterti, perchè l'è frech.. Quelle calze lunghe, colorate, che in certe occasioni te le riempie di mandarini, di noci, e magari quelle belle lire di cioccolato ricoperte di oro, che mai vorresti mangiare. La rivelazione del suo passaggio indelebile in questi immagini impresse nella retina dei tuoi occhi, nella corteccia celebrale del tuo cervello, che si rivelan

La vita, che sorpresa!

La vita, che sorprese ci riserva. L'emozione di aprire un baule in soffitta e trovare sotto una tovaglia ricamata e una scatola di bottoni spaiati, bottoni che hanno adornato abiti di ogni genere, toccarne uno e sentirne l'odore, immaginare una situazione e cercare col pensiero, di mettersi in contatto con un anima. Usato o meno che importa, magari toccarne uno un po' "liso", ricoperto di un velluto che non si usa più, prezioso, unico. Impossibile non abbandonarsi al ricordo di una nonna che è li, dietro ad una radio d'epoca che fa la maglia, anzi che ti sferruzza le calze da metterti, perchè l'è frech.. Quelle calze lunghe, colorate, che in certe occasioni te le riempie di mandarini, di noci, e magari quelle belle lire di cioccolato ricoperte di oro, che mai vorresti mangiare. La rivelazione del suo passaggio indelebile in questi immagini impresse nella retina dei tuoi occhi, nella corteccia celebrale del tuo cervello, che si rivelan