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Visualizzazione dei post da gennaio, 2017

La felicità non è l'ordinaria condizione umana

La felicità non è per tutti, e soprattutto, non è l'ordinaria condizione umana. Probabilmente è solo appannaggio di chi sa apprezzare le piccole cose, i dettagli, gli incastri favorevoli che si vengono a creare nelle situazioni, di chi sa riconoscere le cifre profonde di certe anime, delle persone semplici, che cercano le sfumature del bello, dell'essenziale, tra i colori di una farfalla. E' un attimo incastrato tra la visone di quello che vorresti, e quello che hai. E' un frammento di luce tra la luminosità dell'alba e il primo raggio di sole. E' un piccolo istante tra quello che dici e quello che pensi. E' una parola sussurrata, che aspettavi da tempo. E' il pensiero che tutto quello che hai tra le mani, è proprio quello che volevi stringere. Per il resto è tutto un; in mezzo scorre il fiume.

A 50 anni si diventa invisibili

Certe cose nella vita sono incastrate meglio della noce nel guscio.  O inevitabilmente incastrate.   Non c’è niente da fare, non sono più giovane.  Direte: ma questa cosa vuole?  Tra terremoti, slavine, e clima così triste che più triste non si può,  hai il coraggio di venirci  a raccontare che invecchiare è difficile,  che fatica ad avere idee nuove,  che programma poco e alla scadenza massima di uno yogurt?  Ma non si vergogna ad avere questi pensieri così frivoli, leggeri?  Ma la mia è una considerazione pesante, credetemi.  E non solo perché i ragazzi mi danno del lei..  ma perché quando passi abbondantemente i cinquanta  ti sembra che la vita subisca delle svolte in tutti i sensi.  Infatti anche i sensi sono quelli che sono... poi succede un fatto strano, ti vengono i superpoteri: diventi invisibile.  Eppure sono lievitata, sono pesante nei movimenti,  ma non riesco a buttar giù nemmeno un etto e teoricamente mi dovrebbero vedere di più.  “Però s

2016: Salviamo gli abbracci

Di questo 2016 io non butto via niente, tutto è servito ad essere me. Ora.                                                                       Forse qualche cosa di inutile in effetti l'ho fatta, ho lavato la macchina, ho raccolto bollini, ho massacrato le mie unghie, mi sono messa a dieta.. ma tant'è.. Tutto è servito. Ho fatto file in uffici pubblici, ad una cassa, ad un cinema, ad un concerto.. Ho tolto escrescenze dal mio corpo ed eliminato l'inutile dal cuore, e ho rivalutato l'essenziale.                                                         E ho abbracciato proprio tanto, ho annusato l'istante, ho cementificato sensazioni. Ho sentito voci inimmaginabili, e con la mia rotta dall'emozione, ho pronunciato tanti : GRAZIE!!! Ho girato l'Italia e ho parlato di donne, non sempre capendo e capendomi. Ho fatto incontri meravigliosi, ho conosciuto persone dalle anime belle, sono stata partecipe di una magia, di un progetto, di

ANNO NUOVO VITA NUOVA?

Dietro il fascino del detto “Anno nuovo, vita nuova” c’è sempre la voglia di cambiare qualcosa dentro di noi?  Al di là delle banalità che si dicono: “mi metto a dieta, m’iscrivo in palestra..non frequenterò mai più quella persona..non accetterò più  il compromesso..”, siamo veramente capaci di dirci: sai che c’è? mi sono rotta le scatole..ora si fa quello che dico e voglio io, non ho più tempo e voglia di essere accondiscendente per quieto vivere? Da un po’ di tempo, io quello che non mi va, lo dico. Pensavo, invecchiando, di diventare più dolce, più tollerante, invece non mi trattengo, non cerco mediazioni, non ho aspettato l’anno nuovo per denunciare situazioni e cambiare rotta. Ma tanti amici, tante persone che mi scrivono, sono ancora come pesanti sassi bloccati in cima a una collina che si affaccia sulla valle e pensano che gli basti una spintarella per rotolare giù e dire una volta per tutte, quel basta. Ma la spinta deve venire dall’interno, deve scattare qualcosa dentro di