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Visualizzazione dei post da maggio, 2017

..troppo intensi da dirsi.

Il mare oggi era da osservare. Se siete rimasti chiusi in casa, arrangiatevi. Era confortante, aiutava il malumore a trasformarsi. Quando sono giù, e magari non c'è nemmeno un motivo per esserlo, quando mi sto sul culo da sola, vado al mare cammino e corro. E penso. Ho dei pensieri liquidi, contorti, sfuggenti. Oppure mi siedo a guardarlo, lo ascolto e ci parlo. In montagna parlavo agli alberi, qui ho trovato un altro interlocutore. Meno male che nessuno sente quello che penso, quando cammino in silenzio. Poi una volta a casa rovescio i cassetti e li rimetto in ordine, probabilmente per riuscire a mettere in riga i miei pensieri. Troppo intensi da dirsi.

Cinquantatre suona male..

Giorni fa mi sono svegliata come se avessi dormito sotto il culo di un elefante. La pelle del viso mi tirava, il mio involucro era bianco, livido, praticamente un cesso nel senso più "sanitario" del termine. Guardandomi allo specchio, non mi sembravo poi così male. Però poi, infilandomi gli occhiali da presbite, ho realizzato. 53. Suona male.. Rimbomba.. Ci siamo, mi son detta, ogni anno fingo di dimenticarmi, m'illudo che nessuno si ricordi  compresa io, invece mi trovo nel bel mezzo di un agguato. Il 25 maggio è sempre tempo di bilanci per me, e vengono fuori tutte le fragilità di cui non sempre sono consapevole. Ora, arrivata alla mia età che posso dire? Che pur percorrendo strade di luce, sono ancora capace a fare debiti con me, che anche se lo so, e l'ho sempre saputo, sono sempre pronta a farmi fregare da me stessa. Che sono prodiga nel piangere, ma anche nel ridere, che ho persone intorno che sanno riconoscere quando, dietro ad un mio sorriso

Comunicazione non virtuale

In Valtellina, da dove orgogliosamente provengo,  "si chiama l'erba". Certo è un po' difficile da capire cosa s'intende. Ebbene, è un arcaico sistema di comunicazione primitiva, molto efficace, dove bambini festanti, percorrono i prati, e con campanacci producono un gran rumore, in modo di risvegliare l'erba e ad invitarla a crescere e a rinascere, dopo il lungo torpore invernale. Succede a primavera inoltrata, e vi assicuro, è un'immagine bucolica tenerissima e speranzosa. Gli alpeggi contano molto su questo modo di relazione tra l'umano e la natura, perchè per fare il formaggio buono, occorre che le mucche producano un buon latte, mangiando dell'erba vigorosa. E' un po' un modo per trasmettere il buono. Ora c'è adsl, la linea veloce, la banda larga per intenderci, per comunicare al mondo quello che vogliamo dire. Ma per farlo con la natura, è ancora necessario entrare in contatto con lei.

PRIMO MAGGIO, SU CORAGGIO!

Stamattina il cielo era limpido. Mi sono alzata presto, ho messo i tennis ai piedi e senza pensarci troppo sono uscita. Questo mi succede quando in un istante tutto il resto mi diventa impossibile, quando fingo che va quasi tutto bene.. Aria, elucubrazioni mentali, il sentire una distanza. 2000 passi, ed ero già sugli scogli del porto di Rimini. Un sole tiepido scaldava i miei pensieri, mi piace sentirli nudi e puliti. L'odore del mare al mattino presto, è unico, lo puoi annusare 1000 volte in 1000 momenti diversi, ma all'alba non assomiglia a niente e a nessuno. Il colore è un non colore, un grigio-verde simile solo a quegli occhi che magari non vedi più da tempo, ma che il suo ricordo ti rimanda a quel senso lì, quello che si prova quando si torna a casa, dopo un incontro di boxe. Guardavo l'alba e la voglia di ripulirmi s'impossessava di me, il fluire, lo svuotare la testa e la decisione di tinteggiarla di senso, di piccole cose che erano gran