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Visualizzazione dei post da 2018

I MANESKIN VENGONO DALLA LUNA

Osano e stupiscono.  Vestiti come delle Rockstar,  fascinosi e talentuosi, i Maneskin hanno letteralmente fatto impazzire il pubblico di piazzale Ceccarini a Riccione,  proprio perché sono delle vere Rockstar.  Lo dimostra il fatto che la previsione di un pubblico di 2000 persone è stata ampiamente superata: ad occhio almeno 3000 fan scatenati, tenuti a bada dall’ineccepibile sicurezza. L’appuntamento era di quelli imperdibili,  dove il gruppo creatosi nel 2015 e spopolato dopo il successo di X factor, si è esibito per il primo appuntamento di DeeJay On Ice , l’evento creato per capodanno dal Comune di Riccione, San Marino Performance, e Radio Deejay, che torna dopo aver impreziosito l’estate di Riccione con DeeJay On Stage. Per la mia generazione,  è un rimando agli anni ‘70-‘80 quando le band straniere,  ci stupivano con la loro personalità. Loro, veri e propri personaggi di tendenza,  propongono uno spettacolo ispirandosi ai mostri sacri che hanno fatto

Il tempo non è un gomitolo di lana.

Eh no, non è vero.  Chi l’ha stabilito che stasera a mezzanotte finirà un anno e ne inizierà uno nuovo?  Il tempo è lineare perché si devono mettere paletti,  orari, norme convenzionali, scandire la vita in albe e tramonti?  Il tempo non è una strada, un gomitolo di lana, un piatto di tagliatelle che può finire.  Il tempo è fluido, un concetto astratto, uno spazio riempito da quello che viviamo. A me piace pensare che gli anni non finiscano,  che le persone stanno con noi per un tempo che si quantifica in emozioni dense, sensazioni e vicinanza,  ed è innegabile il fatto  che ogni periodo della mia vita mi abbia cambiata in un continuo scambio di compromessi, attenzioni, felicità e sorrisi,  senza data di scadenza.  Sicuramente ho trovato anche l’imprevisto che mi ha fatto usare un verbo irregolare,  e non sempre sono riuscita a coniugarlo col tempo che vivevo.  Ma questa è la vita, questo è vivere,  noi siamo fatti anche di reazioni chimiche,  non solo d

D'artagnan : uno strepitoso Favino.

Oggi sono andata al cinema. Era da luglio che aspettavo questo film di Giovanni Veronesi: Moschettieri del Re. Lo attendevo da quando in una giornata di un'estate afosa, ho avuto la fortuna di intervistare un attore eroico, calato nella parte ironica e a tratti surreale: Pierfrancesco Favino. Andate al cinema, gustatevi questo film, ritrovate la risata sana, le rocambolesche avventure sospese tra azione e comicità vera. E godetevi questo strepitoso D'artagnan mezzo francese e mezzo non si sa: è un dono divino!

Natale è passato. Finalmente.

Natale è passato. Il giorno dei giorni, quello che non si litiga con i parenti  perché   “ non sta bene” quello che si scartano regali inutili  e si mangiano i cappelletti in brodo,  quello dei bambini prima felici  poi in lacrime per i giochi che non funzionano.  Ed è anche il giorno dei selfie tutte vestite di rosso,  delle tovaglie ricamate “tirate fuori” per l’occasione,  dei commenti sui social  a chi ha la famiglia apparentemente più bella.  Ma è anche il giorno della rottura di palle e  di una velata ipocrisia che ci stampa in faccia.  Dai, diciamolo.  Si fanno promesse che nessuno poi mantiene,  si fa a gara a chi mangia di più,  si rinvanga il passato e l’unico argomento plausibile è sempre” il tempo” .  Il tempo che passa, le condizioni del tempo,  il tempo che non c’è mai per fare quello che si vorrebbe.  Perché delle magagne della famiglia non se ne parla, non si possono esprimere i disagi in questo giorno.  Vuoi tirar fuori tra l’a

RIDE:UN'UNICA "CHIARA".

Sei anni fa, rimasi scioccata emotivamente da un film  “Maternity Blues”   non solo per il tema trattato ( 4 donne che condividevano la stessa colpa dell’infanticidio)  ma soprattutto per l’interpretazione di una giovane attrice riminese: Chiara Martegiani.. Occupandomi di Universo Femminile,  vi dico che sono  lieta di scoprire che è ben rappresentato anche da questa talentuosa interprete,  che con il suo impegno nel ritagliarsi dei ruoli che ben definiscono lo stato delle donne nella società moderna,  fa da contraltare  ad una tipologia di attrice che punta solo sull'aspetto estetico. Con  “ Ride”, opera prima di Valerio Mastrandrea,  la Romagnola è nelle sale in questi giorni con un film veramente profondo,  interpretando un ruolo degno della sua passione per la settima arte. Difficile raccontare l’intensità di questa ragazza senza guardare i suoi occhi liberi,  elemento sempre apprezzabile in una persona,  oltre alla sua bellezza acqua e sapone, posso assic

Rassegnatevi

Ci siamo: 22 giorni e sarà Natale.  Non so quanto la notizia possa caricarvi di ansia e di aspettative,  ma sappiate che nell’attesa vi toccherà comunque mettere mano al portafogli per fare i canonici regali.  Il clima del periodo più consumistico dell’anno, vedrà piegati anche i più insofferenti alle convenzioni sociali e  anche il più “bastian  contrario” del mondo si dovrà adeguare a questa  usanza  e in più dovrà anche fingere che sia pure un gesto del tutto spontaneo.  Ma il regalo non dovrebbe essere frutto di una meditazione profonda,  un qualcosa che parte dal cuore?   Dovrebbe si, ma il più delle volte diventa un obbligo, un modo per ricambiare  favori.  Invidio non poco gli amici maschi che in questo contesto, non hanno le nostre sottigliezze.  E lo dico come accezione positiva.  Noi no, noi poniamo la questione come un problema insormontabile.  Per fortuna  esistono così tanti negozi tanto inutili quanto colorati che potranno alleviare ogni caso difficile..  P

L'eccesso di comunicazione stimola la solutidine

Da un po' di tempo non sono più su faccialibro. Già la vita è un insieme di dolori, fastidi e beghe quotidiane, senza speranza nell'aldilà.. che ho deciso così: mi disintossico dai social. Ho preso una tisana depurante, mettiamola così. Mi sono trovata con così tanti impegni virtuali, distribuiti su vari fronti, che mi impedivano di vivere la vita vera, e quel contenitore ingombrante, colorato, ma a volte troppo invadente, mi è sembrato giusto metterlo in stand-by. L'eccesso di comunicazione stimola la solitudine, può sembrare un paradosso questa mia affermazione, è vero, ma questa società, iperconnessa, ipervirtuale, iperirreale, necessita di silenzio. E in un periodo epocale come questo di chiasso e rumore assordante, il silenzio più assoluto, l'anonimato, andrebbero rivalutati. E nuotarci dentro.

Cristiana Capotondi: NOME di DONNA.

Conosciamo bene, noi donne, il nostro piacere, il confine tra il desiderio e l’abuso, il significato della parola libertà e la costrizione della violenza.  Nina è una giovane donna che si è sottratta alle regole di un gioco  ( sporco ) rompendo un contratto sociale basato sulla connivenza, l’omertà e il silenzio. E Nina, la protagonista di un bellissimo film dal titolo   NOME DI DONNA,  interpretato da una convincente Cristiana Capotondi,  potrebbe anche essere la firmataria di una lettera manifesto, messo nero su bianco da 124 operatrici del settore cinema. Dissenso comune è un testo che non vuole puntare il dito contro un singolo 'molestatore' ma l'intero sistema di potere.  Trasversalmente le donne vengono colpite da questo sistema e la molestia sessuale, non ha niente a che fare con il “gioco della seduzione”. Questo sia chiaro.  Dopo il caso Weinstein, che ha rimesso in discussione i privilegi, la dominazione e i crimini sessisti, anche il cinema itali

Rivoluzione romantica

S’inizia con un “ sei grassa, sei sicura di stare bene vestita di rosso?”.  Si finisce con “ sei brutta, non metterti il rossetto che sembri una prostituta, non uscire!”.  È la violenza psicologica, un tipo di abuso sottile, mellifluo,  che non lascia segni sulla pelle,  ma un segno profondo che giorno dopo giorno,  mina la sicurezza di una donna.  Comprende abusi psicologici come le intimidazioni,  le umiliazioni pubbliche e private, le continue svalutazioni, i ricatti emotivi, il controllo delle scelte personali  e delle relazioni personali fino ad indurre la persona  ad allontanarsi da amici e parenti, sino al completo isolamento.  In poche parole la manipolazione. Da sempre mi batto per l’universo femminile,  e anche se ieri è stata la giornata contro la violenza sulle donne,  io vorrei ricordare che anche oggi lo è e lo sarà anche domani  se la mancanza di rispetto che offende e mortifica la dignità,  si perpetua all'infinito,  senza che ci sia qu

CHE LA SOLUZIONE SIA L'EQUILIBRIO?

Quando ero giovane, alla fine degli anni 70’,  ho fatto la “ signorina delle colonie”.  Ondate di bambini provenienti dal nord,  venivano a passare un mese d’estate al mare in riviera, e questo perché “ l’aria marina faceva bene ai pargoli”.   Ho un ricordo meraviglioso del periodo delle colonie e se mi focalizzo su un particolare, non posso fare a meno di pensare ai bimbi   in fila al sabato sera,  davanti alla cabina telefonica.  Le famose interurbane che facevano scendere i gettoni velocemente,  diventavano un appuntamento col racconto dell’avventura che i bimbi  vivevano in quel contesto: giornate cariche di scoperte, profumi nuovi,  e la loro attesa era qualcosa di palpabile.  Dall'altra parte della cornetta, i genitori rassicurati di saperli “ felici”.  Tutta questa storia per dirvi di immaginare adesso quanto vi ho raccontato,  con una variazione: stesso luogo, stessa magia, ma col cellulare.  Si cancella la poesia, si formatta la storia  e

Ipocrita come tanti

Io cerco sempre di scegliere il lato ironico della vita.  A volte anche risultando un pochino cinica. Forse però è solo un modo di nascondermi, di parlare a me stessa,  di evitare di sbagliare perché come tanti,  ho paura di non farcela.  Ho l’errore a portata di mano e diffido da chi non ne fa mai,  o dice di non farli.  Vi ho fatto tutto sto panegirico per arrivare al dunque:  non sono immune agli sbagli di valutazione, non so riconoscere la cifra di una persona al primo sguardo, sbaglio tutti i tempi, non sono una donna a lieto fine. E mi trattengo nel mandare affanculo tante cose, tante persone, tante situazioni, ma ne avrei una voglia matta. Quindi uso l'ironia come strumento per trasmettere agli altri la mia insicurezza, ma anche per dire la mia tra le righe, e fare capire quanto sono ipocrita. Come tanti.

Vuoti pneumatici familiari

Alla fine, il mistero dell’imprenditore pisano, che dopo aver vagato senza memoria per settimane è stato trovato ad Edimburgo,  è stato risolto dalla tecnologia.   Dal suo portatile, tramite una ricerca effettuata dal finto smemorato in precedenza su google,  gli inquirenti hanno ricostruito tutta la messinscena e smascherato l’uomo.  Sembra che alla base del problema ci fosse un’eccessiva  interferenza nelle faccende familiari da parte della suocera.  Ma perché mai è così difficile dire ad una parente acquisita  di starsene fuori dal proprio matrimonio,  tanto da pensare ad una opzione così bislacca?  Capita di arrivare al limite della sopportazione e  sentirsi frustrati per rapporti complicati con colleghi e  familiari ma esiste la “ rage room” e  forse il tipo non ne era a conoscenza.  Voi lo sapevate che è stata istituita a pochi kilometri da Milano  una vera e propria stanza della rabbia dentro la quale ci si può sfogare senza freni,  urlando, rom

Il numero non è raggiungibile.

All'inizio mi dicevo: " non risponde perchè sarà andata a far la spesa". Poi riprovi, prendi il cellulare e rifai il numero. "E' ancora in giro, tra poco mi richiama". Diventi ipocrita. Non vuoi vedere la realtà, la cambi. E te l'immagini sull'altalena, come quella volta felice con Elia, a far dondolare la sua vita. Magari ti ha fatto capire tante cose con i segni, però quando la cerchi e non la trovi, ti prendi un bel pugno in faccia. E chini la testa. Ieri ho visto una signora che da dietro mi sembrava lei, mia sorella. " Scusi"...ho detto quando si è girata. La signora mi ha sorriso, e non era proprio il suo sorriso. Perchè il suo era il suo.

Da grande farò l'esperta di clamorosi abbagli della sfera emotiva. Degli altri.

Mi sono accorta che do consigli a palate ma spesso non so darli a me. Mi dicono che ho una bella forza comunicativa, ma spesso non ho la capacità di comunicarmi ciò che voglio. Ho un termometro per i rapporti degli altri, per i miei, amichevoli o no, sembra che non sia dotato di mercurio. Potrebbe essere che sono contraddittoria? Ammettiamo questa ipotesi, come faccio ad essere sempre "a piombo", e a non dare a vedere la centrifuga emotiva in cui spesso mi trovo? E poi, come faccio a dire no.. basta.. non ho più voglia di sentire le vostre paranoie, alle numerose anime che si rivolgono  a me per un consiglio? C'è molta gente che si accontenta di giudizi sommari, ma io dico che prima di affibbiare un'etichetta, e prima di giudicare, serve entrarci dentro, ad una situazione. Ultimamente però si riversano su di me carriolate di problemi non miei. Mi spiego meglio: amiche in fase di confusione acuta, immature e che sinceramente a volte mi chiedo se

Pubblica indifferenza

Sento ogni tanto del bon ton salirmi, spero non sia grave.. ma giorni fa, in un ufficio pubblico,  avrei voluto veramente rispondere a tono ad una persona, poi,  non so come,  mi è venuta la smania del compromesso. Mi sono ricordata di essere una signora e ho mediato,  anche se l’unica cosa che avrei voluto fare era creare un idioma apposta per quel idiota  che mi stava davanti,  sufficientemente in bilico tra l’insulto e l’indifferenza. Non sono riuscita nemmeno ad essere sarcastica,  perché con le persone sbagliate a volte esserlo, ti porta a fare la figura delle stronza,  tanto probabilmente  non avrebbe nemmeno capito la mia ironia. Quindi ho sbuffato e amen.  Uscendo mi son detta: facile raccontare che il pubblico impiego è oramai terra di nessuno, impermeabile all’etica del senso del lavoro e attraversato da un lassismo imperante.  Troppo facile indignarsi, scrivere che mentre tu stai in fila da tre ore,  l’addetto di turno pagato da te, si mette a

Scherziamo?

Gli uomini vengono ancora da Marte e le donne da Venere? Son passati 26 anni dall'uscita di quel famoso libro, diventato best seller  che spiegava perché “ lui e lei” appartengono a pianeti differenti.  Nel 2018, a che punto siamo? Le donne arrivano ancora da Venere? Gli uomini vengono ancora da Marte?  Abbiamo trovato un punto che ci unisce?  La diversità di ruolo esiste comunque e bisogna cercare di rispettare e  seguire le naturali inclinazioni dei due sessi?  Forse dal nuovo millennio si è cercato di trovare un equilibrio,  la donna ha giustamente ricercato la propria indipendenza e l’uomo si è adeguato al cambiamento. Ma siamo sicuri di questo? Lo stesso autore John Gray, nel presentare il suo nuovo libro” Oltre Marte e Venere”  a margine di una conferenza a Milano, ha inciso nella mia testa un’affermazione importante discutibile:  una delle ragioni per cui i divorzi sono così numerosi  è l’indipendenza promossa dal femminismo.  A quelle parol

Non si trova mai una cattedrale.. diceva Proust

Avete mai pensato di sorprendere qualcuno con qualcosa di impensabile? Avete mai preparato nei minimi particolari una sorpresa e avete vissuto l'attesa con un adrenalina in corpo da  non riuscire a stare fermi? E con il pensiero siete solo lì, dove corre quell'attimo che vi siete immaginati. Per tutto il giorno progettate la vostra fuga dalla realtà, e sperate di vedere spuntare la stella che volete regalare. E vivete così in balia di un sogno, aspettando l'attimo. Ma la persona prescelta per il regalo,  a te in quel giorno non ha proprio pensato,  si costruisce un percorso diverso dal tuo,  cambia strada e direzione. E vedi così la tua sorpresa schiantarsi per terra. Sotto quel cielo che tu pensavi di regalare. La delusione è una malattia incurabile, e non va in prescrizione, nemmeno quando comprendi che la realtà non ha costellazioni. E che le stelle sono per pochi eletti.

Novembre non mi piace.

La mia vita ( e presumo anche la vostra)  è un inesorabile avvicendarsi di stati di squilibrio  dovuti al cambio di stagione, agli ormoni ballerini,  alle notizie del tg, alle risse in parlamento,  alle vicende dei protagonisti degli orrori quotidiani, alle terribili incomprensioni con le amiche..  Cose sopportabili, direte voi.. Soprattutto quando arriva Novembre ( che come mese inizia anche per No, per intenderci) e il tempo diventa umido e grigio,  mi scatta una certa insofferenza,  la regolazione del mio umore diventa più faticosa e  già trovo difficile entrare in sintonia con la natura,  ma in particolare non riesco a provare empatia  con le foto postate sui social.  Perchè è un mese disgraziato, diciamolo,  c’è poca allegria nel postare,   prima i santi poi i morti, zucche (vuote),  mari incazzati,  apocalisse di piante,  disgrazie annunciate, le prime nebbie, le auto in fila ai semafori  e tristezze varie.  È pur vero che questo è un autunno anomalo,  mete

Gli asterischi della vita.

Il correre del tempo,  mi aiuta a non pensare troppo al fatto che ho una vita costellata di asterischi. Li pesco praticamente. Vago ultimamente, qua e là tra camici,  e non sempre i verdetti sono puliti  e limpidi, ho sempre parecchi asterischi a farmi compagnia, a ricordarmi che non sono immortale. Ma la mia avventura umana,  non può essere fermata da una figura inventata apposta per spaventare. Io non mi spavento e vado avanti, perchè la vita è viaggio, conoscenza, percorso e crescita. E conosco solo la delusione come malattia incurabile. Non sarà  certo una figura fredda tipografica a farmi arrendere alla mia esperienza del vivere. E avrò sempre la forza di dire:  si comincia. E tutti quegli asterischi che si fottano!

A Rimini non c'è posto per la tristezza.

Siamo un po’ tutti fallati.  Me ne accorgo dalle mail che ricevo per la posta del cuore, non sappiamo più vedere il bello che ci circonda, siamo un lamento continuo,   e forse non sappiamo più riconoscere la felicità.  Mia nonna mi diceva che quando sei felice, anche la strada che ti porta a casa, ti sembra nuova.   Ora capisco il senso di questa frase.  Giorni fa ho attraversato il nostro centro storico a piedi. E mi è sembrata una città nuova, piena di sorprese ad ogni angolo.  Confesso che non lo facevo da tempo, non mi soffermavo ad osservarla bene.  Abbiamo una Rimini bellissima, ero davvero felice nel constatarlo e tutto era felice con me. E la felicità è un viatico per rinnovare tutto.  Guardavo il Teatro Galli  tornato al suo antico splendore  e mi sono ritrovata nella giungla dei felici, persone che camminavano con la testa al’insù che si riconoscevano in quella sensazione di meraviglia, poi ho continuato verso i giardini delle mura malatestiane  e ho

L'amore è libertà

Avete letto dei 22 divieti che una donna ha imposto al suo fidanzato?  Ebbene sembra che il decalogo sia stato ritrovato in una macchina venduta, e secondo quanto riportato dal  Daily Mail ,  il nuovo proprietario della macchina ha deciso di condividerlo sul social network.    Una volta circolato in rete, l’indignazione è salita alle stelle e su Twitter si è generato un dibattito:  alcune proibizioni sono molto stringenti e suonano come delle vere e proprie limitazioni d’azione e di pensiero, anche se redatte con una punta d’ ironia.  Si va dal “ non devi impiegare più di 10 minuti per rispondere ai miei messaggi,  fino al meno velato  “ Se ti vedo con una, finisce male” Insomma un codice di comportamento da seguire alla lettera, divieti categorici per non dire minacce.  Non si sa se la coppia sia ancora insieme, ma presumo proprio di no.  Perché se una persona ti ama, ti lascia libera.  Libera di andare e di tornare, libera di agire secondo la propria coscienza, le proprie

ORAMAI COSA?

Ci siamo. E' arrivato anche questo mese incolore. Ottobre io lo associo al pallore,  a quel lieve malessere a cui i medici non sanno dare un nome. È il mese in cui si tirano le somme,  si comincia a pensare che non c’è più tempo per rimediare,  è il mese “dell’oramai”. È un po’ come quelle donne che arrivate ad una certa stagione della vita,  si convincono che ciò che è stato non tornerà mai più,  ma ogni età ha la sua ragione d’esistere  e l’ironia può accompagnarci ad attraversarle tutte . E vi confesso che un silenzio rattrappito,  rassegnato ci avvolge quando guardiamo le coppiette sulle panchine che si baciano,  tutti aspetti riconducibili agli stramaledetti ormoni alla cui mercé viviamo questi anni,  dove ci sono dentro anche io.  Ma la domanda esistenziale che ci poniamo prima di uscire di casa è:  che posso indossare evitando l’effetto Pompei? Perché tutto crolla, borse sotto gli occhi,  pelle che assomiglia sempre più ad una pergamena del

Il LIGA e le onde rare

Stamattina cercavo una foto di mio figlio da piccolo, ed è uscita questa. L'emozione di vedermelo lì su carta, in una sera indescrivibile di tanti anni fa, passata a parlare con me. Solo con me. E ho capito che esistono. Si provano. Sono le vibrazioni da uno ad un altro essere, sono onde rare, ma ci sono. Sono parole e sguardi che trasmettono tanto, trasmettono senso, l'importante è beccare la frequenza. Io non ho perso la speranza, lo ammetto, di intercettare anime belle come lui, sul mio percorso. Ma trovo quest'immagine emblematica, datata ma sempre lì, nella mia mente. 2 che si guardano dentro ad un cerchio magico senza malizia, con umiltà e stima. Ciao Luciano. Da quella sera di ottobre il tuo sguardo su di me non è cambiato, e io lo sento, sento la tua enorme sensibilità, la tua umanità. E per te sarò sempre La Rosi.

Zanza: uno che resterà.

Sono qui a ricordare un amico. Uno che pesava il cuore con entrambe le mani, uno che viveva come pensava di vivere. Uno che resterà. Per chi non l'ha conosciuto era un play boy romagnolo, famoso all'estero per la sua fama con le donne. Ma chi l'ha conosciuto sa chi era: uno semplice, che sapeva portare sul palmo delle mani le sue adorate donne, uno gentile, che aveva la carezza nell'anima, la dolcezza nella voce. Di lui ricordo tutto. E niente scorderò. Ciao Zanza.

L'estate non sta finendo.

L’estate non sta finendo. E menomale.  Questo settembre così caldo e generoso, mi fa pensare a quando ero giovane io,  negli anni 70/80 e le scuole iniziavano il primo di ottobre,  le vacanze erano vacanze, e non questi 3 mesi striminziti. Perché non tornare indietro e allungare la stagione?  Credo di non essere originale nella pensata, ma in tanti anni di passeggiate al mare,  mai mi era capitato di vedere così tanta gente sdraiata sulla spiaggia,  come in questo periodo.  Persone un pochino abbandonate a se stesse che non conoscono la famosa ospitalità Romagnola,  solo perché hanno deciso di venire in riviera “ a fine stagione”  Persone che si ritrovano bar chiusi, probabilità di avere un lettino pari quasi a zero, e questo perché gli operatori, sono già in volo per lidi esotici o nostrani del nostro sud. È solo l’apertura prematura delle scuole che rende impossibile il sogno di tanti?  È vero, le fabbriche riaprono, ogni attività sportiva, culturale e r

Mi chiamo Laura: Laura Pausini.

Mi chiamo Laura, Laura Pausini” In ogni paese del mondo che vai, se c’è una voce che tutti riconoscono, quella è la sua.  Non conosce la terra dell’abbastanza, la nostra Laura da Solarolo, Romagnola D.O.C   ed ambasciatrice di talento, bel canto e verità, non si è mai accontentata di essere una voce e basta, ha cercato con tenacia di essere “ LA VOCE”, quella che nessuno può scordare.  Non so se da piccola qualcuno le abbia chiesto di esprimere un desiderio,  ma so che i suoi sogni da bambina, li ha realizzati tutti.  Ed è quello che ogni donna dovrebbe fare, crederci,  ed impegnarsi a realizzarsi con tutte se stesse.  Nella serie di quadri che compongono la sua vita artistica,  e che gradualmente hanno mutato coloritura emotiva di quella che è diventata la “ Laura Internazionale”,  è ricostruita la lotta di tante donne che la cantano a squarciagola ai suoi concerti,  mentre guidano la macchina,  nella quotidianità di un rito scenico di resistenza e sacrificio. 

Anime meteoropatiche

Si comincia con il cercare qualcosa nella borsa. E intanto ti sudano le mani. E capisci che sei ansiosa. Ti dici che no, a te non succederà di vedere una catastrofe in uno stormo di uccelli, però intanto, guardando i vetri sporchi e i panni che non ti si asciugano, capisci che ce l'hai, che ne sei una piena detentrice. Ti assale quel pessimismo Leopardiano, tipico del cambio di stagione, ti senti inconcludente e insoluta, disperata perchè ti devi mettere le calze, e non puoi uscire a quella cena così scollata.. Ogni volta che cambia il tempo, e le stagioni si modificano, cambiamo la disposizione dei divani rimescoliamo i cassetti, lasciando i nostri uomini basiti, alla ricerca di un paio di calzini. Cazzate così.. Ci sono donne che diventano ansiose all'imbrunire, quando la luce del giorno cala, forse perchè vedono il tempo che passa come un problema. Anche per me c'è un'ora della sera che mi sento opaca, senza più luce. Ma non penso che anche per

Solitudini sentimentali

Ricevo spesso mail,per la mia rubrica sul IL RESTO DEL CARLINO che raccontano di solitudini sentimentali. Sono immagini perforanti che tramite 6 o 7 righe sul display, rendono bene l'idea, dello sconforto che attanaglia chi è solo. Un' amica mi ha fatto pensare, mi ha detto: "non soffro mai in maniera disperata, non mi emoziono al massimo, non riesco a mettere un uomo al centro della mia vita, e alla fine non mi sembra che valga nemmeno la pena stare insieme a qualcuno. E quindi sparisco, lascio, chiudo porte. Poi ricomincio a cercare un 'altra anima, ripeto lo stessa schema, e ancora mi sento sola" Perchè quindi non si riesce a costruire qualcosa, anzi non si prova nemmeno a farlo? Per paura di scottarsi? Perchè non si vogliono delusioni e allora si scappa prima? Si usa l'arma del contropiede e si scarta? Perchè non ci si vuole accontentare o forse perchè si è troppo esigenti? O forse sentirsi soli è solo il male minore?

Uomini in modalità OFFLINE.

Sapete che esistono uomini in modalità perenne OFFLINE, vero?  Si, lo sapete se è vero che dalle mail che ricevo per la mia rubrica sul Carlino,  mi descrivete spesso un lui “poco impegnato emotivamente non disponibile  e spesso assente nella teoria e nella pratica”.  Sembra che gli uomini inaccessibili e ambivalenti però,  esercitino un certo fascino e non è difficile con voi, care donne, sempre pronte a inseguimenti emozionali verso qualcuno che in realtà,  a livello profondo, non è capace di capire le vostre esigenze, non desidera quello che volete voi.  Uomini che non rimangono, non si stabiliscono, non vivono la vostra stessa relazione. Ebbene ce la fate per una volta a dire: Io adesso me ne frego?  Riuscite a non lamentarvi sempre ed evitare frequentazioni con questi tipi e valorizzare invece voi stesse, la vostra personale realizzazione? Cercare una relazione con un uomo indisponibile vuol dire rimanere sole. Lui non ci sarà mai in modo affidabile.  Appende

Come un palo nel deserto

40 giorni fa , ho viaggiato dentro una febbre che non capivo. Me ne sono rimasta lì,  come un palo in un deserto, a lasciare che tutti i venti che avevo dentro dicessero la loro. Ho imparato a chinarmi, fin dove voleva il temporale, e ho trasformato la malattia in un potere magico. Ora sto meglio, tranquilla,  come se fossi stata nell'orto a raccogliere le mie fragole. "Se ti assumi la responsabilità di quello che stai facendo, del modo in cui produci i tuoi sintomi, del modo in cui produci la tua malattia, del modo in cui produci la tua esistenza, al momento stesso in cui entri in contatto con te stesso, allora ha inizio la crescita, ha inizio l'integrazione." Io non aggiungo altro se non : ha inizio la tua guarigione. Perchè è vero, la vita a volta ti fa a pezzi, ma sempre per poterti ricostruire più forte.

La notte la respiri

Io amo la notte. Di notte sembra che tutto possa accadere. La adoro. Ha un odore, una consistenza, una voglia di vagabondare, che è poesia. Vi è mai successo di vedere il confine della notte? E' un passaggio magico, non c'è nemmeno un piccolo spazio a separarti da quel limite. La notte è il silenzio, e nel silenzio si ha la sensazione di essere in un luogo profondo. Magari sei solo lì, in un letto da sola. Ma come per incanto, ti basta chiudere gli occhi, e senti una gioia estatica, la respiri Una sensazione da cui non riesco a staccarmi. Sono questi i confini della notte per me, la sua voce lascia l'eco che assaporo all'infinito. Una tenda abbassata sulla mia alba.

Settembre: desideriamo invece che rimpiangere.

Settembre “ è tempo di”.  Io adoro Settembre.  Lo adoro perché è un mese di attesa,  di quelli che aspetti che comincino le cose belle, che cambino i giorni, che inizino le avventure, che si trasformino le abitudini. Ma come direte voi? Sarà il contrario!  A settembre ricomincia la scuola, la trafila dei pulmini scolastici, dei libri rincarati, delle mamme nervose, dei padri che riprendono la palestra, dei nonni che vedranno i nipoti più raramente, della vendemmia e del piumino leggero, come fa questa a dirci di essere entusiasti che l’estate è finita? Bisogna essere entusiasti perché  mi sembra il mese giusto per un inizio, perché è tutto nuovo, perché è di casa  la voglia di provare, l’eccitante sensazione di libertà che ti dà solo la consapevolezza di non aver niente da perdere.  Ed è inutile rimuginare che il caldo non tornerà: quante volte ci siamo sentiti stufi dell’afa e ci siamo visti insopportabili agli occhi degli altri? Vedete che alla fine ho ragione?  Se

L'inestimabile valore della sobrietà.

PEPE  MUJICA vive in una piccola fattoria con una sola stanza da letto, insieme alla moglie e ai cani;  da Presidente dell’Uruguay donava il 90% del suo stipendio in beneficenza e ha portato il paese avanti su temi come droghe leggere, aborto e diritti degli omosessuali.  È stato sicuramente il presidente più umile di sempre,  ed ora gira nel mondo per portare la sua esperienza,  attraverso incontri e conferenze sulla” sobrietà”.  Concetto ben diverso da austerità, concetto che rivaluta il tempo.  Perché consumare il necessario senza sprechi,  pensando che quando si compra qualcosa, non lo si compra con i soldi, ma con il tempo della nostra vita che è servito per guadagnarli, ci spinge a vivere come si pensa.  Certo è difficile spiegare il suo pensiero in poche righe,  ma sarebbe già un bel traguardo per tutti noi  che spesso ci facciamo rubare la vita da troppe cose, troppi impegni, troppo superfluo, agire attraverso  il “fare quello che ci piace, utilizzando il tempo per

RADIO DEEJAY e il VALORE AGGIUNTO.

Linus, Rudy, La Pina, Fiorello e Fabio Volo, Savino & co hanno tutti 36 anni. Come la loro radio. Non uno di più non uno di meno. Asciutti ma espansivi, travolgenti ma sobri, giovani ma con lo spessore dei saggi anziani. Sembrano ma non sembrano, SONO. Ecco il valore aggiunto di questa mitica radio fondata dal grande CECCHETTO. I conduttori di RADIO DEEJAY sono osservatori, traghettatori, annusatori, scopritori. Come il loro capitano Linus corrono. E nessun altra radio li ha ancora presi.

Il nonostante tutto che ci fa andare avanti.

E niente.  Agosto se ne sta andando portandosi con se,  l’afa, la tristezza di un ponte crollato con tutte le sue conseguenze umane e disumane,  un mese distratto, confuso tra l’essere “il mese delle ferie degli italiani”  o “quello attraversato da immani tragedie”.  In questa riflessione, solitamente leggera,  non posso fare a meno di chiedermi non solo il perché di tanta non curanza,  e soprattutto cosa avrei fatto io,  cosa avreste fatto voi nei panni degli abitanti di Genova, della Calabria, di un Italia martoriata da un certo tipo di disinteresse per la cosa pubblica.  Disamina che mi propongo di fare ad ogni terremoto, ad ogni disgrazia annunciata.  Ma che poi rimando, e continuo nella mia vita di sempre: apparecchiando la tavola,  sbucciando i fagiolini, correndo come sempre.  Quindi è il nonostante tutto che ci fa andare avanti? Sembra infatti che quando qualcosa di ineluttabile accade, tutto spazzi via. Invece no. Si continua a postare foto

Radio Deejay:una famiglia.

Quello che sorprende è l'affiatamento. Quello che la gente ama di questa banda della radio più famosa è l'affabilità. Radio Deejay ci piace perchè è nostra, è la nostra famiglia. Qualsiasi ascoltatore si può sentire amato come a casa propria, a casa di questa radio. Perchè conoscerne i componenti non è poi così difficile: sono umili, rispettano la gente. Rarità. Ascoltarli è come ricostruire la grammatica della musica, associata alla simpatia. Linus, il deus ex machina di tutto questo, è in pratica un direttore d'orchestra: dirige bene sia le prime file che le ultime, in modo che l'armonia regni sovrana, e non ci siano " note stonate". Lo si è visto anche quest'anno a Riccione, un feeling grandioso ha permesso a migliaia e migliaia di persone, ogni sera, di godere di spettacoli gratuiti e in piena sicurezza. Segno che l'organizzazione è delle migliori.