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Visualizzazione dei post da gennaio, 2018

LA VITA CHE SEI

Ho amato questo libro fin dalla copertina. Come amo questa donna e tutto ciò che esprime nelle 208 pagine che compongono questo libro. Che non è un libro. E' amore per la vita, per la gioia, per l'Universo. Se sto praticando un percorso di guarigione interiore, lo devo anche a lei, ho masticato ogni mattina una frase e l'ho fatta mia, l'ho digerita in modo di assimilarla e ho fatto in modo che ogni cellula dentro me, si ricordi che posso guarire. Non sono un 'esaltata, non amo chi mi deve dire "come si fa". Ho semplicemente letto la consapevolezza, e l'ho fatta mia. La sofferenza prima o poi tocca  a tutti, ma non dobbiamo dimenticarci che ogni evento ha un senso e uno scopo ben preciso. Attraverso la lettura di queste pagine, io ho cercato di guardare la realtà, ho iniziato un percorso per abbracciare la vita in modo diverso, per comprendermi e perdonarmi. Però ora so che potrò essere anch'io nata per "portare la luce

Il DISTACCO

A volte è utile allontanarsi da se', e guardarsi da fuori. Prendere le distanze. Fare finta di essere un'altra persona che ti osserva , con distacco. Come una figurina gentile che basta ritagliare sul cartone. E con questo espediente, è facile che finisci di riflettere su quello che sei. Può darsi che ti ridisegni, e ridefinisci quelle parti di te, che non conoscevi. Ma che viste da un altro osservatorio, come in un freddo ologramma, sanno completare il tuo essere.

La nebbia

Nella nebbia non sai. Non sai se puoi voler bene o no, è un qualcosa di talmente indefinita l'atmosfera che si respira in un paesaggio nebbioso, che rimani sul vago. Vedi delle figurine, le vorresti ritagliare ma non  ne trovi i contorni. Vedi dei colori non colori che non sai che pesci pigliare. Non puoi dargli un peso, una cifra definita, non puoi quantificare. Allora ti sospendi, e sospendi i giudizi. La nebbia, volendo, se ne frega di noi. E ci lascia in silenzio ad aspettare di capire.

I cuori degli altri

Ho appena visto in tv la Cuccarini parlare di trapianti. Io sono iscritta all'AIDO da tanto, e credo che donare gli organi sia un atto di civiltà. Ma ognuno ha le sue convinzioni e vanno rispettate, non lancio messaggi, vi porto la mia esperienza. Mia sorella è scomparsa improvvisamente, era una donna generosa, altruista, sposava le cause, si donava agli altri. E l'ha fatto anche da morta, cambiando la vita a 7 persone. Per sempre. Io non lo so a chi sono andati i suoi organi, ma ogni volta che vedo una persona che ha le sue qualità, penso che i cuori, gli occhi e il tutto degli altri sono un po' di lei. E questo mi fa stare meglio. In questi giorni si parla di rivedere la legge sulla donazione degli organi: c'è chi vorrebbe sapere dove sono andati gli occhi di un figlio, un cuore di un marito. E ci si dimentica che è un dono. Punto.

Ma per favore cambia tu, invece di aspettare i cambiamenti.

“ Volevo cambiare il mondo ma ho perso lo scontrino” si sente dire in un film. Bella come frase, che ha al suo interno una verità: per cambiare il mondo si dovrebbe cominciare da se stessi, ma si deve ammettere che la resistenza più ostinata risiede dentro noi, e che nulla può migliorare, finche noi non cambiamo. Quindi avanti con gli alibi: è colpa degli altri, o di uno scontrino perso (metaforicamente). Non è mai nostra la responsabilità. Troppo difficile, troppo faticoso ammettere che è processo evolutivo complesso il cambiare,  è più facile criticare, indignarsi, delegare colpe ad altri che agire in prima persona per modificare il modo di vedere le cose, di  comportarsi, per cercare di cambiarlo. Il  nostro mondo. Occorre invece essere consapevoli di questa necessità, quando le cose non vanno come vogliamo noi, occorre essere flessibili, bisogna essere capaci di notare i segni piccoli e grandi di  un cambiamento, appena questi si presentano, e farli nostri, farli diventare una nos

Made in Italy il film: viva le persone per bene.

Va beh sono di parte. Ma Ligabue ha fatto ancora bingo, sappiatelo. " Tutte queste vite qui.." Ha raccontato una storia che ha la leggerezza della fiaba di provincia e la profondità di un grande classico universale. Il suo MADE IN ITALY  è un film su quello che siamo, una riflessione sul dolore, sull'amicizia, sull'amore e il senso della vita, e anche sul "non senso" della vita che si prova quando si analizzano i respiri, a partire dallo spazio vuoto che ognuno ha dentro di se'. Ma è anche impegno civile, ribellione, temi sociali trattati con la verità di chi li ha vissuti. Magari in un'altra vita. Magari attraverso lo sguardo precario di un amico. Riko e Sara sono nostri amici, persone per bene vite minime tanto simili alle nostre da diventare universali, capaci di commuovere e di insegnare dignità. L'atmosfera è quella di un giorno di pioggia in macchina: esce un raggio di sole e capisci che cambiare le abitudini negative è l&

Un'auto che si guida col pensiero?

È di pochi giorni fa la notizia che a Las Vegas,  è stata presentata un’ auto che si guida leggendo il pensiero  del guidatore, poiché dotata di una tecnologia che permette al veicolo di muoversi interpretando i segnali emessi dal cervello umano, riducendo così i tempi di reazione e trasformando letteralmente questo modello di automobile, in un’auto del futuro. A me sta notizia mi ha sconvolta ed ho pensato a dove mi manderà tutte le volte che mi verrà di imprecare! A quale paese?  Perché ammettiamolo, alla guida si parla da soli, si fanno pensieri anche cattivi su chi ci troviamo davanti. Quante volte fermi ad aspettare che i pedoni attraversino la strada vorremmo urlargli che non sono alfieri di una scacchiera? Quante volte abbiamo maledetto i poveri ciclisti che dovrebbero tenere la destra? Io però voglio essere ottimista, voglio immaginarmi un maturo tedesco che imbocca l’autostrada e nel giro di 6 barra 7 ore si ritrova a Rimini davanti ad una piadineria o ad un dancing. Comunq

L'anno nuovo non esiste

L’anno nuovo non esiste, è un qualcosa di puramente mentale.  Questa è una mia convinzione, sia chiaro, ma mi viene difficile pensare che il 31 dicembre si concluda un anno vecchio e il primo gennaio del 2018 ne inizi uno nuovo.  Il calendario è necessario per far rispettare le scadenze, questo è innegabile,  ma se ci pensiamo bene, tutto continua come la sera prima.   A dir la verità, potrei concepire un “nuovo anno” solo se si praticasse “ più silenzio”.  Ma per quello  c’è sempre poco spazio.   Si straparla, si ripetono parole su parole, concetti da esporre, battute da fare, opinioni da esprimere, parlare e usare tutte le parole che ci si sente di dire.  Perchè i mporsi il silenzio, quello volontario, quello praticato per scelta, sembra diventata un’impresa impossibile. E “ non dire”, una follia in questi tempi così socialmente attivi.  Quindi me ne frego di fare diete depuranti, di superare crisi di mezz’età, di seguire fashion blogger che mi dicono come mi dovrei

No mi adeguo più ai cretini.

Da un po' di tempo quello che mi va di dire lo dico distaccandomi. Non mi trattengo, non cerco la mediazione, non tollero. La maturità mi ha regalato la riflessione, ora guardo da lontano cose e situazioni, e non cerco più spiegazioni, mi allontano. Semplicemente. Perchè devo vedere e frequentare per forza persone che non sopporto? Per quieto vivere? No. Basta. Sono stata educata a condividere i buoni sentimenti, ma se mi accorgo che diventa solo un fatto ipocrita, sorridere a chi vorrei prendere a pedate nel culo, sto alla larga largamente. E tanto vale che sia nelle feste, che sul lavoro, o con le amicizie, io faccia quel che più mi aggrada. Sarà l'età, saranno le persone che mi deludono sempre più, sarà che è finito il tempo del "volemose bene", sarà che pretendo rispetto, sarà che non mi adeguo più ai cretini..

I falsi problemi sono falsi problemi

La vita è fatta di alti e bassi. Di notizie belle e di notizie brutte, si sa. Basta possedere un equalizzatore. Di emozioni, di stati d'animo, di "up e down", di gente bella e di gente brutta. D' indifferenza e di considerazione, di lacrime formate e di sorrisi ingabbiati, di magoni  e di godimenti, di notti a sperare e di sogni che s'infradiciano all'alba. Di più e di meno. A volte m'accascio ma poi mi rialzo, basta prenderci le misure, alla vita, alle cose, ai sentimenti.                                Fare la vivisezione alle situazioni, non serve se poi si dimenticano le lezioni. Accettare la vita sì, questo serve. Apprezzarla. fare in modo che i falsi problemi non diventino dei problemi veri. A tutto c'è una soluzione, e il mio cuore va. A battiti. Regolari.. irregolari. Ma va. Non ho istruzioni per la vita che verrà, ma ci sono nel mezzo, la mia notte  è popolata di sogni, di bello, di luce. Ma anche il giorno, è pi