Passa ai contenuti principali

Post

Visualizzazione dei post da luglio, 2018

CARMEN:UN FEMMINICIDIO DI 150 anni fa

Di recente ho scoperto l’Opera,  sarà che l’imminente apertura del Galli mi elettrizza,  sarà che invecchiando si apprezza di più il “bel canto”.  Ed è impossibile per me non fare una riflessione su “Carmen”, la protagonista di Bizet,  paragonarla a tante vittime di femminicidio dei nostri giorni,  e constatare che dopo 150 anni, nulla è cambiato.  Carmen è la rappresentazione più famosa della prima vittima,   la prima ad essere accusata di “essersela cercata”.    E c’è un attimo che accomuna la vicenda dell’ottocento alla storia di tante donne   di oggi che ne sottovalutano i segnali.  Anche lei accetta “ l’ultimo appuntamento” da Don Josè.  L’ultimo appuntamento che si rivela poi fatale. Non è cronaca questa?  Quello che succede nella vita è carta carbone di una storia antica,  oggi i mezzi ci comunicazione ci mettono a conoscenza che ogni giorno,  una donna muore per mano di un suo ex.  Carmen non è solo una donna rivoluzionaria, che a fatica comincia a

ELOGIO DELLA CORSA: GRAZIE LIGABUE

Ebbene si corro. Anzi ho ripreso a correre a tre anni dal ictus.che mi aveva stoppato. Certo cerco di farlo senza schiattare per terra. Fatico molto. Sia chiaro. Ma sono determinata, di recente me lo dicono tutti.. Quindi quasi quasi ci credo. E' che generalmente sono una poltrona che vaga, comoda, accogliente, non abituata a spingere. Ma so reagire.E sono tenace. So di essere in un'eta critica E passati i 54 anni, capisco che sono pochi per arrendersi ad un fisico a paperella. Ora sono qui ad elogiare la corsa, a mettermi degli obbiettivi, a stringere i denti per piacermi ancora e sentirmi meglio. Perchè la menopausa alle donne le ammazza. Poche balle. E' brutta anche come parola: MENO ( meno a chi? )+PAUSA ( alt a chi?). Onde per cui, anche per questo motivo, contro ogni previsione mi alzo e cammino. E corro. Una brutta ulcera mi ha fatto anche cambiare stile di vita, e un buon gastroenterologo mi ha dato una dieta per salvarmi, perchè credetemi, tu

L'uomo che gioca

" Lo guardo smanettare col cellulare mentre io sono qui, a due passi da lui. Senza rispetto per la mia presenza. Ma non provo stupore ne rabbia a saperlo online con un'altra. So che dentro lui un nuovo piacere si sta già muovendo, perchè questo è Cesare. Il mio Cesare, uno che non fa promesse perchè tanto non le manterrebbe, uno che gioca. perchè lui è così, uno che non t'illude, uno sincero a suo modo. Uno che intona la sua vita con colori evanescenti, con sensazioni effimere e che non incide mai niente dentro di se'. Mi porge il bicchiere e mi fa l'occhiolino come per dirmi: non pensare troppo dentro quella tua testolina, tanto io sono questo. Uno che gioca. Tratto da MARTE CONTRO VENERE di Rosalba Corti (Tutti i diritti riservati)

Tradimento o economia domestica?

Nonno Albino, mio fedele lettore e grande estimatore del Carlino,  mi scrive le sue perplessità nei confronti delle donne “traditrici”  e in particolare è sobbalzato dalla sedia  leggendo il racconto dell’uomo cornificato col  fruttivendolo.  Mi dice che “Vabbé che sono caduti tanti tabù, ma leggere di tanto libertinaggio” lo disturba.  Ebbene, sarà che è così difficile far felice il proprio marito che alcune preferiscono far felice quello delle altre,  ma questa è la realtà: con il 45% di infedeli, gli italiani sono il popolo che tradisce di più.  E ce lo rivela un sondaggio a livello europeo (dati raccolti da un sondaggio IFOP Istituto francese di opinione pubblica) . Percentuale che risulta essere la più alta d’Europa.  Quindi a sorpresa, la cattolica Italia risulta essere il paese con il più alto tasso di relazioni extraconiugali, e aggiungo pure che dal sondaggio “Osservatorio Infedeltà” , risulta che per il 63% degli italiani è del tutto possibile amare due

Cara celeste nostalgia. Celeste?

Mi piaceva da matti quella canzone di Cocciante che parlava della nostalgia. Con gli anni, devo dire che la nostalgia mi piace sempre meno. Certo se devo ricordare il mio primo amore sorrido, la mia prima lezione di clarinetto anche, le canzoni cantate a squarciagola nelle sere d'estate nella mia Valtellina anche, l'odore dell'erba appena tagliata.. Quando ci penso, avverto un tuffo al cuore e poi mi scatta un sorriso, ma la nostalgia ha anche mille facce. Perchè può essere forza creativa, ma anche debolezza se ci lascia induriti nel ricordo di un dolore. E va comunque dosata perchè non diventi rimpianto, rancore e rabbia per quello che non è stato. Sicuramente un sentimento ambivalente, tenero e spietato allo stesso tempo. La musica ha la capacità di far riemergere ricordi lontanissimi, associare immagini nostalgiche, rievocare sentimenti. Quando ho scritto " Le donne l'han sempre saputo", sono partita da lì: le parole di una canzone alleat

IL SUONATORE JONES: FABER

Amo tutta la discografia di DE ANDRE'. Ho amato l'uomo, il poeta, il suo stare dalla parte degli ultimi, la sua coerenza,il suo timbro, il suo essere schivo, il suo coraggio. "Non al denaro, non all'amore ne al cielo" è un album capolavoro assoluto, da cui è tratto il brano"il suonatore JONES". ..un ridere rauco,ricordi tanti e nemmeno un rimpianto.. Da giovane non riuscivo a comprendere appieno quello che volesse dire. Ora so. So che nella vita non si possono avere rimpianti, so che bisogna provarci, sempre, so che arrendersi è un po' morire. E anch'io probabilmente rimarrei colpita da un personaggio che sa pensare alla vita come Jones: nor gold, nor love, nor heaven

Luglio col bene che ti voglio.

“Luglio col bene che ti voglio”, cantava Riccardo Del Turco tanti anni fa. Quelli della mia età se la ricorderanno di sicuro, e raccontava di un amore sbocciato nel mese più caldo dell’anno che speranzoso ripeteva “ vedrai non finirà”. Ebbene io sul ritornello non ci avrei scommesso un euro invece, sorpresa sorpresa,   secondo un sondaggio commissionato da un sito per cuori solitari, il risultato è stato che gli amori più duraturi nascono proprio in luglio. Un po’ scettica ho approfondito l’argomento, e sembra che i sensi siano più esposti, i freni inibitori azzerati e tutto questo predisporsi al meglio che verrà,   fa uscire, sperare, credere nell’amore che dura. In spiaggia ho continuato nell’intento di sfatare quel tormentone e ho intervistato le coppie sotto l’ombrellone. Roba da non crederci, si erano conosciute quasi tutte in estate e veleggiavano, più o meno felici sui vent’anni di unione. “Allora è vero” ho pensato. Poi ho chiesto ad una signora che aveva il coniuge a bagno n

Voce del verbo rallentare.

Certo per una che ha scritto un libro con un punto esclamativo, ( SIATE LA TEMPESTA!) ha un blog sull'imperativo di essere donne a 360 gradi, scrivere un articolo su "prendersi del tempo, sul rallentare" può risultare un paradosso. Però frenare bisogna frenare. Ebbene sappiate che dire:non ho tempo, equivale mentire a se stessi. Rallentare significa iniziare col meditare sul tempo che viviamo, e razionalizzare questo tempo. Chiedersi: devo riempirlo per forza? Lo devo spendere perchè altrimenti poi non mi rimane nulla " dentro"? Amarsi un po' di più, pensare più a se stessi, è caricarsi " dentro", plasmare l'anima con riflessioni, osservazioni e pensieri ci rende più forti. Non significa perdere d'intensità, ma decelerare per acquisire consapevolezza dei propri limiti. Considerando che non viviamo nella terra dell'abbastanza ci facciamo sempre in 4 per arrivare dappertutto. Ma il nostro corpo ci manda dei segnali..

Ho rubato la marmellata. Ciao Liga.

Scrivo. Amo la vita e ne scrivo. A volte i miei racconti possono sembrare irriverenti, ma mi appassiono a farlo, perchè sono da sempre una affamata di vita, uno spirito libero che raramente si è posta dei limiti. Ed è vero che ho rubato la marmellata, assaporando avidamente con coraggio ed entusiasmo, gusti e sensazioni diverse. Ma stimolare costantemente la mente con energia e curiosità, sperimentare sempre, è un modo di scoprire con sorpresa, qualcosa di più di se stessi. E tutte le conoscenze che ho fatto, tutta le atmosfere che ho vissuto nel corse delle mie esperienze emotive professionali, sono state ricerca, collante affettivo e contenuti di vita. Spessore e leggerezza insieme. " Ma il cielo è leggero perchè non è vuoto" recita il " MIO CANTANTE". Ciao Liga, senza le tue canzoni non sarei LA ROSI.

L'insostenibile pesantezza dei rompicoglioni.

Non c'è modo di liberarsene. Esistono da sempre e sempre ci saranno. Sono i rompicoglioni, quelli che sottolineano tutto quello che fai ( e che non fai) quelli che vedono il maligno dappertutto, un diluvio universale in una goccia sul tuo vetro, una frattura insanabile in una crepa sul muro di casa tua. Quelli che proprio, non sanno pensare che ai cazzi tuoi. Quelli che ti criticano anche le buone azioni, i pensieri positivi, il tuo lato migliore. Non resta che girare le spalle, incrociare le braccia dietro la schiena, scuotere la testa e andarsene. E lasciarli lì. A pensare al tuo eterno sorriso.

Coppie.

Ci sono coppie e coppie. Quelle che non funzionano usano termini del tipo: "ti amo da morire", " senza di te non vivo", " chi cazzo è quello/a?". Quelle che funzionano negli anni invece, mantengono le loro identità condividendo pensieri, conti in banca, malattie, preoccupazioni. Quelle che funzionano sono comunque felici anche se l'altro non c'è, piene e risolte anche con l'assenza fisica dell'altro. Quelle che funzionano non usano paroloni per stupirsi, lo fanno con i gesti, e tifano l'uno per l'altro. Io la felicità nelle vere coppie  la vedo così, non col fiato corto, non in affanno, non ossessionate, gelose, e ansiose. Le coppie che funzionano respirano, e si perdonano, superano le tempeste e crescono insieme. E la loro frase è : "io sto bene, mi sento risolta/ o. Tu come stai?"

Sono una donna fortunata

Sono una donna fortunata, tuttavia credo che ognuno è artefice del proprio destino. Un ossimoro? No. La fortuna è la tenacia dei propositi, e in questo momento,  sotto il solleone, mi trovo a fare i conti con quella certa malinconia incolore che arriva da una certa delusione nei rapporti umani. Ma mi sento di ricordarla "la mia fortuna" di aver avuto momenti preziosi, non raccontabili con persone di spessore, con la leggerezza di una nuvola. Attimi di eternità. Sono fortunata perchè ho conosciuto la morte presto,  molto presto, ed ho imparato che la cicatrice che rimane,  aiuta a ricordare le cose importanti, e tralasciare quelle misere. Sono fortunata perchè da giovane non ho voluto studiare quando avrei dovuto, ma l'ho fatto tanti anni  dopo con l'entusiasmo, e la voglia di risultati che mai avrei avuto prima. Sono fortunata perchè ho amici, anche nei giorni tristi. Sono fortunata perchè ho conosciuto la passione, l'amore eterno... Sono fort

Mi piace Sabrina Impacciatore.

A me questa ragazza piace. "Ragazza" perchè è ancora la ragazza dell'ultimo bacio. Mi piace proprio tanto. E' una che racconta storie di ogni genere e tutte interessanti, mai banali, mai scontate, e ha rispetto di chi le ascolta. Le sue donne hanno il suo sguardo, e così imperfette ed umane, un po' ci assomigliano. Interpreta le sue meraviglie, incanta il pubblico, delicata e attenta osserva la vita. Sabrina Impacciatore non è solo una magnifica sorpresa, una che ha fatto la gavetta, una che sa cosa vuole. Una meraviglia proprio.

Se ti vede le ferite..

Ricevo tante mail di donne che mangiano brioches vuote da anni, si accoppiano a mesi alterni con valium umani, che non amano " volersi bene". Altre ancora che stanno con tipi che le vedono ferite, tristi, disilluse, eppure non ci provano nemmeno a curarle, ad accarezzarle, a lenire le ombre. Donne che non comprendono che questa tipologia di uomo, appartiene alla tipologia " uno dei tanti". Donne che non conoscono l'autostima, il rispetto per se stesse, per la propria anima, il proprio cuore. Io non sono sempre pronta a rispondere, a consigliare tramite la posta del cuore. A volte, non so come stanno. Cerco di decifrare il malessere attraverso i caratteri delle mail, le pause, i puntini di sospensione. Ma la radiografia al loro " stato", la possono fare solo loro. Io posso solo dire che l'amore che fa soffrire non sempre è amore. Forse è solo confusione.

Piera Detassis: il mio CIAK sulla felicità.

La gente che mi piace è creativa, non si ferma davanti alle difficoltà, anzi crea ponti verso cose nuove. Le persone che mi piacciono sostengono le donne, le illuminano, ne risaltano i pregi e minimizzano i difetti. A me piace questa donna. Una che ti guarda negli occhi, che sa farti commuovere, emozionare e che ti rispetta per quello che sei. Anche se non ti conosce. Non credo di poter parlare di cinema senza pensare a lei. Grazie Piera Detassis, sei stata il mio Ciak sulla felicità.

FABIO DE LUIGI a CINE' 2018: c'e simpatia.

Ho conosciuto OLMO 7 anni fa ad una festa privata. Non è un uomo, è un mito. Un supereroe. Uno che inspira simpatia, risate a crepapelle, effetti collaterali... Nell'avvicinarlo la mia linea di condotta era bell'e tracciata. Prima tappa: faccia da culo verso il suo tavolo. Un sorriso strabiliante mi accoglie. Seconda tappa: oramai non ci sono più ostacoli sul mio cammino, sulla cresta dell'onda di un autoesaltazione senza pari, in preda alla mia "hubris" mi sono sentita una DEA. DIANA, la caccia era lì.  VAI ROSI VAI! Terza tappa: le foto(di rito) gli abbracci(innocenti), la conversazione fluttuante, e io lì , ipnotizzata e stregata dalla sua ironia. Solo io e lui tra la folla.. Io un emerita  deficiente. Una senza vergogna. Poi il mio istinto materno prevale e gli chiedo di Dino, suo figlio. E improvvisamente il mio ruolo cambia: da DIANA divento GIUNONE. Ai miei occhi appare un padre che si scioglie come neve al sole e diventa a sua v

Favino e i baffi di D'Artagnan

Apparentemente lontano dal suo status d'attore impegnato, Pierfrancesco Favino rimane un cardine del cinema italiano. A Cine' 2018, giornate di cinema a Riccione è arrivato con dei baffi di ordinanza: sarà D'artagnan , nel film girato da Giovanni Veronesi in Basilicata, dal titolo I MOSCHETTIERI DEL RE. Nell'attesa di vedere il film a Natale, durante l'intervista l'attore ha raccontato di quanto sia importante avere con regista e colleghi una buona sintonia. E si è circondato dei suoi amici storici: Valerio Mastrandrea, Rocco Papaleo, Sergio Rubini, appunto i 3 moschettieri. Con i suoi film Favino ha raccontato spesso l'Italia, un narratore quotidiano dei vizi e delle contraddizioni di un popolo. Chissà a cavallo quali altre emozioni saprà donarci.

Bentornato Cine' 2018 Riccione

La magia si compie, finalmente, ancora e puntuale.  Ci scambiamo le emozioni, ci sosteniamo, ce la godiamo. Cine’ Giornate Estive di Cinema  Riccione 2018 di lunedì,  e fino a giovedì non sarà solo un evento tanto atteso per Riccione,  sarà un viaggio dentro le emozioni,  dentro la voglia di crederci ancora alla magia del cinema. E anche i turisti, giunti da ogni dove,  avranno la sensazione di passare attraverso l’occhio del ciclone perché saranno in vacanza sì,  ma avranno una doppia emozione nel vedere la città così animata dal glamour, dai Vip.  E il risultato sarà : doppia emozione, doppio godimento, doppio stare bene.  Stare bene. Si può chiedere di più? Io vivo questi giorni come una bambina,  è come se qualcuno mi prendesse per mano  e mi accompagnasse a vedere la grande macchina del cinema in movimento. Piacere di ritrovarti  quindi, Cine' 2018.  Ti parlo in prima persona,  perché sei  una manifestazione che da grande lustro alla città, 

Il Film MADE IN ITALY?Tanta roba

                                                Secondo dati Istat, nel 2017 i viaggi di nozze in Italia sono aumentati del 12%,  e sembra che si stia invertendo la tendenza ad andare in luna di miele all’estero. Personalmente ho sperato, che anche dopo la visione del film di Luciano Ligabue, Made in Italy ,  che è un vero e proprio atto d’amore per la nostra Italia,   gli Italiani si rendano ancora più conto in che paese viviamo. Il film ha una sua funzione. Perché viviamo in un paese meraviglioso e non ce lo ricordiamo mai.  Raccontando la storia di persone per bene con la leggerezza di una fiaba di provincia e la profondità di un grande classico universale, il regista ha portato sullo schermo una riflessione su quello che siamo noi Italiani: dolore, amicizia, amore e senso della vita e bellezza, “ tanta bellezza senza navigatore”. E ne è uscito un gran bel film di pancia, che descrive la dignità di vite minime che c’ insegnano ad apprezzare il bello che ci circond