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Visualizzazione dei post da settembre, 2018

ORAMAI COSA?

Ci siamo. E' arrivato anche questo mese incolore. Ottobre io lo associo al pallore,  a quel lieve malessere a cui i medici non sanno dare un nome. È il mese in cui si tirano le somme,  si comincia a pensare che non c’è più tempo per rimediare,  è il mese “dell’oramai”. È un po’ come quelle donne che arrivate ad una certa stagione della vita,  si convincono che ciò che è stato non tornerà mai più,  ma ogni età ha la sua ragione d’esistere  e l’ironia può accompagnarci ad attraversarle tutte . E vi confesso che un silenzio rattrappito,  rassegnato ci avvolge quando guardiamo le coppiette sulle panchine che si baciano,  tutti aspetti riconducibili agli stramaledetti ormoni alla cui mercé viviamo questi anni,  dove ci sono dentro anche io.  Ma la domanda esistenziale che ci poniamo prima di uscire di casa è:  che posso indossare evitando l’effetto Pompei? Perché tutto crolla, borse sotto gli occhi,  pelle che assomiglia sempre più ad una pergamena del

Il LIGA e le onde rare

Stamattina cercavo una foto di mio figlio da piccolo, ed è uscita questa. L'emozione di vedermelo lì su carta, in una sera indescrivibile di tanti anni fa, passata a parlare con me. Solo con me. E ho capito che esistono. Si provano. Sono le vibrazioni da uno ad un altro essere, sono onde rare, ma ci sono. Sono parole e sguardi che trasmettono tanto, trasmettono senso, l'importante è beccare la frequenza. Io non ho perso la speranza, lo ammetto, di intercettare anime belle come lui, sul mio percorso. Ma trovo quest'immagine emblematica, datata ma sempre lì, nella mia mente. 2 che si guardano dentro ad un cerchio magico senza malizia, con umiltà e stima. Ciao Luciano. Da quella sera di ottobre il tuo sguardo su di me non è cambiato, e io lo sento, sento la tua enorme sensibilità, la tua umanità. E per te sarò sempre La Rosi.

Zanza: uno che resterà.

Sono qui a ricordare un amico. Uno che pesava il cuore con entrambe le mani, uno che viveva come pensava di vivere. Uno che resterà. Per chi non l'ha conosciuto era un play boy romagnolo, famoso all'estero per la sua fama con le donne. Ma chi l'ha conosciuto sa chi era: uno semplice, che sapeva portare sul palmo delle mani le sue adorate donne, uno gentile, che aveva la carezza nell'anima, la dolcezza nella voce. Di lui ricordo tutto. E niente scorderò. Ciao Zanza.

L'estate non sta finendo.

L’estate non sta finendo. E menomale.  Questo settembre così caldo e generoso, mi fa pensare a quando ero giovane io,  negli anni 70/80 e le scuole iniziavano il primo di ottobre,  le vacanze erano vacanze, e non questi 3 mesi striminziti. Perché non tornare indietro e allungare la stagione?  Credo di non essere originale nella pensata, ma in tanti anni di passeggiate al mare,  mai mi era capitato di vedere così tanta gente sdraiata sulla spiaggia,  come in questo periodo.  Persone un pochino abbandonate a se stesse che non conoscono la famosa ospitalità Romagnola,  solo perché hanno deciso di venire in riviera “ a fine stagione”  Persone che si ritrovano bar chiusi, probabilità di avere un lettino pari quasi a zero, e questo perché gli operatori, sono già in volo per lidi esotici o nostrani del nostro sud. È solo l’apertura prematura delle scuole che rende impossibile il sogno di tanti?  È vero, le fabbriche riaprono, ogni attività sportiva, culturale e r

Mi chiamo Laura: Laura Pausini.

Mi chiamo Laura, Laura Pausini” In ogni paese del mondo che vai, se c’è una voce che tutti riconoscono, quella è la sua.  Non conosce la terra dell’abbastanza, la nostra Laura da Solarolo, Romagnola D.O.C   ed ambasciatrice di talento, bel canto e verità, non si è mai accontentata di essere una voce e basta, ha cercato con tenacia di essere “ LA VOCE”, quella che nessuno può scordare.  Non so se da piccola qualcuno le abbia chiesto di esprimere un desiderio,  ma so che i suoi sogni da bambina, li ha realizzati tutti.  Ed è quello che ogni donna dovrebbe fare, crederci,  ed impegnarsi a realizzarsi con tutte se stesse.  Nella serie di quadri che compongono la sua vita artistica,  e che gradualmente hanno mutato coloritura emotiva di quella che è diventata la “ Laura Internazionale”,  è ricostruita la lotta di tante donne che la cantano a squarciagola ai suoi concerti,  mentre guidano la macchina,  nella quotidianità di un rito scenico di resistenza e sacrificio. 

Anime meteoropatiche

Si comincia con il cercare qualcosa nella borsa. E intanto ti sudano le mani. E capisci che sei ansiosa. Ti dici che no, a te non succederà di vedere una catastrofe in uno stormo di uccelli, però intanto, guardando i vetri sporchi e i panni che non ti si asciugano, capisci che ce l'hai, che ne sei una piena detentrice. Ti assale quel pessimismo Leopardiano, tipico del cambio di stagione, ti senti inconcludente e insoluta, disperata perchè ti devi mettere le calze, e non puoi uscire a quella cena così scollata.. Ogni volta che cambia il tempo, e le stagioni si modificano, cambiamo la disposizione dei divani rimescoliamo i cassetti, lasciando i nostri uomini basiti, alla ricerca di un paio di calzini. Cazzate così.. Ci sono donne che diventano ansiose all'imbrunire, quando la luce del giorno cala, forse perchè vedono il tempo che passa come un problema. Anche per me c'è un'ora della sera che mi sento opaca, senza più luce. Ma non penso che anche per

Solitudini sentimentali

Ricevo spesso mail,per la mia rubrica sul IL RESTO DEL CARLINO che raccontano di solitudini sentimentali. Sono immagini perforanti che tramite 6 o 7 righe sul display, rendono bene l'idea, dello sconforto che attanaglia chi è solo. Un' amica mi ha fatto pensare, mi ha detto: "non soffro mai in maniera disperata, non mi emoziono al massimo, non riesco a mettere un uomo al centro della mia vita, e alla fine non mi sembra che valga nemmeno la pena stare insieme a qualcuno. E quindi sparisco, lascio, chiudo porte. Poi ricomincio a cercare un 'altra anima, ripeto lo stessa schema, e ancora mi sento sola" Perchè quindi non si riesce a costruire qualcosa, anzi non si prova nemmeno a farlo? Per paura di scottarsi? Perchè non si vogliono delusioni e allora si scappa prima? Si usa l'arma del contropiede e si scarta? Perchè non ci si vuole accontentare o forse perchè si è troppo esigenti? O forse sentirsi soli è solo il male minore?

Uomini in modalità OFFLINE.

Sapete che esistono uomini in modalità perenne OFFLINE, vero?  Si, lo sapete se è vero che dalle mail che ricevo per la mia rubrica sul Carlino,  mi descrivete spesso un lui “poco impegnato emotivamente non disponibile  e spesso assente nella teoria e nella pratica”.  Sembra che gli uomini inaccessibili e ambivalenti però,  esercitino un certo fascino e non è difficile con voi, care donne, sempre pronte a inseguimenti emozionali verso qualcuno che in realtà,  a livello profondo, non è capace di capire le vostre esigenze, non desidera quello che volete voi.  Uomini che non rimangono, non si stabiliscono, non vivono la vostra stessa relazione. Ebbene ce la fate per una volta a dire: Io adesso me ne frego?  Riuscite a non lamentarvi sempre ed evitare frequentazioni con questi tipi e valorizzare invece voi stesse, la vostra personale realizzazione? Cercare una relazione con un uomo indisponibile vuol dire rimanere sole. Lui non ci sarà mai in modo affidabile.  Appende

Come un palo nel deserto

40 giorni fa , ho viaggiato dentro una febbre che non capivo. Me ne sono rimasta lì,  come un palo in un deserto, a lasciare che tutti i venti che avevo dentro dicessero la loro. Ho imparato a chinarmi, fin dove voleva il temporale, e ho trasformato la malattia in un potere magico. Ora sto meglio, tranquilla,  come se fossi stata nell'orto a raccogliere le mie fragole. "Se ti assumi la responsabilità di quello che stai facendo, del modo in cui produci i tuoi sintomi, del modo in cui produci la tua malattia, del modo in cui produci la tua esistenza, al momento stesso in cui entri in contatto con te stesso, allora ha inizio la crescita, ha inizio l'integrazione." Io non aggiungo altro se non : ha inizio la tua guarigione. Perchè è vero, la vita a volta ti fa a pezzi, ma sempre per poterti ricostruire più forte.

La notte la respiri

Io amo la notte. Di notte sembra che tutto possa accadere. La adoro. Ha un odore, una consistenza, una voglia di vagabondare, che è poesia. Vi è mai successo di vedere il confine della notte? E' un passaggio magico, non c'è nemmeno un piccolo spazio a separarti da quel limite. La notte è il silenzio, e nel silenzio si ha la sensazione di essere in un luogo profondo. Magari sei solo lì, in un letto da sola. Ma come per incanto, ti basta chiudere gli occhi, e senti una gioia estatica, la respiri Una sensazione da cui non riesco a staccarmi. Sono questi i confini della notte per me, la sua voce lascia l'eco che assaporo all'infinito. Una tenda abbassata sulla mia alba.

Settembre: desideriamo invece che rimpiangere.

Settembre “ è tempo di”.  Io adoro Settembre.  Lo adoro perché è un mese di attesa,  di quelli che aspetti che comincino le cose belle, che cambino i giorni, che inizino le avventure, che si trasformino le abitudini. Ma come direte voi? Sarà il contrario!  A settembre ricomincia la scuola, la trafila dei pulmini scolastici, dei libri rincarati, delle mamme nervose, dei padri che riprendono la palestra, dei nonni che vedranno i nipoti più raramente, della vendemmia e del piumino leggero, come fa questa a dirci di essere entusiasti che l’estate è finita? Bisogna essere entusiasti perché  mi sembra il mese giusto per un inizio, perché è tutto nuovo, perché è di casa  la voglia di provare, l’eccitante sensazione di libertà che ti dà solo la consapevolezza di non aver niente da perdere.  Ed è inutile rimuginare che il caldo non tornerà: quante volte ci siamo sentiti stufi dell’afa e ci siamo visti insopportabili agli occhi degli altri? Vedete che alla fine ho ragione?  Se

L'inestimabile valore della sobrietà.

PEPE  MUJICA vive in una piccola fattoria con una sola stanza da letto, insieme alla moglie e ai cani;  da Presidente dell’Uruguay donava il 90% del suo stipendio in beneficenza e ha portato il paese avanti su temi come droghe leggere, aborto e diritti degli omosessuali.  È stato sicuramente il presidente più umile di sempre,  ed ora gira nel mondo per portare la sua esperienza,  attraverso incontri e conferenze sulla” sobrietà”.  Concetto ben diverso da austerità, concetto che rivaluta il tempo.  Perché consumare il necessario senza sprechi,  pensando che quando si compra qualcosa, non lo si compra con i soldi, ma con il tempo della nostra vita che è servito per guadagnarli, ci spinge a vivere come si pensa.  Certo è difficile spiegare il suo pensiero in poche righe,  ma sarebbe già un bel traguardo per tutti noi  che spesso ci facciamo rubare la vita da troppe cose, troppi impegni, troppo superfluo, agire attraverso  il “fare quello che ci piace, utilizzando il tempo per

RADIO DEEJAY e il VALORE AGGIUNTO.

Linus, Rudy, La Pina, Fiorello e Fabio Volo, Savino & co hanno tutti 36 anni. Come la loro radio. Non uno di più non uno di meno. Asciutti ma espansivi, travolgenti ma sobri, giovani ma con lo spessore dei saggi anziani. Sembrano ma non sembrano, SONO. Ecco il valore aggiunto di questa mitica radio fondata dal grande CECCHETTO. I conduttori di RADIO DEEJAY sono osservatori, traghettatori, annusatori, scopritori. Come il loro capitano Linus corrono. E nessun altra radio li ha ancora presi.