Sapete una cosa?
Per anni non ho fatto in tempo a mettermi in posa che ero già da un'altra parte.
Me lo ha dovuto far comprendere un ictus,
che non ero mai a fuoco.
Facendomi perdere l'equilibrio che pensavo di avere.
Mi sbagliavo.
Tutta la memoria è organizzata sotto forma di immagini:
alcune di queste immagini contengono delle non verità..
Queste non verità, se non vengono corrette,
finiscono per dare luogo a problemi di natura fisica/ emotiva.
Ebbene in questi anni io mi sono studiata,
ho analizzato il mio cervello,
e quel mio lato sinistro ( la parte del sentimento, delle emozioni, del cuore )
semi paralizzato.
E sono arrivata alla conclusione che siamo stati creati
non avendo in dotazione particolari programmi (software)
e quindi l’ auto guarigione non c’è nella nostra testa,
ma dobbiamo crearcela da soli, ovviamente con l’aiuto, come nel mio caso,
di una buona dose di fortuna, di volontà e ovviamente della scienza.
Io ho ancora un buco nel cuore,
non c'è verso di chiuderlo, mi dicono..
Certo la maggior parte delle persone che mi conoscono,
mi dicono: non ci pensare!
Ma che razza di consiglio è?
Ora ho compreso che
sono finiti del tutto gli anni in cui potevo essere distratta..
So solo che a partire da Freud,
un amico che in questi tempi, chiamo spesso per nome,
c'è una teoria che ancoriamo parte della nostra energia
ad uno stadio precedente,
il che ci rende incapaci di gestire i problemi della vita che sorgono davanti a noi,
ed ecco la famosa distrazione di cui vi parlavo prima.
Quando crediamo alle non verità,
i file di questo nostro programma si corrodono,
facendo sì che il programma giri più lentamente fino a bloccarsi.
Quindi bisogna trovare il modo di ripulire i programma,
(e il pensiero)
eliminando i dati sbagliati e sostituirli con quelli giusti.
Vi faccio un esempio:
se qualcuno si sentiva non amato,
era davvero indegno d'amore?
No!
Qualsiasi frequenza può essere cambiata,
e questo è un concetto della fisica,
altra materia mia amica,
quindi con l'aiuto di aspetti filosofici, psicologici, scientifici, e di fisica,
mi sono buttata a capofitto nell'essere IO,
dapprima con la speranza e coltivando i miei sogni,
poi con l'accettazione dei miei difetti, dei miei anni,
delle amicizie che finiscono.
E credendoci ancora.
A me stessa, al lavoro, nel mio nome,
alla mia passione per la scrittura,
nei miei affetti, nella mia vita.
E sono scesa nel mio personale inferno,
prendendo confidenza ogni giorno con il mio lato oscuro,
per liberarmene,
non per cercare cosa ho perso,
ma per cercare me stessa.
Io parlo parlo e scrivo scrivo,
ma ho vissuto per mesi nell'essenzialità del mio silenzio,
che vi assicuro ha fatto tanto chiasso.
Ogni giorno mi chiedo: cos'è la felicità?
..ne discuto con i miei autori preferiti:
Dichinson, Montale, Ligabue, De Andrè, Calvino, Gaber, Fossati ..
E sono arrivata alla conclusione che la felicità è essere grati alla vita,
ai suoi dettagli, alle piccole sensazioni che ogni attimo ti può regalare,
e che non deve essere per forza un riempitivo esistenziale.
Quello è il nulla.
La vita è un punto interrogativo sempre.
Ogni sera, quando ti corichi non sai se la mattina poi ti svegli,
non hai mai la sicurezza che quella sarà la tua ultima giornata..
sono qui, in riva al mare volutamente ambigua,
ed egualmente ansiogena.
Ma sapete cosa penso?
Comunque vada
non è possibile ucciderla la vita.
Ritorna.
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