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Visualizzazione dei post da aprile, 2017

Corto circuito emotivo

La memoria è una struttura complessa,  a volte cerchi e ricerchi in quel pertugio per ritrovare qualcosa che hai dimenticato, nascosto, che non ricordi nemmeno come e perchè l' avevi celata. E' l' area di archiviazione dei ricordi in un certo senso automatici,  un po' come andare in bicicletta.  Ma cosa scatena il corto circuito?  Perchè a volte non ci ricordiamo proprio quello che vogliamo ricordare? Sicuramente non aiuta vivere in una società che ci costringe a essere multitasking,  a funzionare come un computer aperto su dieci finestre contemporaneamente,  ciascuna rivolta a un compito, e forse è difficile anche ricordare gli attimi che ci hanno fatto così bene. Ma perchè allora quelli che ti hanno fatto male, li ripercorri nei minimi dettagli?

Vuoi tu prendermi..come tuo legittimo sfogo?

Ieri, guardando alla tv un’inchiesta girata nei maggiori supermercati italiani, facevo una riflessione su come l’introduzione delle casse automatiche,  avvenuta in ottica di innovazione aziendale, sia ancora,  per chi ne dovrebbe usufruire,  un qualcosa di difficile da avvicinare. È evidente che il lato umano è decisamente messo da parte,  ma umano con che finalità?  Quello dello sfogo gratuito visto come valvola di scarico che,  al consumatore finale, sembra spetti di diritto? Nell’ inchiesta,  s i parlava della sgradita sorpresa che avevano trovato alcuni consumatori abituali di un supermercato milanese, trovandosi davanti a quella nuova realtà.  Il filmato registrava il malcontento, il brusio e le molte persone che abbandonavano la fila della ex “cassa umana” ora automatizzata,  si accodavano dietro i carrelli pieni delle persone che facevano una spesa nelle casse tradizionali.   In questo modo però la fila si era allungata e le persone hanno dovuto rimanere

FOTTUTA BACHECA

Ci avete mai pensato che bello era..stare senza social?  Ieri pensavo: meno male che quando andavo alle magistrali questa moda orrenda  ( perpetrata da me da anni)  di farsi foto per condividerle sui facebook  o su instagram non esisteva ancora.  Sai che ansia la mattina per uscire di casa alle 6 per prendere il treno? Come minimo avrei dovuto truccarmi, se non altro per coprire i brufoli, pettinarmi.. Ora capisco perché i ragazzini che vedo in giro hanno tutti il cervello più o meno ..distratto.. non è colpa loro: sono sottoposti ad uno stress non indifferente! Ad un’ansia da prestazione indicibile! Meno male che sono scampata a questa piaga. Meno male che potevo andare in giro in tutta la mia giovane spensieratezza. E in tutta la mia genuina bruttezza. Adesso, cari amici dotati di profondità d’animo, non pensiate che io sia una persona superficiale che bada solo all’aspetto estetico, però capitemi. Capite le mie preoccupazioni. Avrei dovuto sorbirmi ogni giorno

La primavera mi stanca

La primavera mi stanca. Esco alla mattina vestita in un modo e nel corso della giornata mi tolgo le calze mi metto le calze, mi slaccio la camicia e la riallaccio al primo spiffero, mi tolgo i jeans per il caldo e mi metto una gonna. Così capita che non sono coordinata, e io non in tinta non mi sento a mio agio. Come stagione non è un granchè, inutile farci poesie e cantarle odi, diciamolo, è un qualcosa di faticoso fare il cambio dei panni, pulire i vetri, sistemare i terrazzi e le piante, imbiancare casa per dare una rinfrescata alla vita. Forse è proprio questo verbo che mi stanca in questo momento. Cambiare.