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Visualizzazione dei post da 2017

Il LIGA, uno con cui sognare che i sogni si avverano.

Fino a dieci anni fa ascoltavo le canzoni del Liga come tutti, non ero una fan, una di quelle che si strappa i capelli per un idolo. Poi l'ho conosciuto, ho avuto questa fortuna, negli anni gli ho stretto le mani, ho scritto articoli su di lui, l'ho abbracciato, gli ho regalato il mio libro inspirato alle sue canzoni, e quella sera di tanti anni fa, ho sentito che non era un personaggio ma una gran bella persona, al di là del fattore artistico, uno di spessore, uno che sa decifrarti l'anima con uno sguardo. Mi era simpatico già da prima, capivo che poteva diventare il naturale riferimento ad un mio sogno. Ma sapermi lì, sul suo comodino, vederlo uscire dal suo camerino con il mio libro sotto il braccio, sorridermi e parlare con lui della nostra squadra del cuore (l'inter), vederlo interessato alla storia semplice di una cassiera diventata scrittrice per caso, beh, questo mi ha fatto comprendere la cifra profonda del suo essere, e che è proprio vero:

Sperem.

Chiedere ai bambini cosa vogliono da Babbo Natale, è fin troppo semplice,  e l’esito può considerarsi alquanto prevedibile e scontato.  Ma avete mai provato a chiederlo alle persone anziane? lo l’ho fatto,  ho girato per il corso di Rimini e a mo’ d’intervista ho fatto la fatidica domanda a 20  persone mature, e la loro reazione non è stata per nulla scontata. Anzi, sono stati tutti d’accordo nel sostenere che Babbo Natale esiste.  20 su 20!   Claudio G. di anni 81  afferma che «siamo noi a decidere se esiste o meno»,  mentre una coppia di mezza età  mi dichiara  perentoria: che «a loro ha sempre portato i regali». Nessun dubbio quindi sulla sua esistenza, ma quando dico loro che regalo vorrebbero,  c’è un signore molto distinto che mi dice: “una bionda di trentanni”.  Va beh come biasimarlo, salvo poi risparmiargli, a desiderio avvenuto,  l’elenco di tutte le complicazioni del caso.. (ma forse lui considera solo i vantaggi). Però la maggior parte deg

Dicembre: mese delle contraddizioni

Dicembre mi piace.  È un mese pesante ma importante, brillante con coni d’ombra pazzeschi. È sicuramente un mese contraddittorio, non sai se volergli bene oppure no. Quando chiedo alle mie amiche: Come vi sembra questo mese?  Mi rispondono che lo amano molto ma che molto lo combattono.  Perché è bellissimo respirare quel clima di festa,  pensare ai regali, a cosa cucinare per il pranzo con i parenti.  Ma che poi ci sono i parenti, le spese da affrontare per far contenti tutti, le mancanze, i ricordi.  “ Sai” mi dice la mia amica C. “ sto fuori tutto il giorno alla vigilia,  compro cose, scambio sorrisi e abbracci,  poi torno a casa e vorrei trovare tutto e tutti al proprio posto,  compreso le persone”. Già.  Siamo vulnerabili, e le mancanze si sentono come il calore sulla pelle di un ustionato.  Ci entrano dentro, vibrano facendo un gran male.  E magari vorremmo addormentarci in questi giorni e svegliarci a febbraio. Ma poi siamo concrete e ancora una

AMORI CHE NON SANNO STARE AL MONDO: un Film su come l'amore va sempre maneggiato con cura.

In questi giorni è uscito un film profondo:  AMORI CHE NON SANNO STARE AL MONDO. L'ha diretto una donna, Francesca Comencini, prima autrice del libro omonimo,  e racconta con gioia ed allegria, il disordine dell’amore. E sembra davvero l’inizio di tante mail che mi arrivano per la mia posta del cuore  su IL RESTO DEL CARLINO RIMINI: due che si sono amati tanto,  poi qualcosa fa finire la storia,  e mentre magari lui ha dentro la voglia di andare avanti,  lei che vive con lo specchietto incorporato, fatica,  non vorrebbe dimenticare mai.. Per chi ha voglia di capire le dinamiche affettive e sociali ( si parla anche di femminismo)   è un gran bel film,  non solo perché la regista descrive con molta sensibilità il modo in cui le donne affrontano la fine.. e a volte per fortuna un nuovo inizio,  ma soprattutto perchè riesce a delineare una parabola originale,  un percorso che va verso l’accettazione e la serenità,  un rendersi conto di come la fel

Paola Turci mi fa volare

Ammiro Paola Turci da anni. Fuori dagli schemi, pura, una che non scende a compromessi. Io l'ho sempre vista così. Una donna incorruttibile, che crede nelle sue forze, nella sua chitarra, nella sua musica. Personalmente credo che se fossi su un'isola deserta, tra le poche canzoni che vorrei sentire, una è:  "VOLO COSI'". E' talmente vibrante, vera, un saliscendi di emozioni e verità sulla sensazione che si provano, quando si vuole volare. Quando sono in riva al mare e cammino, la canto a squarciagola non curandomi di chi mi sente. Poi c'è un punto dove mimo con le mani uno stacco di batteria. Agli occhi degli altri "una deficiente". Ai miei, una donna libera di essere quella che vuole essere.

Raffaello Tonon, un Principe.

Ho conosciuto Raffaello Tonon ad un convegno sulla violenza contro le donne, anni fa. Io presentavo il mio primo libro: SIATE LA TEMPESTA! Mi ricordo che adorava il titolo e l'imperativo con il quale invitavo le donne a difendersi, a denunciare. "Autostima e pezzi di merda" s'intitolava il mio intervento. Lo ricordo intenso, preso dal mio racconto. Mi ha meravigliato il suo fare gentile, dolce, serio, il suo stile da gran signore d'altri tempi, un PRINCIPE. Ricordo che difendeva le donne con parole importanti, con rispetto e dignità. Perchè gli uomini veri esistono.

ALESSIO BONI: IL TALENTO.

Ha incantato tutti i Romagnoli, ieri sera, quest'artista poliedrico, tenendo una lezione di alto spessore al Giometti Cinema di Riccione, raccontando la genesi del film che lo vede co-protagonista con Toni Servillo nel film LA RAGAZZA NELLA NEBBIA, dell'autore di bestseller DONATO CARRISI, ora anche in veste di regista. Nel film ALESSIO BONI interpreta un professore fallito, Loris Martini, e con l'intensità di cui è capace, i cambi di registro espressivi, dei toni vocali, della mimica, persino dei sospiri, rendono ancora più efficace e potente la storia. Perchè il suo talento è tanta roba. L'umiltà con la quale ha approcciato il personaggio, la verità prima del bene poi del male che attraversa i suoi occhi, ha dato un valore aggiunto al film, pur ( a mio modesto parere) da Oscar. Chapeau! Rosalba Corti Il Resto del Carlino Rimini

La ragazza nella nebbia: UN CAZZOTTO NELLO STOMACO

Non c'era in Italia un film così. Ha dovuto pensarlo, concepirlo, scriverlo e dirigerlo Donato Carrisi. Un'opera prima di spessore, che sorpassa il thriller americano per finezza, passione e qualità. Credetemi, questo film scandaglia le coscienze di tutti, e in questo preciso momento storico, ci voleva qualcuno che ci ricordasse che IL MALE PORTA DENARO. Attenzione però: LA RAGAZZA NELLA NEBBIA, non denuncia solo la follia dei mass media, la mancanza di profondità che non ci fa andare OLTRE, il cinismo e la spietatezza che aleggia nel quotidiano, nell'abitudine. Oltre le apparenze, oltre a quello che ci propinano ogni giorno in tv, oltre all'ipocrisia di rimanere in superficie, ai titoli sparati sui giornali. Un thriller pazzesco, POTENTISSIMO, è veramente tanta roba questo film, andatelo a vedere, gustatene l'atmosfera surreale andate oltre, sognate, immaginate. La ricostruzione dettagliata delle figure protagoniste e marginali del cast,

Quando la pubblicità è regresso

Che qualcuno si permetta di lucrare sui sentimenti dei nostri figli è un dato di fatto, ma la scritta apparsa nei cartelloni pubblicitari di Parigi, che consiglia  di non studiare e sposare qualcuno di ricco, è veramente retrograda e offensiva.  Sul manifesto si legge: "Romanticismo, passione e nessun debito per finanziarsi gli studi: inizia a uscire con uno sugar daddy o una sugar mama". No ma.. vi rendete conto?  Io sono una madre, ed ho sempre educato mio figlio a studiare, a preparasi al meglio per il suo futuro, a darsi da fare, ad applicarsi per avere la dignità di vivere senza dipendere da nessuno, seguendo le proprie passioni, con sacrificio, perché la cultura lo renderà libero e indipendente da ogni forma di schiavitù. Ora capisco anche che in questo preciso momento storico il welfare dei nostri figli siamo noi genitori, a volte i nonni, e che il tasso di disoccupazione giovanile è ai massimi storici, che la seduzione del denaro è potente, ma come si fa a pe

Arianna Porcelli Safonov: grazie a questa donna ILLUMINATA!

Photo di CHICO DE LUIGI IL GLIFOSATO CULTURALE.  " Cosa manda in putrefazione il cervello di un maggiorenne del nostro secolo? Cosa debilita l’intelletto di un giovane medio appartenente a questa società?  Ci sono molte cose apparentemente futili che in realtà intossicano il sistema intellettivo di un povero ragazzo nato in questo sventurato secolo e le cose futili in apparenza, esattamente come i pesticidi usati in agricoltura, fanno apparire risultato e involucro ottimi mentre in realtà il contenuto è avvelenato e il sapore misero per non dire di merda.  Quali sono i diserbanti della nostra società giovane?  L’accessibilità a tutto, senz’altro."  Di Arianna Porcelli Safonov. Donna illuminata: grazie.

Sono fatta male.

Io sono fatta male. Sono un salmone che contrasta la corrente, non sono un pesce morto che la segue. Le mezze misure non le conosco. Ho una mentalità da impiegata e un cuore d'artista, e non sono sempre strutturata per le delusioni. Fanno solchi dentro me. Perchè si dice che pietre e bastoni ti rompono le ossa, ma le parole, amici,  ti uccidono davvero. Con quelle non hai scampo se a chi le pronuncia nei tuoi confronti, avevi acceso sotto un altare. Certo vado presa in dosi omeopatiche, certo. Ma resto sempre quella che all'inizio da tutto e alla fine ne esce distrutta. Perchè mi spendo. Mi spendo per le amicizie, per il lavoro, per le relazioni tra essere umani. Ma ora  ho l'età giusta per scartare. Senza più scusare. Fatelo anche voi con chi vi usa, scartateli. E riponete le cartacce nei cestini..

La bruttezza dura

Di recente, mi capita di osservare le donne della mia età che fanno parte del mondo dello spettacolo. Attrici, showgirl non proprio giovanissime, che girano sui social e nei vari programmi tv, tutte o quasi rigorosamente “rifatte”.  Ritoccate nella loro originale fattezza.  Sembra quasi che non siano consapevoli del fatto che la bellezza è una questione di tempo e che ad un certo punto le rughe si presentano inevitabilmente.  E che l’importante è saperle portare.  Portare con naturalezza, con disinvoltura, capendo che si cambia. Una cosa così difficile da sopportare?   Infondo anche la bellezza va saputa gestire con dignità,  perché altrimenti si cade nel ridicolo. Molte donne forse non la considerano un dono a tempo determinato  e l’esigenza di esserlo sempre e ad ogni costo, diventa una prigione,  non considerando che con l’età che avanza dovrebbe avanzare anche la consapevolezza di sé,  tenere una distanza dalle cose, vivere con più ironia e disincanto.  Evo

Bulimia emotiva

Ebbene sì, mi scrivono più uomini che donne, sappiatelo.  Forse perché le donne si sono stancate di raccontarmi dei loro amori impossibili?  Forse perché l’uomo è più concreto, fa domande semplici e vuole risposte concrete?  Forse perché questi ultimi hanno più tempo per il cazzeggio a distanza di sicurezza di uno schermo? Non amo generalizzare, certo è che se ritrovo più donne che uomini a fissare il telefono in attesa di un messaggio, una ragione ci sarà: vediamo quindi di non raccontarci favole.  Ho amiche ricche di energia, tutte alla ricerca del grande amore, che quasi sempre è un alibi perfetto ma che restano lì a essiccarsi di fronte a un telefono in attesa delle chiamata di un tizio che li affascina, “forse” proprio perché sposato, forse perché  capace di trascinarle in un vortice di passione e felicità, solo per un’ora.  Ma che percezione si ha della felicità in questo contesto? Sulla passione non metto becco, io ringrazio sempre quando qualche mia amica o lettric

Una donna può essere felice per più di 24 ore consecutive?

L’avete mai conosciuta una donna felice per più di una giornata?  Io no. E se volessimo paragonare il “cervello” di una donna ad un computer non mancherebbe, in nessunissimo caso, la cartella “paranoie varie”,  credetemi, io ne sono un esempio pratico. Si parte dal vedersi grasse a prescindere, passando per le gelosie inesistenti,  finendo per distaccare la realtà distorcendola a nostro uso e costume. Vediamo cose, sentiamo voci.. Nel caso di un cervello maschile invece, considerando la capacità di memoria ridotta ( è un dato di fatto che 60 uomini su 100 dimentica compleanni, anniversari..)  vi troveremo però cartelle varie come ( in ordine d’importanza): sesso sfrenato, lavoro, soldi, auto, squadra del cuore, motomondiale, moglie o fidanzata. In pratica mentre sono fermi al semaforo, cliccano sulla cartella che gli interessa e sorridono. E poi ripartono senza pensarci troppo.  Noi no. Noi siamo un mondo a parte, abbiamo la paranoia inserita nel codice genetico e

Tutti hanno una chiave.

Non ho mai amato particolarmente i computer,  mi affascinano ma non li amo.  Scrivo ancora a penna, ogni carta che trovo in giro è mia per appunti,  spunti, pensieri. Però il mondo va avanti, mi dicono. Poi i social network..  se hai senso di "connessione" puoi scoprire tutte le cose che si cerca di nascondere, semplice come toccare le persone entrando dalla porta della mente,  t utti hanno una chiave, una password: Sogni, ego, solitudine, stress, narcisismo, timidezza, amore.   Da dieci giorni ho scoperto una password segreta per casa.. ho aspettato,  ho immaginato cosa avrei potuto trovarci perché la password di un computer oggi è come la chiave per l'accesso ai pensieri più intimi,  alla mente altrui senza censure. Volevo usarla,  poi un’amica mi ha consigliato di lasciar stare: “ti potresti far male, poi potresti dover farci i conti..” Quindi la nostra ipocrisia ci dice che è meglio non sapere piuttosto che star male? Io sono una lottatric

Il matrimonio e il nuoto..

“ Il matrimonio è come imparare a nuotare: se non sei capace anneghi, e la piscina se la godrà qualcun altro ” scrive Jiayang Fan in un suo libro.  Ma è proprio così? Certo è che quando ci si innamora il rapporto va avanti da sé, senza che si compiano degli sforzi, senza particolare impegno da parte dei partner e i difetti reciproci sembrano pregi. All’inizio..Ma l'innamoramento è solo la fase iniziale di un rapporto e prima o poi, fisiologicamente, finisce. È quindi così importante imparare a nuotare bene nel marasma della conoscenza progressiva dell'altro, nel piacere dello stare insieme e perseguire un progetto comune, nell’avere interessi comuni, e nell’accettare il cambiamento come stimolo alla costruzione di qualcosa insieme? Si, sembra proprio questa la base di partenza perché che un matrimonio funzioni, dati istat ci dicono che il 43% delle unioni fallisce dopo il settimo anno, ed è evidente che non solo saper solo galleggiare sia fondamentale,  ma è necessario anda

Ligabue, il ritorno trionfale di un guerriero

È stato un vero  trionfo il ritorno di Ligabue sul palco del RDS Stadium di Rimini, lunedì sera, dopo i sei mesi di stop forzato per l’intervento alle corde vocali a Lione. L’emozione che provano i suoi fans  mentre aspettano che Ligabue  attacchi il primo pezzo  la vita facile  è palpabile, ma è emozionato anche lui. La voce esce fluida, forte ed è quella che tutti conoscono già. Ma l’emozione è diversa, c’è un uomo che “ si rimette in sella ” come dalle sue prime parole pronunciate. Biglietti sold out da mesi, qualche posto rimasto qua e là viene occupato dai fan dell’ultima ora che sono in fila alla cassa dalle 17 per chiedere. Il palazzetto è un insieme di anime raccolte intorno al palco, pienissimo, carico. Sono tutti  lì per lui. Ma lui è lì per loro, ed una sorta di magia quello  che accade, sempre, ancora, puntuale.   Anche dopo rinvii e mesi d’attesa, i fans accorsi ad applaudirlo si scambiamo le emozioni, si sostengono, se la godono, sudano e cantano con lui. È

L'imperfezione

Non sono una donna perfetta. Come me tante altre anime che commettono errori. Apprezzo da sempre però chi resta con me dopo avermi conosciuto, dopo aver certificato i mie limiti, dopo aver preso atto che sono un essere umano. Umano. Giorni fa la mia autostima è scesa a livelli abissali, ho subito un'umiliazione e mi sono incupita. Poi ho capito che semplicemente, ho avuto qualche stronza per amica.

Castello Di..Vino..GRADARA !

Non solo presenze di vini Italiani, in occasione dell’evento dell’estate all’interno del fantastico borgo di Gradara “Castello di…Vino” Wine tasting & Street food, che torna  nei giorni 25-26-27 agosto. Dopo il successo delle passate edizioni, le cantine provenienti dalle Marche, dalla Romagna e non solo, proporranno le loro eccellenze nella cornice del Castello di Paolo e Francesca. Numerose le novità per questa edizione, come la presenza della cantina Steffens Kess direttamente dalla Mosella Tedesca, che proporrà i suoi pregiati Vini tra cui i Riesling, l’edizione vanterà la presenza di cantine provenienti dalla Franciacorta e da Valdobbiadene, in occasione delle tre serate verrà allestita” La strada del Prosecco”.  I ristoratori accompagneranno le degustazioni con proposte di street food e menù convenzionati per tutti i gusti, ad animare le serate ci sarà musica dal vivo e spettacoli. L’evento è organizzato dall’associazione Wine Experience, che accoglie sommelier e semplici a

Come fai a convivere con te stesso/a?

E' sempre difficile convivere con se stessi. Ognuno di noi mostra quello che gli altri vogliono vedere, ma a noi stessi è difficile mentire. L' anima non ha maschere..si dice. Personalmente non mi assolvo mai, si.. magari cerco di risolvermi in qualche modo dandomi alibi, ma sbagliare è facile ed è gratis, mentre perdonarsi costa molto. Tuttavia chiedo scusa spesso, riconosco gli errori commessi e cerco una via per salvare almeno lo sguardo dell'altro. Che ho deluso, che ho ferito. Ma con i palloni gonfiati non c'è storia. Con persone boriose e convinte di essere al centro di ogni situazione, non ce la si può fare. Soprattutto se ti umiliano, e se ti incolpano di tutto quello che non va in te. Persone che hanno un ego da alimentare facendoti sentire in colpa, ne abbiamo a palate, alcune vanno veramente lasciate sulla loro strada a convincersi che sono merda fritta. Quindi ho deciso di non abbassare più il livello di sobrietà in maniera così insoppor

Quella che non sei

In qualunque modo ti mostri, qualsiasi maschera indossi, quella che sei lo sai sempre e solo tu. Ogni singola parola di questa canzone, è il percorso di tante donne come me, che quando chiudono gli occhi e si lasciano andare, percepiscono la loro vera essenza. Magari vergognandosene, magari facendo "no" con la testa, ma quello che sono, loro lo sanno. Grazie Luciano. Io ti ho vista gia' eri in mezzo a tutte le parole che non sei riuscita a dire mai. Eri in mezzo a una vita che poteva andare ma non si sapeva dove. Ti ho vista fare giochi con lo specchio e aver fretta d'esser grande, poi voler tornare indietro quando non si puo'. Quella che non sei quella che non sei, non sei. Ma io sono qua e se ti bastera'. Quella che non sei non sarai a me bastera'. C'e' un posto dentro te in cui fa freddo, e' il posto in cui nessuno e' entrato mai. Quella che non sei. Io ti ho vista gia' eri in mezzo a tutte le tue scuse, sen

Perle ai porci.

Di recente mi sento una donna spaesata,  nel senso che non sento più quel senso di appartenenza che ho provato per tanti anni, nella mia vita. Mi sento una donna risolta, evoluta come persona  non ho mai lavorato per uno stipendio e basta,  non ho mai coltivato amicizie per interesse, non ho mai regalato un sorriso per averne un altro in cambio. Tuttavia mi ritrovo a 53 anni a non avere più troppi stimoli, a sognare sì,  ma scontrandomi con realtà difficilmente gestibili, a tenere un profilo basso. Perchè sono scoglionata, forse mi rendo conto di non avere sempre preteso il rispetto che merito, ma mi sento un'aliena. Una che ha regalato perle ai porci. E la responsabilità è solo mia. Chissà quante persone si sentono così, ciclicamente. Con la voglia di gridare ai 7 venti.. sai che c'è? Andate affanculo.

Dolori portatili

Ci sono dolori che si portano addosso. Io li chiamo "i miei dolori portatili", sono quelli che m'inchiodano, ma che mi fanno andare avanti. Non sono una donna riservata, sono grezza, poco avvezza alle sottigliezze, non sono fine, tanta fantasia, tanti sogni, tanta banalità e concretezza. Un ossimoro. Sono tutto e il contrario di tutto. Cerco di essere Zen..ma che fatica.. Spesso mi capita di dare in pasto le mie debolezze, i miei smarrimenti, il mio essere naif. E qualcuno ci marcia sopra al mio cuore. Come i militari in una parata.

Qualcosa devi pur essere

Ci sono persone che ti piacicchiano, ma non capisci se voler bene loro o no. Sono persone che non prendono posizione nella vita, che non si schierano, che stanno un passo avanti ma indietro, che non sanno che colore dare alle loro emozioni, al loro essere. Grigie? No il grigio ha una sua dignità. Semplicemente incolori, neutre ma sulla porta, si puliscono i piedi ma non entrano. Eppure qualcosa nella vita devi pur essere.

Ci sono canzoni che fanno malissimo

Credo che ci siano canzoni che sentite in certi contesti emotivi, ti fanno del male. Malissimo anzi. Capita che sei in macchina e un cantante qualsiasi di cui tu non ricordi nemmeno il nome, racconta la tua storia, s'insinua nei tuoi pensieri, canta e recita frasi che tu non avresti voluto sentir dire. "Che stupida che sei.. tu non impari mai.. il tuo equilibrio è un posto dove passi e te ne vai..." cantava stamattina l'AMOROSO in stereofonia. E sentire la mia stupidità in filo diffusione.. mi ha fatto di un maleeeeeeeee. Basta, per oggi spengo la radio. E  i ricordi.

Un incontro destabilizzante

Oggi mi è successo un fatto strano. Ero in un ambulatorio e ho rivisto una persona che avevo rimosso dai miei occhi. Me la sono trovata davanti, e come un boomerang mi sono tornate all'orecchio, le sue parole, pronunciate in un altro contesto. Aveva sgridato suo figlio( un petardo impazzito) una frase che già allora, mi aveva gelato il sangue. " Smettila!, e guarda che ai bambini cattivi vengono le brutte malattie!" E l'ha ridetto lì, in una sala d'aspetto, davanti a gente che soffre. Non sono riuscita a stare zitta, a tutto c'è un limite, non l'ho insultata per non scendere al suo livello, mi sono limitata a dirle: "Signora no, non educhi suo figlio facendole pensare che, se uno si comporta male, le viene un malaccio, non lo faccia. Pensi a tutte quelle persone che combattono ogni giorno contro un qualcosa che sicuramente NON SI SONO MERITATI. Si, magari gli faccia capire che tenere un comportamento corretto è sempre meglio nella vit

Gli ex? tornano su come i peperoni..

Si può rimanere amici, dopo un amore che magari è stato “il tuo amore”, quello della vita?  Sapete che me lo chiedono spesso per la mia rubrica sul Carlino e non so mai bene cosa rispondere? Ex amori importanti o ex di qualcosa che magari non si ha fatto in tempo a capire cosa fossero. Non sono mai lucida nel rispondere.  È una domanda che mi mette in crisi… Ogni caso è a se, e non sempre quando si chiude,  si chiude per sempre ci sono delle fini, che durano di più. Con strascichi emotivi pesanti, attimi che ti tornano su come i peperoni.. Annunciare a se stessi la bancarotta è sempre difficile,  quando poi è l'altro a presentarti il conto in rosso, allora è terrificante.  Una specie di terremoto emotivo. Anche in poco tempo si possono avere troppi ricordi, troppe emozioni da digerire,  e l'altro ti si può piazzare in mezzo al cuore e non se ne va. Le sensazioni a volte non sono le stesse per entrambi,  e se uno ama di meno o non ama affatto, volta la

Luglio e la neve.

Stanotte ho sognato che tiravo palle di neve. Mi sono addormentata in luglio, e ho attraversato l'inverno. Forse il condizionatore, forse il ghiacciolo assaporato prima di addormentarmi.. non lo so. E' stata un'emozione a cui non ho chiesto il documento, e nemmeno la data. Vedermi imbarazzata è una delle espressioni che non mi riconosco, eppure stanotte lo ero, e anche molto. Perchè non c'era una figura di riferimento alla quale gettavo innocentemente la neve. C'era un portone. Chiuso. E quando si è aperto, ho preso in piena faccia un prete. Strano sogno. Ma i preti non mi piacciono. Forse c'entra.

Riccione Cine'Donna 2017

Non c'è niente da fare, se volete immergervi nell'atmosfera che si respira sul set cinematografico, La PERLA è la città che fa per voi. Perchè Riccione è avanti. In questi giorni si sta svolgendo una rassegna piena di sorprese, dove le DONNE protagoniste del Cinema, del Teatro e della Tv, coniugano la loro arte in incontri straordinari col pubblico, che accorrono al Pascucci Bio, e a seguire al Cinepalace di Massimiliano Giometti, per raccontare l'universo femminile in ogni sua piccola e grande sfumatura. Ieri ha aperto "l'intruso" (in quanto unico elemento maschile) Marco Bonini, che ha presentato il suo documentario "Lella" sul femminicidio, dove, in compagnia di una profondissima e vera cantautrice, Marianne Mirage, hanno dato il via ad una rassegna molto riuscita e sentita che proseguirà nelle sere a venire con:  Lucia Mascino, Sabrina Impacciatore e Anita Caprioli. Le attrici, introdurranno 3 brillanti film tutti coniugati al

Come nel Medioevo

Ai tempi di mia madre, 80 anni fa,  l’ambizione non esisteva come concetto al femminile.  Le bambine crescevano già rinunciatarie in partenza,  e l’impegno familiare era motivo di distoglierle da un ipotetico lavoro.  Non parliamo poi della sottomissione alla quale erano costrette.. Io, nel mio piccolo mi rivolgo alle madri:  insegnate alle vostre figlie femmine la giusta ambizione perché nella vita, ne avranno sempre bisogno.  E murate l’idea che è  “è inutile impegnarsi troppo perchè tanto poi non si avrà il tempo per fare tutto”,  non è vero, si può fare tutto,  i loro progetti valgono esattamente quanto quelli dei coetanei maschi  e che non vale assolutamente la pena annullarsi.  Che non vuol dire che questo sia un invito a eliminare l’amore dalla propria vita,  ma a cercarne uno che le corrisponda in pieno.  Ieri parlavo con un’amica che mi raccontava della sua rinuncia,  per far “contento” il marito, ad un lavoretto part-time.  Sarebbe stata tropp

Realismo da inquadrare subito.

Noi donne non impariamo mai. Eppure lo sappiamo benissimo che il conflitto tra la ragione e il cuore, non è mai qualcosa di indolore per noi. Ogni giorno ascolto storie di anime che accettano bugie e offese, perdendo se stesse, rimandando decisioni, annullando dignità. Tutto questo in nome di un innamoramento, che a volte, ci frega. E' molto difficile scegliere, fare passi indietro, rinunciare. Ammettere che sì, abbiamo preso una cantonata. Pensare che era amore, e invece era un calesse.. come diceva il grande Troisi. " Io mi sono innamorata di lui, ma lui no" mi ha detto una mia amica. Capita. L'amore non va a comando. Non puoi imporre "l'amore". L'importante è saperlo. E questo vale anche per le amicizie. All'inizio vedi solo il bello che c'è, ti senti simile a " lei". Poi una parola di troppo e ti delude, oppure sei tu a deludere. E tutto cambia. E ci rimani male, perchè l'amore così come l'amic

Non siamo tutte straordinarie

L'amica falsa ti sorride,  ma quando è con gli altri ti denigra verbalmente. Vi è mai capitato di sentire un "fuori onda", di qualcuna che pensavate amica? A me è successo e credetemi: nulla è stato più come prima. Ho capito così perchè mi teneva sempre in sospeso.  Accampava scuse per giustificare il fatto che non mi aveva chiamato,  che non aveva potuto, che non ce la faceva. Spariva,  ma rimaneva a galla con le altre  a sparlare della mia situazione,  come gli stronzi in mare. Molto spesso le cosiddette "amiche"  non sono altro che infiltrate nella tua vita per ragione di opportunismo,  ma quando arrivano alla prova del 9, non sanno la tabellina. Perché è molto facile essere amici quando l’unico sforzo è usarti. Io ho provato sulla mia pelle questo strano caso di "poca umanità",  e f accio questa amara considerazione in quanto quando c'è bisogno di difendere un'altra amica, io mi espongo, non escludo nulla e ne

C'è un sacco di vita ad osservare il mare

Ogni tanto qualcuno mi dice: sei cambiata..  Allora io penso che si possa cambiare sempre,  che possiamo essere altri  noi in ogni momento,  quando prendiamo martellate sui denti e sul cuore,  quando veniamo delusi,  quando la vita ci cambia attorno,  quando non ce la facciamo più,  quando gli altri ci abbandonano,  quando veniamo ferite da poca sensibilità,  quando qualcuno ci da la spinta per cadere proprio quando siamo fragili e delicati.   Oggi mi sono immaginata al mare,  seduta come in questa foto ad osservare il mio panorama dentro.  A tutte le volte che sono stata felice osservandolo,  a tutte le volte che ho pensato di scappare  e a tutte le volte che ho pensato di tornare. C’è un sacco di vita ad osservare il mare,  e un sacco di vite che lo osservano. E lo so che non sono più la stessa,  non importa.  Chi non si trasforma spesso muore. E chi resta sempre uguale mi spaventa,  chi vive mezze emozioni,  chi non ha le budella che si mescolano e creano

..troppo intensi da dirsi.

Il mare oggi era da osservare. Se siete rimasti chiusi in casa, arrangiatevi. Era confortante, aiutava il malumore a trasformarsi. Quando sono giù, e magari non c'è nemmeno un motivo per esserlo, quando mi sto sul culo da sola, vado al mare cammino e corro. E penso. Ho dei pensieri liquidi, contorti, sfuggenti. Oppure mi siedo a guardarlo, lo ascolto e ci parlo. In montagna parlavo agli alberi, qui ho trovato un altro interlocutore. Meno male che nessuno sente quello che penso, quando cammino in silenzio. Poi una volta a casa rovescio i cassetti e li rimetto in ordine, probabilmente per riuscire a mettere in riga i miei pensieri. Troppo intensi da dirsi.

Cinquantatre suona male..

Giorni fa mi sono svegliata come se avessi dormito sotto il culo di un elefante. La pelle del viso mi tirava, il mio involucro era bianco, livido, praticamente un cesso nel senso più "sanitario" del termine. Guardandomi allo specchio, non mi sembravo poi così male. Però poi, infilandomi gli occhiali da presbite, ho realizzato. 53. Suona male.. Rimbomba.. Ci siamo, mi son detta, ogni anno fingo di dimenticarmi, m'illudo che nessuno si ricordi  compresa io, invece mi trovo nel bel mezzo di un agguato. Il 25 maggio è sempre tempo di bilanci per me, e vengono fuori tutte le fragilità di cui non sempre sono consapevole. Ora, arrivata alla mia età che posso dire? Che pur percorrendo strade di luce, sono ancora capace a fare debiti con me, che anche se lo so, e l'ho sempre saputo, sono sempre pronta a farmi fregare da me stessa. Che sono prodiga nel piangere, ma anche nel ridere, che ho persone intorno che sanno riconoscere quando, dietro ad un mio sorriso

Comunicazione non virtuale

In Valtellina, da dove orgogliosamente provengo,  "si chiama l'erba". Certo è un po' difficile da capire cosa s'intende. Ebbene, è un arcaico sistema di comunicazione primitiva, molto efficace, dove bambini festanti, percorrono i prati, e con campanacci producono un gran rumore, in modo di risvegliare l'erba e ad invitarla a crescere e a rinascere, dopo il lungo torpore invernale. Succede a primavera inoltrata, e vi assicuro, è un'immagine bucolica tenerissima e speranzosa. Gli alpeggi contano molto su questo modo di relazione tra l'umano e la natura, perchè per fare il formaggio buono, occorre che le mucche producano un buon latte, mangiando dell'erba vigorosa. E' un po' un modo per trasmettere il buono. Ora c'è adsl, la linea veloce, la banda larga per intenderci, per comunicare al mondo quello che vogliamo dire. Ma per farlo con la natura, è ancora necessario entrare in contatto con lei.

PRIMO MAGGIO, SU CORAGGIO!

Stamattina il cielo era limpido. Mi sono alzata presto, ho messo i tennis ai piedi e senza pensarci troppo sono uscita. Questo mi succede quando in un istante tutto il resto mi diventa impossibile, quando fingo che va quasi tutto bene.. Aria, elucubrazioni mentali, il sentire una distanza. 2000 passi, ed ero già sugli scogli del porto di Rimini. Un sole tiepido scaldava i miei pensieri, mi piace sentirli nudi e puliti. L'odore del mare al mattino presto, è unico, lo puoi annusare 1000 volte in 1000 momenti diversi, ma all'alba non assomiglia a niente e a nessuno. Il colore è un non colore, un grigio-verde simile solo a quegli occhi che magari non vedi più da tempo, ma che il suo ricordo ti rimanda a quel senso lì, quello che si prova quando si torna a casa, dopo un incontro di boxe. Guardavo l'alba e la voglia di ripulirmi s'impossessava di me, il fluire, lo svuotare la testa e la decisione di tinteggiarla di senso, di piccole cose che erano gran

Corto circuito emotivo

La memoria è una struttura complessa,  a volte cerchi e ricerchi in quel pertugio per ritrovare qualcosa che hai dimenticato, nascosto, che non ricordi nemmeno come e perchè l' avevi celata. E' l' area di archiviazione dei ricordi in un certo senso automatici,  un po' come andare in bicicletta.  Ma cosa scatena il corto circuito?  Perchè a volte non ci ricordiamo proprio quello che vogliamo ricordare? Sicuramente non aiuta vivere in una società che ci costringe a essere multitasking,  a funzionare come un computer aperto su dieci finestre contemporaneamente,  ciascuna rivolta a un compito, e forse è difficile anche ricordare gli attimi che ci hanno fatto così bene. Ma perchè allora quelli che ti hanno fatto male, li ripercorri nei minimi dettagli?

Vuoi tu prendermi..come tuo legittimo sfogo?

Ieri, guardando alla tv un’inchiesta girata nei maggiori supermercati italiani, facevo una riflessione su come l’introduzione delle casse automatiche,  avvenuta in ottica di innovazione aziendale, sia ancora,  per chi ne dovrebbe usufruire,  un qualcosa di difficile da avvicinare. È evidente che il lato umano è decisamente messo da parte,  ma umano con che finalità?  Quello dello sfogo gratuito visto come valvola di scarico che,  al consumatore finale, sembra spetti di diritto? Nell’ inchiesta,  s i parlava della sgradita sorpresa che avevano trovato alcuni consumatori abituali di un supermercato milanese, trovandosi davanti a quella nuova realtà.  Il filmato registrava il malcontento, il brusio e le molte persone che abbandonavano la fila della ex “cassa umana” ora automatizzata,  si accodavano dietro i carrelli pieni delle persone che facevano una spesa nelle casse tradizionali.   In questo modo però la fila si era allungata e le persone hanno dovuto rimanere