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Il matrimonio e il nuoto..

Il matrimonio è come imparare a nuotare: se non sei capace anneghi, e la piscina se la godrà qualcun altro” scrive Jiayang Fan in un suo libro. 
Ma è proprio così? Certo è che quando ci si innamora il rapporto va avanti da sé, senza che si compiano degli sforzi, senza particolare impegno da parte dei partner e i difetti reciproci sembrano pregi.
All’inizio..Ma l'innamoramento è solo la fase iniziale di un rapporto e prima o poi, fisiologicamente, finisce. È quindi così importante imparare a nuotare bene nel marasma della conoscenza progressiva dell'altro, nel piacere dello stare insieme e perseguire un progetto comune, nell’avere interessi comuni, e nell’accettare il cambiamento come stimolo alla costruzione di qualcosa insieme? Si, sembra proprio questa la base di partenza perché che un matrimonio funzioni, dati istat ci dicono che il 43% delle unioni fallisce dopo il settimo anno, ed è evidente che non solo saper solo galleggiare sia fondamentale,  ma è necessario andare a grandi bracciate verso e oltre le difficoltà quotidiane del lavoro, dei problemi economici e dei figli. Scegliere qualcuno sull'onda del bisogno e non del desiderio non è la premessa ideale per avere un rapporto duraturo, bisogna saperla solcare, quell’onda e uscirne vivi. 
Perché altrimenti si è facilmente sostituibili con qualcuno che sa nuotare bene in tutti gli stili. E che poi si gode la piscina. 

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