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Visualizzazione dei post da 2019

Non so come si chiami questo posto "dove non si sente".

Si può sapete, si può. Si sceglie di anestetizzarsi al sentimento e si va avanti, senza ingordigia alcuna. Si prendono le misure, la giusta distanza, da cose, persone, situazioni, e si cerca di " non sentire". Non so come si chiami questo posto "dove non si sente", e in quale via alberghi questo stato " non stato". Certo può essere un bel modo per non soffrire, dove non ci sono emozioni non c'è dolore, dicono. Sapete una cosa? Ti tocca imparare a farlo perchè invecchiare mi tira il culo.. Che c'entra con questo discorso adesso? Gli imbuti emotivi ora mi fanno più paura che a 20 anni, perchè non posso più permettermi di spaccarmi il cuore, e pensare che altri occhi poi me lo possano imbastire e ricucire facilmente. Ora quando si rompe si rompe.

La sensibilità degli uomini

E' un po' che ho un idiosincrasia con le donne. In linea di massima s'intende rimangono la mia passione, la loro anima e il loro cuore mi attrae da sempre, ma gli uomini... Con gli uomini mi piace parlare, andare nel profondo, scavare, mi sento di accoglierli con l'attenzione, ma anche con il rispetto dei loro silenzi. Chi dice che esiste solo l'uomo di superficie, non sa ascoltare. Chi si ferma lì non sa di cosa parlo. Vogliamo parlarne della sensibilità degli uomini che le donne non vedono? Io ho due uomini che mi girano per casa, uno ha 24 anni e mi sconvolge ogni giorno con la sua voglia di sapere e di crescere, lo osservo e lo ascolto vivere le sue emozioni e mi sento meglio. L'altro è l'uomo che ho scelto per la vita, lo guardo e capisco che non sempre ci assomigliamo ma che è il mio braccio destro e il mio polmone sinistro. E che mi ascolta anche quando non parlo. Ecco, un pregio che non sempre io, che appartengo all'universo femminil

Dicevamo delle emozioni..

Ecco arrivare la emozioni in dvd. Verde, blu, gialle. Magre, alte, grassottelle. Nel film Disney Inside out,  sono tutte lì, spiattellate per farti pensare. Io le ho tutte. Come ognuno di noi, certo. Ma io secondo me le ho proprio così. Gioia,   la mia gioia, deve essere un po’ isterica  e a volte esagerata.  Mio figlio, leggere un libro in santa pace, mangiarmi un dolce senza sensi di colpa, Scrivere. Ciao Rosi.  Eccomi. Tristezza , la mia tristezza, è quando non mi sento nel cuore di qualcuno. Ma non si può piacere a tutti. Ecco. Disgusto.   Chi mi conosce un po’  dovrebbe vedere la faccia che mi viene  quando vedo certa gente che pensa di prendermi per il culo. Ecco. Verde.  Paura.   Diciamoci la verità..sono una donna coraggiosa. Però che due palle. Rabbia.   Ecco, mi somiglia un casino.  Ho il viso tondetto, ma non escluderei che in momenti di particolare incazzatura  i miei capelli potrebbero andarmi davvero a fuoco.  E ci so

Molti maschi saranno scagionati.

Un giorno inventeranno la scatola nera per le liti di coppia. La tecnologia fa passi da gigante quindi prevedo presto una app,  per capire quali sono i motivi per la quale si litiga.  Scorrendo le mail che mi arrivano per la posta del cuore,  e ascoltando le litanie di amiche e amici,   capisco   che si litiga spesso per questioni di sesso.  O se ne fa troppo o troppo poco,  o si è cercati o si è rifiutati con risvolti molteplici e diversamente interpretati.   Ebbene è un dato di fatto che la donna prima di avere una notte d’amore, deve fare il tagliando: ceretta, controllo dal dentista, visita dal ginecologo.  E ambisce ad avere l'atmosfera giusta:  musica di sottofondo, candele, petali   di rose e lingerie che la faccia sentire la più desiderata.  Per l'’uomo basta uno sguardo, una parola sussurrata in un orecchio, a volte una parolaccia.   Ma quando si parte per la tangente, proprio sul più bello, la donna, invece di lasciarsi andare pensa a che l

In busta paga, 2 pesi e 2 misure.

Con il passare dei secoli, il ruolo della donna è cambiato.  E per fortuna, considerando che nella storia della civiltà  è sempre stato subordinato a quello dell’uomo.  La svolta è avvenuta dopo la fine della seconda guerra mondiale,  quando le donne creando quei movimenti che porteranno all’emancipazione femminile, hanno iniziato a farsi sentire,  attraverso le lotte femministe,  prendendo giustamente il loro spazio nella società.  La competenza, la femminilità, la pazienza, l’organizzazione,  sono doti che appartengono al universo femminile da sempre,  ma solo negli ultimi decenni le quote rosa hanno preso il volante in mano  e ora guidano aziende,  posti di rilievo in tutti i settori culturali, politici, scientifici, tecnologici.  Forse abbiamo trasformato la diversità di genere in creatività,  forse siamo riuscite a conciliare il nostro ruolo in famiglia con quello lavorativo, forse semplicemente,  tutte le nostre lotte hanno fatto sì che l’altra metà,

Greta e la nostre ansie quotidiane.

È   un tema caldo quello ambientale.  Lo devono aver compreso bene anche i pediatri d’Italia che per il loro congresso nazionale svoltosi in questi giorni a Paestum, hanno invitato Greta Thunberg.  Che ha declinato l’invito, ma che d’ambiente, anche grazie a lei, si è parlato comunque in relazione all’educazione alimentare, agli sprechi e al cambiamento di clima come fonte di preoccupazione, fino ad arrivare alla parola “ emergenza. In questo disgraziato periodo, molto usata. Da madre, penso spesso alla madre di questa ragazza che ha scosso le coscienze del mondo e mi chiedo quale saranno state le sue prime parole da piccina: l’universo si sta dilatando, mamma non metterti la lacca? Perché è un po’ difficile immaginare che un bambino, abbia questo tipo di ansia. In un adulto le cause di ansia sono, in ordine casuale: le scadenze, timbrare il cartellino in orario, il futuro, l’assemblea di condominio, Donald Trump, gli ingorghi, il rimmel che cola, aspettare qualsiasi cosa, la

PIEGHE NEL CUORE CHE NON SI STIRANO

PIEGHE NEL CUORE CHE NON SI STIRANO. Novembre, e lo so per certo,  è un mese  sommerso da molte altre cose: un lavoro che filerà liscio, i panni asciugati da piegare,  un frigorifero da riempire,  delle mail da leggere, un vetro da pulire, un controllo da prenotare,  la benzina da fare. Cose così. Un mese un po' così..da vivere naturalmente, senza eluderlo,  sorpassandolo magari,  mettendoci una porta, una via d'uscita.  Per poi prendere, e andare. Oltre. Oltre lo sconquasso di un ricordo. Odio le ricorrenze, ma ci sono.  Odio questi sbalzi di temperatura, ma ci sono. E' un qualcosa che non mi so spiegare,  ma so di avere come tanti, le pieghe nel cuore.  Pieghe che non si stirano. Che sono lì in quanto tutto torna, e non ci vogliamo ingannare, sono lì per accogliere chi abbiamo amato e che non c’è più.. Ce le abbiamo tutte: servono per conservare il ricordo. Non so voi ma io, distante da un altro corpo io mi addormento,  so farlo,   ma il pensie

Punto sull'esaurimento nervoso.

A volte non hai voglia di dare spiegazioni ad un malessere alla quale non sai dare un nome nemmeno tu. Ed è un po' come quando picchi il mignolo del piede in uno spigolo, e gli altri ti chiedono: come hai fatto? Non lo so come ha fatto, non lo so che cosa mi attraversa. Vedo solo che mi sale l'amarezza quando vedo il mondo livellarsi verso il basso, quando non trovo corrispondenza tra parole e fatti, quando l'etica del lavoro alcuni non sanno nemmeno che significa, quando ti ricattano con sensi di colpa, con mancanze. Come stai Rosi? Benissimo. Punto sull'esaurimento nervoso. Tutto qui.

Con altri occhi

Tra i fiori, il bosco, gli uccelli e il cielo di montagna, riesco a vedere un uomo che affonda i suoi piedi nella neve. Eppure è appena finita un'estate che sembra non voglia finire. Nella mia reale immaginazione, io intravvedo un uomo che guarda lontano, dove la neve incontra il cielo. Il pensiero non ha limiti, va dove gli occhi si illuminano e creano le immagini. Un silenzio silenzioso avvolge la mia visione, risvegliando così nuove sensazioni. Antiche, dolci, incomprensibili agli altri, ma vicine ad un'anima che mi somiglia.

I momenti neri

Amali i tuoi momenti neri. Amali comunque. Ti faranno comprendere gli amici veri, quelli buoni, che sanno colorarti la vita. Amali come un temporale, ti riveleranno chi è disposto a coprirti, a dividere con te l'ombrello. Sono gesti che valgono carezze e sorrisi, valgono molto. Ama i tuoi momenti NO, ti condurranno a stare un po' da sola e a conoscerti, a riconoscerti, a farti scoprire nuove strade, nuovi tramonti e altrettante albe. Ama davvero il tuo nero dentro, quello profondo e oscuro all'altro, ti farà bere vini antichi, leggere nuovi libri, e assaporare il silenzio. Le migliori conversazioni, ricorda, sono i dialoghi che fai nella tua testa.

Oggi, 29 settembre.

Non c'è nulla da fare, aspetterò che passi. Ma questo è un brutto periodo, costellato da lutti, malattie, incomprensioni e delusioni. Chi non li ha? Come stai Rosi? Sto così, sospesa ma presente ai miei pensieri. avrei voglia di fare, di dire, di proporre, ma ne ne sto assente a pensare. Perchè nella realtà delle cose non ne ho le forze, il coraggio, quell'anelito vitale. Va un po' così. A casaccio.

L'isola che non c'è è pur sempre un'isola.

Il punto di non ritorno è quando il viaggio diventa interiore. Parti, magari anche rimanendo ferma, cerchi di  v edere le cose da una prospettiva diversa, con colori che non ti erano sembrati mai di quella tonalità,  con i suoni che ti sorprendono alle spalle con odori che senti improvvisamente alle narici. I viaggi più incredibili sono quelli che ti succedono dentro.  Questo è un viaggio nei miei limiti, nei ricordi, a volte felici, a volte dolorosi. È il parto di un cambiamento, la nascita di qualcosa che non potevo più rimandare. Quando andavo a scuola, amavo la materia denominata "Epica". Dentro quelle pagine ci trovavo la speranza, l'avventura . Ulisse ci ha messo dieci anni per ritornare a casa e il viaggio era la vita stessa. E anch'io, come Ulisse, rientro con lentezza e qualcosa intorno a me sarà sicuramente cambiata. Ho la forza per dire si comincia? Non lo so, però ho l’entusiasmo. Do'  valore alle distanze tra me e gli altri, ai bisogni, ai si

Un lutto ti spezza

Ho perso il mio papà. Son passati tre mesi, nel quale sono andata avanti. Ma una mancanza così grave ti spezza. Non importa quanto lo combattevi. quanta rabbia portavi dentro, quando è morto è svanito tutto. E ti chiedi se il bene che gli hai voluto lui lo ha visto, assimilato, compreso. E capisci che lui c'era. Anche con i suoi battibecchi. anche con i suoi malumori, lui c'era. E ora non c'è più. Non sono credente, non mi conforta la preghiera ne il fatto di sapere che " fosse vecchio"- Era il mio papà.

Elettra Lamborghini la Regina del Twerking

Riccione ha incoronato la Regina del twerking. Piazzale Roma di Riccione aspettava lei, Elettra Miura Lamborghini, l’ereditiera appassionatissima di cavalli che fa musica per passione. Migliaia di turisti e non solo, sono stati attirati dal fenomeno esploso l’anno scorso, quando   Pem Pem, il suo primo singolo, ha scalato le classifica di tutta Europa. Simpaticissima, divertente, fa parlare di se non solo perché è una ragazza colorata, leopardata e tatuata con la schiena arricchita di piercing swaroskati, ma soprattutto per i suoi infiniti follower ( 5 milioni solo su Instagram), e per le hits che l’hanno portata ad un successo davvero cosmico. Sul palco di piazzale Roma ha ballato muovendosi come un felino, twerkando e facendo impazzire il pubblico assiepato da ore, “sotto il sole di Riccione” (citando i The giornalisti) La ragazza ama stupire, e anche ieri sera ha superato ogni aspettativa, un Tsunami per il pubblico, come quello provocato su Instagram pochi giorni fa

La Pasqua sia con voi

Beh arriva. Anche questa Pasqua si sta concretizzando, facendomi capire che quest'inverno che mi ha rotto le scatole, mi ha appoggiato su fianchi e culo qualche chiletto in più, però festeggiare, si deve festeggiare. Andrò al ristorante e mangerò come una reduce dalla prima guerra mondiale, 3 primi 3 secondi 3 contorni 3 dolci. A Pasquetta per fortuna lavoro, perchè questa flessibilità.. ci da la possibilità di non replicare gli sbagli del giorno prima.. Menomale. Poi dovrò come minimo fare ginnastica per 3 mesi per smaltire il tutto, e la mia cellulite, guardandomi, si commuoverà, ma quell'uovo di cioccolato, quella candida colomba, sono orgasmi visivi notevoli, e non potrò certo lasciarli lì, ad aspettarmi. In tempi di magra... D'altra parte, a parte la gola, non ho vizi minori. Chiacchiere ne farò tante, convenevoli altrettanti.. "ma come stai bene.. ma come ti dona il biondo...sta crisi ci sta piegando in 2..." Andiamo, sono pronta..cia

Rispetto 2.0

Un tempo credevo di non sopportare le persone poco ironiche,  quelle che sanno sempre tutto e pure quelle che non ingrassano.  Dicevo “Guarda te questa, si mangia anche il tavolo e non mette su un grammo! ” oppure “Pensa te quel idiota,  a stento parla italiano ed è in tv con le gambe accavallate a disquisire su tutti gli argomenti!”.  Cose così, capite. Generiche invettive contro i mali dell’umanità.  Mi sono voluti 55 anni per capire che c'è veramente uno e  un solo limite che non posso perdonare al prossimo: la mancanza di rispetto.  Rispetto declinato in ogni ambito, amore, amicizia, lavoro, famiglia, società.  E non faccio una questione di genere, non voglio riferirmi solo all'ambito femminile.  É vero che i maltrattamenti fisici e psicologici ai danni delle donne sono cresciuti in maniera esponenziale negli anni, ma non vorrei dare alle donne eccessi di bontà,  anche loro stalkerizzano, una piccola parte non ne esce certo bene,  in un quadro di d

La realtà ha sempre i migliori sceneggiatori.

La realtà ha sempre i migliori sceneggiatori Tempo fa, sono stata invitata in una serra per la presentazione di un libro di racconti. Mai mi era capitato di entrare anima e cuore in un contesto così originale in un'atmosfera così rilassata e ascoltando i racconti scritti da Edda Valentini, sceneggiatrice di rango e autrice del libro “ Assenze e Ritorni”, ho provato un senso di enorme nostalgia. Rivedere una città attraverso le parole e trovarsi di fronte a delle immagini ha sempre un effetto spiazzante: ogni angolo di strada, ogni stella fulminata di una pensione, ti butta addosso un carico di ricordi. Conoscendo l'autrice, credo che abbia pensato a questa raccolta “come una sospensione e un respiro prima delle scelte, prima della carta e dell’inchiostro. Come il tempo sospeso della lettura, come il tempo della cura che dedichiamo alle storie” È un memoir, per altri elementi è forse più chiaramente un diario; il diario di un’intelligenza vivace ed irrequieta

Ciò che è esistito, esiste.

Mi manca mia sorella. La parte più difficile è sempre lì, affrontare la sua scomparsa. Ogni tanto mi si forma la lacrima, pensandola. Lacrima che poi scende sul tavolo, e lì si forma un cuore. Sorrido tanto al mondo, nessuno mi vede mai triste, una roccia agli occhi degli altri io sono, questa è la mia cifra. Ma cado spesso nelle mie contraddizioni, nelle mie fragilità. A volte devo stare molto attenta al peso delle cose che porto con me. Mi sento come un'alpinista, una scalatrice delle vette più alte del dolore, e ogni grammo che mi porto dentro, fa la differenza. E credo che non ci sia niente di male, ne di strano, avere nostalgia di una sorella che non c'è più. Ma che c'è. Sempre. Perchè ciò che è esistito, esiste.

Gli incontri.

Gli incontri sono il sale della vita. E' vero che di recente mi è stato suggerito di imparare a dosarlo bene.. Ma con Candida è difficile rimanere donne insipide. Perchè ti travolge con il suo entusiasmo, ti carica di energia e incontrarla, diventa uno scambio rigenerante. Del suo libro ho già parlato, ma rileggendolo, questa notte, mi ha fatto scoprire ancora lati di me, del mio carattere, che mi erano sfuggiti. E capire che infondo ho ancora tanto da scoperchiare in me, mi sembra una bella ricerca. Ciao Candida, bell'incontro.

La scrittura come amante.

"Mi sono a messa a scrivere sul serio perchè mi piaceva". Ecco quello che ho detto al buon MIRABELLA tempo fa in Rai, quando mi ha fatto la domanda: perchè una cassiera diventa scrittrice? Ed è vero, in principio scrivevo a strappi. Sugli scontrini, tra un cliente e l'altro alla cassa. Poi non mi bastava più e scrivevo in ogni dove, in macchina, ferma in un parcheggio, mentre scolavo la pasta, tra una stirata e l'altra. La notte poi, era mia. Ho cominciato pian pian ad avere l'assillo delle ripetizioni e delle assonanze, l'intenzione era quella di un resoconto secco delle immagini che mi attraversano il giorno, ma mi ha preso la mano. Tutto quello che mi passava per la testa lo mettevo nero su bianco, come se avessi dentro una vocazione al racconto. Una sorta di bulimia delle parole. Un po' come quando si ha l'amante, ti lasci coinvolgere perchè ti piace. Tutto qui. E fai fatica  a smettere.

ACCORSI un grandioso ORLANDO. VACCABOIA!

Quanto è cresciuto questo ragazzo! Ammirarlo a teatro nella versione rivisitata dell'Orlando Furioso, in questo caso vederlo giocare con le parole dell'Ariosto in maniera così per lui semplice, ti fa comprendere che il ragazzo di Bologna è diventato un'artista " che tutto può". Cavalcando in scena , anche in gestualità e toni, il tema dell'amore e declinandolo in tutte le sue forme, capisci che il ragazzo di Radio Freccia, il Loris di Veloce come il vento e il Riko di Made in Italy, sono la stessa persona nelle varie fasi della sua maturità artistica. Un grandioso Accorsi. Chapeau!

Se hai occhi che sanno leggere per davvero.

Le rughe segnano un tempo che non c’è più.  Il silenzio e l’assenza fanno il resto.  Mi è capitato un fatto strano: ho rincontrato un’amica che  non vedevo da 25 anni e improvvisamente  ho scoperto di non avere più vent’anni.  Nemmeno 30 per la verità.  Era sparita dalla mia vita senza un motivo e confesso di averla cercata a lungo, ma è difficile trovare qualcuno che non vuol farsi trovare.  Un giorno sono stata informata del suo trasferimento in Australia.  Mica a Coriano.  Riassumere venticinque anni in un abbraccio è stato difficile,  ma ci siamo dette tutto osservando i nostri volti.  Ci siamo ripromesse di tenerci in contatto via mail ( riparte )  e tramite social.  Magari mi accorgerò che in fin dei conti il tempo e le distanze non cambiano la natura della persona,  o forse avrò conferma del contrario.  Ma resto dell’idea che l’amicizia può rimanere anche senza benzina,  ma se ha occhi che sanno leggere per davvero,  non morirà mai.

Gli uomini, un black out

Nella scelta dei loro giochi, gli uomini sono più irrazionali delle donne. E anche dei bambini. Gli uomini sono zucchero filato, sono odore in un cassetto, sono risposte e mai domande, sono foto in bianco e nero, immagini piccole sbiadite al centro, sono silenzio che non giudica, sono pensieri che se ne stanno per i fatti loro. Gli uomini. E mai sorrisi scoloriti. Se mancano, sono luce che va via in un isolato.

La cosa giusta

Alla mia età , mi sono un po' rotta le scatole di "far la cosa giusta". Si certo, ognuno di noi nella vita, si è trovato davanti ad un dilemma, ha sentito quella vocina interna che sussurrava un "si" o un " no", che l'ha spinto alla riflessione, che voleva dirci in che direzione era " la cosa giusta". Io non credo però che sia solo la vita che ci fa procedere zigzagando, in cerca di una verità,di un percorso, penso che dentro noi, si muovano tanti personaggi. E che abbiamo un animo umano molteplice, che sa esplorare, che sa dei nostri stati d'animo alterni, che sa che le nostre capacità di scelta, possono variare a secondo di come ci svegliamo al mattino. Oggi per esempio è bastato un complimento a spettinarmi l'anima, e non ho fatto la cosa giusta. O forse si.

GIORGIA, TRA I MIEI GIORNI MIGLIORI

HO CONOSCIUTO GIORGIA al 105 di RIMINI 7 anni fa. LEI, NIENTE APPARENZA, TUTTA SOSTANZA. NON STO A DIRVI L'EMOZIONE E L'ADRENALINA CHE UN SUO CONCERTO PUO' DARE, ANDATECI, COMPRATE I SUOI DISCHI E CAPIRETE TANTO DELLA MAGIA CHE SPRIGIONA QUELL'ESSERINO. MA ANDATE OLTRE, ANCHE OLTRE QUELLA VOCE CHE SPACCA I SENSI. GUARDATE LA GIORGIA CHE HO VISTO IO,UNA DONNA VERA, UMILE, DOLCE, UNA MADRE PIENA DI LUCE, CONSAPEVOLE E FIERA DI ESSERE QUELLO CHE E'VERAMENTE, NON DI APPARIRE. UNA SENZA SOVRASTRUTTURE, CON UN'ANIMA LUMINOSA CHE TI SI PARA DAVANTI E TI PARLA. NON VEDO L'ORA DI RIVEDERLA E RIVIVERLA. MANCA POCO.. GRAZIE GIORGIA, QUANDO HAI CANTATO "E POI.." HO PIANTO COME UN VITELLO, E MI HAI FATTO ACCAPPONARE LA PELLE SULLE NOTE DI "DI SOLE E D'AZZURRO". VA BEH,PER UNA COME ME CHE VIVE DI EMOZIONI, FACILE VIVERE DEI TUOI BRIVIDI.. TU, TRA I MIEI GIORNI MIGLIORI.

La dignità dell'inverno

Non ne posso più di sentire trasmissioni sulla neve in montagna (4 fiocchi in croce) sull'emergenza catene e gomme termiche, sull'inverno che ci sta attanagliando. Ma poi dov'è tutto sto freddo? Sui record, su: sai da quanti anni..uff Che notizie banali.. oggi 24 gennaio 1.. beh allora? L'esclusiva sarebbe 11 luglio + 1.. o no? L'inverno cosa deve fare, l'estate? L'inverno ha un suo ruolo, sa che deve rompere le scatole con scarponi e doposci, sciarpe e guanti, l' inverno è freddo, si gela, nevica, gli animali lo sanno e vanno a nascondersi, noi cosa vogliamo che si travesta da qualcos'altro? L'inverno io credo, abbia una sua dignità, e non si vende.

L'invisibilità delle over 50

Secondo un conduttore francese, tale Yann Moix,  regista e scrittore pluripremiato,  le donne dopo i 50 anni sono “ troppo vecchie”.   L’affermazione potrebbe sembrare normale se pronunciata da un ragazzo,  ma il tipo ha passato i 50 anche lui,  quindi il polverone che ha sollevato,  oltre ad oltrepassare i confini,   ha creato sdegno per il tono sessista e  poco lusinghiero nei confronti delle donne over  investendole della sindrome dell’invisibilità.  Ma q uando parliamo di invisibilità,  non ci riferiamo solo allo sguardo degli uomini. Certo quello è il primo che viene in mente e sì,  ormai è scientificamente provato che gli uomini guardano le donne giovani e belle  e forse il conduttore non ha fatto altro che dire quello che pensava.  Ma il senso d’invisibilità parte anche da dentro di noi.  Se così non fosse, non farebbe tanto male  e non sarebbe così difficile da vincere.   Un’altra conduttrice, Oprah Winfrey,  ha un sito aperto per tutte le donne di qual

Un mondo in saldo

Professo l’ottimismo da sempre.  Tuttavia ho anche io giorni indiscutibilmente neri.  Poi noto quante piccole cose mi fanno stare bene  e smetto di avere quella faccia di chi ha tutto il mondo contro  e vedo il sole illuminarmi il volto anche se piove.  Non so dirvi quale sia il trucco per farvi andare tutto bene,  ma posso dirvi che a volte le curve aiutano a rimettersi in pista,  a ritrovare la strada, a rimettersi in marcia.  Forse serve solo ricordarsi di se stessi.   Lavoro in un centro commerciale,  e vi assicuro che ho la pazienza di un monaco tibetano,  e sorrisi per tutti, ma spesso non basta.  La gente ha un vis polemica a prescindere quando si trova davanti ad una cassiera,  ad un commesso, ad un addetto  perché sa che lì troverà la sua valvola di sfogo gratis,  quindi “avanti con le frustrazioni,  cerchiamo di scaricare più rabbia possibile”. In tempi di saldi poi, è la guerra.  Sono fermamente convinta che l’attitudine al saldo sia un

Si fa presto a dire rughe..

Certe mattine mi capita di guardarmi allo specchio e di avere pensieri in libertà. Guardo le mie rughe e penso che cancellandole, potrei cancellare anche i dolori. Pensieri che durano lo spazio di  pochi attimi. Poi esco di casa e razionalizzo. Le rughe sono parte di me, hanno la mappa dei miei peggiori giorni. Io indosso le mie sensazioni, i miei stati d'animo e le mie passioni, sul mio volto, e appaiono le rughe. Solchi di vita. Confesso di aver rivalutato la signora Veronica Lario( ex del signor B) dopo aver letto una sua intervista da titolo: "lasciatemi invecchiare in santa pace". Rivendicava il diritto di invecchiare non rifacendosi, curando di più il suo spirito e la sua anima, piuttosto che il suo corpo. Chapeaù! Giorni fa ho pianto tanto per una cazzata di cui non ricordo nemmeno il senso, pensavo proprio di non riuscire a smettere, tanto che gli occhi non si chiudevano più. Mi si era formato un'insenatura sotto gli occhi. La guarda

2019: Alzare l'asticella.

Alzare l'asticella. Divenire man mano che il tempo passa una selezionatrice di cose serie. Abbassare quella dei toni, alzare invece quella dei concetti, dello spessore, della qualità. Puoi pensare ai problemi come semplici ostacoli, oppure pensarli come trampolini verso traguardi più alti, evitando di livellare la tua vita verso il basso. Ricordarti che non sempre va come vorresti, che puoi anche sentirti disarmata anche dentro una corazza strutturata, evitando l'inutile cicaleggio che non porta da nessuna parte. Imparare ad indossare un vestito diverso, imparare a leggere un manuale di crescita personale e dirti che questo è il minimo se vuoi affrontare la tempesta, il sole, la pioggia e il vento. Ammetti con le persone che ti vogliono bene che può darsi che a volte non ce la fai, senza sentirti giudicata, senza lasciare che le frustrazioni  e le ansie altrui, ti possano indebolire. Scavalcare con eleganza , senza mai calpestare l'altro. Pensa che non c

Rimbecillimento

Iniziamo male. Questa società non tollera le macchie, i nasi lunghi, i colli avvizziti..  La mia deduzione deriva dal fatto che in questo Natale appena passato,  il regalo più richiesto nella fascia d’età 40-60 del ceto sociale medio alto, è stato   “ il ritocchino” a favore del selfie perfetto. Pensate quanto stiamo rimbecillendo: si diffonde sempre più questa mania, e tu puoi   anche essere una persona speciale, piena di virtuosismi ma nell' era digitale se non sei senza sbavature nello specchio virtuale, non sei nulla. Anzi no, non “sembri” nulla.  Come se non ci fosse un prima, come se non esistesse la sostanza, come se, trainati e condizionati dalla sovraesposizione della propria immagine tramite i social media con i quali ci relazioniamo ormai quotidianamente, ogni selfie o foto postata venga scrutata, analizzata, ingrandita e studiata nei minimi particolari per evidenziarne i difetti o le piccole imperfezione dei volti e del corpo, e lo stupido di turno, prima di pos