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Visualizzazione dei post da marzo, 2018

Le borse delle donne, hanno una vita a se'

Lo so che l'argomento è frivolo e lascia il tempo che trova. Ma delle borse delle donne, ne vogliamo parlare? Premetto che la mia, per trovare qualcosa, la rovescio. Ovunque mi trovo. Non m'importa se qualcuno pensa che io sia una smanata. Tanto è  vero. E poi credo che ogni donna, sappia di cosa parlo. Penso che sia cosciente che la sua borsa possieda una vita propria, che sia governata da anarchia totale, quindi posseduta solo da un'anima che assomigli solo in parte, alla proprietaria. Ma abbiamo un alibi, a noi ci frega la pubblicità. Sembra che senza assorbenti senza ali non viviamo, e allora ci vuole un piccolo contenitore per contenerli, perchè metti che qualcuno si accorga che ogni mese abbiamo il ciclo.. Sai l'imbarazzo? Io con la menopausa ho rimediato.. Quindi dentro tanti oggetti inutili per il mondo, indispensabili per noi. Le chiavi, il portachiavi, il cellulare e il porta cellullare, oggetti che quando "ravaniamo" nel suo i

Certi angoli di notte non avranno luce mai.

Forse impariamo a volerci bene troppo tardi. Punto. A volte siamo come quei 50grammi di salmone avvolti in 3 o 4 involucri. Cellophane, carta stagnola, velina, tutto sottovuoto. Prima di arrivare a noi, infiniti strati. Ovattati, in un contesto che si spera non ci trafigga. Resistenti agli attacchi esterni solo se coperti da premure, affetto,carezze. Ma a rischio di avaria se non conservati bene. Magari si,siamo proprio come quel tenero salmone, ma lasciati anche noi agli imprevisti della vita, alle frustate, e alle delusioni cocenti, ci oscuriamo il volto e non sempre riusciamo a dire: ma chi se ne frega! Però arrivi al punto di non ritorno, comprendi che non è più tempo di darti rinvii, che hai spedito troppi abbracci e non li hai ricevuti nemmeno per sbaglio, che non vuoi più rimuovere dai tuoi occhi quello che non vuoi vedere. E allora decidi di vederci benissimo. Magari hai l'impulso irrefrenabile di spaccare una bottiglia in testa a chi ha inibito i tuoi se

Quando le più grandi ferite non riescono più a fare male

C'era una canzone meravigliosa cantata dalla Mannoia che recitava: "quando le più grandi ferite non riescono più a farti male, che meraviglia il suo farsi aspettare.." In effetti si prova una certa soddisfazione, come negarlo, a vedere i propri lividi scomparire dalla pelle. E a sorriderne. Finalmente. Tradisci un emozione senza pronunciare una parola, semplicemente non odiando più. Si colmano distanze nella vita, che si pensano immense. Poi invece capita di ritrovarti davanti ad una faccia che ti ha strappato tanti si, e dici di no. Pensi a quante volte hai cercato di trascinare via dall'anima il male ricevuto, e ti meravigli che quello che hai sognato di gridare per tanto tempo ora lo sussurri, e che non ti fa paura, la rinuncia. Si concretizza così per te, un futuro diverso. E capisci che niente ti può più abbattere anzi, che sei talmente forte che sarai tu d'ora in poi a buttare per terra, all'occorrenza. Che poi non è che ci si trovi gust

LE FERITE CHE POI FERISCONO

A volte non si ha davvero la voglia e l'intenzione di ferire qualcuno. Ne di riaprire  ferite.                                                                             Ma lo si fa, s'infila una parola, un nome.. E si apre al diluvio universale. E piove. Grandina. Dentro te e dentro l'altra persona. E' un'acqua distruttiva per entrambi. Allora si chiede scusa, o perlomeno si cerca di farlo, si capisce che  in qualche modo si è tolta quella pellicina, che si era appena riformata, su un qualcosa di scorticato, di ancora sbrancato. E si sta male. Ma le tue scuse finiscono nel cesso. Capita.. Non sono serviti baci o carezze diverse, a cicatrizzare.. La tua funzione dunque non era quella. Magari avevi dato una lettura diversa ad un rapporto, e da quel "mancato ascolto", capisci che forse di diverso non c'era niente, era solo arrivato il momento di spostare lo sguardo, e di vedere attraverso le sfumature, la realtà delle cose

ORAMAI COSA?

Fra pochi giorni ci siamo.. La primavera arriverà e finalmente sboccerò. Saremo fuori da una stagione che ci ha rotto le scatole, perchè diciamolo: l'inverno è troppo lungo. Io lo associo al pallore,  a quel lieve malessere a cui i medici non sanno dare un nome. È la stagione  in cui si tirano le somme,  si comincia a pensare che non c’è più tempo per rimediare,  è il periodo “dell’oramai”. È un po’ come quelle donne che arrivate ad una certa stagione della vita,  si convincono che ciò che è stato non tornerà mai più,  ma ogni età ha la sua ragione d’esistere  e l’ironia può accompagnarci ad attraversarle tutte . E vi confesso che un silenzio rattrappito,  rassegnato ci avvolge quando guardiamo le coppiette sulle panchine che si baciano,  tutti aspetti riconducibili agli stramaledetti ormoni alla cui mercé viviamo questi anni,  dove ci sono dentro anch’io.  Ma la domanda esistenziale che ci poniamo prima di uscire di casa è:  che posso indossare ev

Squarci di buio portano la luce.

Sapete quanto mi piace la parola: coraggio. Parola che poi, coniugata alle donne fa miracoli. Il coraggio che appartiene al universo femminile,  il coraggio che ci vuole per vivere,  lo stesso coraggio che occorre nel mettersi lì,  ad affrontare quello che ci attraversa di negativo. Non conosco donne che non ci sono passate: si comincia con una giornata di pioggia,  uno stormo di uccelli visto dalla finestra, un ricordo. Il nostro cammino è permeato di emozioni, ma anche lo sconforto, quella vena di tristezza profonda, possono fare capolino nella nostra vita, e renderci impotenti e diverse, agli occhi degli altri. Nell'epoca dei life coach, la tristezza è considerata un segnale di debolezza, una forma di sabotaggio alla concezione del pensiero positivo, dell'essere invincibili. Ma chi non sa accoglierla nelle innumerevoli tappe della propria vita, chi è incapace di apprezzarla, non può riconoscere il valore della gioia, non può riconoscer

Un po' umide di pianto e quei giorni messi male.

Per non ammalarsi bisognerebbe sempre dire quello che si pensa? Oppure serve sorridere, nonostante tutto? Ci sono giorni che non ci sono.I giorni. Navighiamo a vista, incrociamo sguardi e pieghiamo le labbra. Pensiamo che tutto passerà. Prima o poi. Poi chiniamo il capo, per non rispondere e ci sentiamo un po'umide di pianto. Con dei giorni messi male.

Io,Ligabue e le salsicce bruciate.

Ho l'abitudine di sognare Ligabue. Bella abitudine. E di andare a spasso con lui, così, una tantum. Stanotte non ci siamo mossi tanto dal mio giardino, abbiamo fatto un barbecue, carne alla brace e patate tagliate a pezzettoni. E salsicce, tante. Ad un certo punto della serata, lui si è dilungato al cellulare con Barbara, e ha bruciato quasi tutte le salsicce. Io mi sono arrabbiata molto... Pensate la scena...io che m'inalbero con lui! Dai, era solo un sogno, potrei mai farlo davvero? Improvvisamente gli spruzzini del giardino si sono attivati e hanno bagnato anche la grigliata.. Ridevamo come degli scemi. Poi mi sono svegliata e sono andata a lavorare con la certezza che oggi sarà un giorno pieno di lui. Perchè oggi compie 58 anni. Bellissimi. Pieni. Veri. Io non so perchè continua ad essere il protagonista dei miei folli sogni. Augurandogli " Buon compleanno" vorrei ricordargli che anche bruciate, le salsicce cotte da lui le avrei sicura

Interpretazioni umorali

A volte, quando una moglie non si avvicina al marito, lui pensa solo di puzzare di gorgonzola Non si fa troppe domande. Se poi nel letto lei si gira con il culo e buonanotte, lui pensa che è stanca o che ha mal di testa. Ecco dove sta la semplicità degli uomini. Non analizzano le pause, non si fanno paranoie su un rifiuto, non pensano "a chissà che". E fanno bene a mettere qualche puntino di sospensione sul nostro umore, fanno bene a dare "il giusto peso" a la nostra emotività. E non è che NON CI CAPISCONO. No. Sanno benissimo che a volte, non ci capiamo nemmeno noi.

L'anoressia dell'anima

Sfogliando una rivista di moda,  ti cade l'occhio sugli occhi spenti delle modelle. Bianche, emaciate, sono lì, sulla pagina patinata, ma sono invisibili. Confesso che mi sono un po' stancata di vedere le donne volere aderire ad un modello fisico che non esiste. Non ne posso più di donne che girano con il conta calorie nella borsa, con il centimetro da sarta!! ..stressate dal problema di essere grasse o brutte,  o inadeguate. Io mi sento bene quando mi dicono che ho un bel culo grosso, mi erigo, palpito, gioco. Sono stufa di assistere a pubblicità idiote di ragazze,  che non si accorgono di perdere tempo per volere perdere peso ed essere "leggere". Così tanto leggere dentro, da far paura. Inseguendo l' anoressia dell'anima.

Io l'8 tutto l'anno.

Considerando tutto quello che ho da fare ogni giorno,  l'ultimo dei miei problemi sarà festeggiare l' 8 marzo .  E sinceramente, in quanto essere di sesso femminile,  non mi pare che ci sia bisogno di sentirsi come i panda in estinzione. La festa della donna, è,  secondo la versione più accreditata, i n memoria delle operaie morte l'8 marzo del 1908 nel   rogo   di una fabbrica di New York: la Cotton.  In realtà si tratta solo di una leggenda nata dopo la Seconda Guerra Mondiale. Un altro incendio ci fu il 25 marzo del 1911: nella fabbrica Triangle, sempre a New York, dove molte   lavoratrici immigrate persero la vita.  Poi altre ancora, sfruttate, uccise da condizioni lavorative inumane.  Dal 1922 fu istituita la celebrazione che negli anni direi è cambiata parecchio. Perché ricapitoliamo: incendi, donne che muoiono, streghe al rogo, operaie passate a miglior vita.  Tutto è troppo più grande di me, di noi, per ridurlo a una giornata con le amiche.  S

Se riuscissi a vedere la pista d'atterraggio.

Ci sono giorni così strambi che non riesci a vedere la pista d'atterraggio. Ti senti pesante nel tuo esserci e vorresti buttarti. Buttarti fuori da te, dalla tua ansia, dal tuo stato di calma apparente. Corrono sempre tutti senza pensare che a volte corrono a vuoto. Io vorrei solo fermarmi. Un attimo. Perchè non so più il motivo della corsa.

I 5 strati di Gianni Morandi

Lo hanno aspettato fino quasi all’una di notte,  le Cuginissime Azdore Romagnole con tanto di striscione in mano,  una folta schiera di donne non proprio giovanissime,  che all’uscita dei cancelli del RDS Stadium di Rimini,  scandivano il nome del loro beniamino: Gianni Gianni Gianni. Lui come sempre, da uomo generoso quale è, non ha risparmiato selfie e autografi, al suo pubblico.  Pubblico che è arrivato da tutta la Romagna, con pulman e gite organizzate per riempire fino all’ inverosimile, tutte le sedie del palazzetto.  Uomini pochi, donne dai 50 in su tantissime,  agguerritissime,  che hanno cantato con lui tutto il suo repertorio vecchio ma che conoscevano a memoria anche l’album nuovo presentato a  Sanremo “ D’amore , d’Autore” prodotto da Luciano Luisi, dove tutti i maggiori autori italiani, Ligabue, Fossati, Elisa,  hanno regalato un pezzo al Gianni Nazionale.  Un vero successo, un sabato che ha portato fuori casa 6000 donne Romagnole a divertirsi e

La neve è bella quando scende.

Che delizia, non fare. Osservare la neve che scende da dietro una finestra, la vita che scorre, un momento zen, tutto per me. Sentirsi egoisti e goderne di questo, finalmente. Fare qualcosa per se stessi, senza provare noia, senza voler fare e fare, un extralusso, l'aggettivo "me" che risuona in tutte le mie stanze. Senza sentirmi una rimbecillita. Mi sento preziosa, come quel maglioncino di cashmire che lavo con cura, poi lo stendo con delicatezza, e che ogni tanto sono anche capace di andare a vedere come va l'asciugatura. Se serve lo sposto, non lo lascio in balia di una neve poco convinta, perchè dunque non posso fare lo stesso con me? Anch'io sono da salvaguardare. Vedendo la neve cadere, sento di aver trovato il respiro giusto alla mia vita. Speriamo che non smetta. La neve è bella quando scende.. tralascio tutto il resto e mi prendo il lato positivo: la magia.

I tacchi con la neve.

I tacchi non si mettono con la neve. Punto. Va bene la femminilità, va bene tutto, ma non si fa. Anche perchè poi si passa per donne poco pratiche, poco organizzate.. Già.. Io amo senza ritegno le scarpe con il tacco, ma la meteorologia non è sempre clemente, per quelle come me. Quindi meglio passare per "donna intelligente poco fashion" che ruzzolare a terra in una pozza di stupidaggine.