Fra pochi giorni ci siamo..
La primavera arriverà e finalmente sboccerò.
Saremo fuori da una stagione che ci ha rotto le scatole,
perchè diciamolo: l'inverno è troppo lungo.
Io lo associo al pallore,
La primavera arriverà e finalmente sboccerò.
Saremo fuori da una stagione che ci ha rotto le scatole,
perchè diciamolo: l'inverno è troppo lungo.
Io lo associo al pallore,
a quel lieve malessere a
cui i medici non sanno dare un nome.
È la stagione in cui si tirano le somme,
si comincia a pensare
che non c’è più tempo per rimediare,
è il periodo “dell’oramai”.
È un po’ come
quelle donne che arrivate ad una certa stagione della vita,
si convincono che
ciò che è stato non tornerà mai più,
ma ogni età ha
la sua ragione d’esistere
e l’ironia può accompagnarci ad attraversarle tutte.
E vi confesso che un silenzio rattrappito,
rassegnato ci
avvolge quando guardiamo le coppiette sulle panchine che si baciano,
tutti
aspetti riconducibili agli stramaledetti ormoni alla
cui mercé viviamo questi anni,
dove ci sono dentro anch’io.
Ma la domanda esistenziale che ci poniamo prima di uscire
di casa è:
che posso indossare evitando l’effetto Pompei?
Perché tutto crolla, borse sotto gli occhi,
pelle che
assomiglia sempre più ad una pergamena del 1200,
capelli più radi e peli
corvini sul mento.
Questo ti regala la menopausa, è il nostro inverno. Ecco.
Ieri sono stata paragonata elegantemente
ad una elefantessa.
“Non puoi farci nulla , è una
legge della natura ,
pensa che tra gli elefanti,
sono proprio gli esemplari non
più fertili a guidare il gruppo,
a prendersene cura e a trasmettere le proprie
conoscenze.”
Davvero il tipo pensava di farmi un complimento?
Forse pensava di gratificarmi
escludendomi in toto dalle donne
che non possono più permettersi di indossare
camicette senza maniche
e realizzando che potrò mettermi in topless
solo quando
farò la mammografia?
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