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Io l'8 tutto l'anno.

Considerando tutto quello che ho da fare ogni giorno, 
l'ultimo dei miei problemi sarà festeggiare l'8 marzo
E sinceramente, in quanto essere di sesso femminile, 
non mi pare che ci sia bisogno di sentirsi come i panda in estinzione.
La festa della donna, è, 
secondo la versione più accreditata, i
n memoria delle operaie morte l'8 marzo del 1908 nel rogo di una fabbrica di New York: la Cotton. 
In realtà si tratta solo di una leggenda nata dopo la Seconda Guerra Mondiale. Un altro incendio ci fu il 25 marzo del 1911: nella fabbrica Triangle, sempre a New York, dove molte lavoratrici immigrate persero la vita. 
Poi altre ancora, sfruttate, uccise da condizioni lavorative inumane. 
Dal 1922 fu istituita la celebrazione che negli anni direi è cambiata parecchio.
Perché ricapitoliamo: incendi, donne che muoiono, streghe al rogo, operaie passate a miglior vita. 
Tutto è troppo più grande di me, di noi, per ridurlo a una giornata con le amiche. 
Scusate ma non ce la posso fare. 
Ne ad una giornata con più tempo per me. 
Ma nemmeno ad una giornata in piazza a rivendicare, protestare, puntualizzare differenze e somiglianze con l'universo maschile.
Io piuttosto l'8 marzo darei fuoco a qualcosa.
Prima di tutto ai pregiudizi di genere.

E all'idea che una donna, per meritarsi una festa, 
debba essere sempre perfetta.



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