Sapete quanto mi piace la parola: coraggio.
Parola che poi, coniugata alle donne fa miracoli.
Il coraggio che
appartiene al universo femminile,
il coraggio che ci vuole per vivere,
lo
stesso coraggio che occorre nel mettersi lì,
ad affrontare quello che ci
attraversa di negativo.
Non conosco donne che non ci sono passate:
si comincia con una giornata di pioggia,
uno stormo di uccelli visto dalla finestra,
un ricordo.
Il nostro cammino è permeato di emozioni,
ma anche lo sconforto, quella vena di tristezza profonda,
possono fare capolino nella nostra vita,
e renderci impotenti e diverse, agli occhi degli altri.
Nell'epoca dei life coach, la tristezza è considerata un segnale di debolezza,
una forma di sabotaggio alla concezione del pensiero positivo,
dell'essere invincibili.
Ma chi non sa accoglierla nelle innumerevoli tappe della propria vita,
chi è incapace di apprezzarla, non può riconoscere il valore della gioia,
non può riconoscere il valore della gioia,
non può rendere consapevole al proprio dentro,
l'umanità di cui è dotato.
Ecco perchè è importante prenderne atto e riprovare a vivere: si potrebbe scoprire che squarci di tristezza portano a squarci di luce.
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