Passa ai contenuti principali

Post

Visualizzazione dei post da ottobre, 2017

Quando la pubblicità è regresso

Che qualcuno si permetta di lucrare sui sentimenti dei nostri figli è un dato di fatto, ma la scritta apparsa nei cartelloni pubblicitari di Parigi, che consiglia  di non studiare e sposare qualcuno di ricco, è veramente retrograda e offensiva.  Sul manifesto si legge: "Romanticismo, passione e nessun debito per finanziarsi gli studi: inizia a uscire con uno sugar daddy o una sugar mama". No ma.. vi rendete conto?  Io sono una madre, ed ho sempre educato mio figlio a studiare, a preparasi al meglio per il suo futuro, a darsi da fare, ad applicarsi per avere la dignità di vivere senza dipendere da nessuno, seguendo le proprie passioni, con sacrificio, perché la cultura lo renderà libero e indipendente da ogni forma di schiavitù. Ora capisco anche che in questo preciso momento storico il welfare dei nostri figli siamo noi genitori, a volte i nonni, e che il tasso di disoccupazione giovanile è ai massimi storici, che la seduzione del denaro è potente, ma come si fa a pe

Arianna Porcelli Safonov: grazie a questa donna ILLUMINATA!

Photo di CHICO DE LUIGI IL GLIFOSATO CULTURALE.  " Cosa manda in putrefazione il cervello di un maggiorenne del nostro secolo? Cosa debilita l’intelletto di un giovane medio appartenente a questa società?  Ci sono molte cose apparentemente futili che in realtà intossicano il sistema intellettivo di un povero ragazzo nato in questo sventurato secolo e le cose futili in apparenza, esattamente come i pesticidi usati in agricoltura, fanno apparire risultato e involucro ottimi mentre in realtà il contenuto è avvelenato e il sapore misero per non dire di merda.  Quali sono i diserbanti della nostra società giovane?  L’accessibilità a tutto, senz’altro."  Di Arianna Porcelli Safonov. Donna illuminata: grazie.

Sono fatta male.

Io sono fatta male. Sono un salmone che contrasta la corrente, non sono un pesce morto che la segue. Le mezze misure non le conosco. Ho una mentalità da impiegata e un cuore d'artista, e non sono sempre strutturata per le delusioni. Fanno solchi dentro me. Perchè si dice che pietre e bastoni ti rompono le ossa, ma le parole, amici,  ti uccidono davvero. Con quelle non hai scampo se a chi le pronuncia nei tuoi confronti, avevi acceso sotto un altare. Certo vado presa in dosi omeopatiche, certo. Ma resto sempre quella che all'inizio da tutto e alla fine ne esce distrutta. Perchè mi spendo. Mi spendo per le amicizie, per il lavoro, per le relazioni tra essere umani. Ma ora  ho l'età giusta per scartare. Senza più scusare. Fatelo anche voi con chi vi usa, scartateli. E riponete le cartacce nei cestini..

La bruttezza dura

Di recente, mi capita di osservare le donne della mia età che fanno parte del mondo dello spettacolo. Attrici, showgirl non proprio giovanissime, che girano sui social e nei vari programmi tv, tutte o quasi rigorosamente “rifatte”.  Ritoccate nella loro originale fattezza.  Sembra quasi che non siano consapevoli del fatto che la bellezza è una questione di tempo e che ad un certo punto le rughe si presentano inevitabilmente.  E che l’importante è saperle portare.  Portare con naturalezza, con disinvoltura, capendo che si cambia. Una cosa così difficile da sopportare?   Infondo anche la bellezza va saputa gestire con dignità,  perché altrimenti si cade nel ridicolo. Molte donne forse non la considerano un dono a tempo determinato  e l’esigenza di esserlo sempre e ad ogni costo, diventa una prigione,  non considerando che con l’età che avanza dovrebbe avanzare anche la consapevolezza di sé,  tenere una distanza dalle cose, vivere con più ironia e disincanto.  Evo

Bulimia emotiva

Ebbene sì, mi scrivono più uomini che donne, sappiatelo.  Forse perché le donne si sono stancate di raccontarmi dei loro amori impossibili?  Forse perché l’uomo è più concreto, fa domande semplici e vuole risposte concrete?  Forse perché questi ultimi hanno più tempo per il cazzeggio a distanza di sicurezza di uno schermo? Non amo generalizzare, certo è che se ritrovo più donne che uomini a fissare il telefono in attesa di un messaggio, una ragione ci sarà: vediamo quindi di non raccontarci favole.  Ho amiche ricche di energia, tutte alla ricerca del grande amore, che quasi sempre è un alibi perfetto ma che restano lì a essiccarsi di fronte a un telefono in attesa delle chiamata di un tizio che li affascina, “forse” proprio perché sposato, forse perché  capace di trascinarle in un vortice di passione e felicità, solo per un’ora.  Ma che percezione si ha della felicità in questo contesto? Sulla passione non metto becco, io ringrazio sempre quando qualche mia amica o lettric