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Visualizzazione dei post da 2013

Cosa ho imparato dalla vita

Ho finito da poco di leggere il libro di Anna Fata, un'amica psicologa conosciuta a Senigallia quest'estate, "Cosa ho imparato dalla vita" La dolcezza di questo saggio mi ha veramente sorpreso, come mi ha sorpreso la verità nella quale è intriso. Quel " insieme abbiamo sempre affrontato tutto" descrive la forza di questo libro, l'unione, il bisogno di avere dei punti fermi nella vita. Ha un senso ripercorrere le tappe delle proprie esperienze, indagarne il significato e il valore. Ha un senso chiedersi se quanto si è fatto è servito a qualcosa, se quel raggio di sole che ci ha attraversato, ci ha illuminato o ci ha accecato. Un libro poetico anche, pagine vere che mi hanno guidato e illuminato, alla scoperta di quelle verità semplici e assolute che non sempre, per fretta, per distrazione, per sciatteria, sono in grado di riconoscere e di cogliere. Brava Anna spero che questo libro ti regali "quell'inspiegabile felicità" ch

LE DICOTOMIE DELLA VITA

Ultimamente mi trovo bravissima a coltivare la stabilità. Mi viene naturale l'equilibrio. E' un qualcosa d'incredibile per una come me che una volta raggiunto ha sempre fatto di tutto per scombinarlo. Eppure. Chiamiamola maturità, chiamiamola come vi pare, ma sto proprio bene con questa mia nuova e inaspettata visione della vita. Riesco a coniugare corpo e spirito. Un miracolo. Un conforto. Ho sempre un po' rotto le scatole e gli schemi, ora sulla soglia dei cinquanta, mi ritrovo a fare l'elogio del silenzio. Forse perchè nel silenzio, riesco ad accogliere il pensiero, e quel qualcosa d'imprevedibile che prima sfidavo. E' una dicotomia lo so. Ma  è legato alle fasi lunari, infatti ho scoperto che un qualcosa di ciclico.. E in questo noi donne siamo delle fuoriclasse.

Max Pezzali..il cantante che unisce le generazioni.

Mi piace Max Pezzali, l'ho conosciuto l'hanno scorso ad una festa di RadioDeeJay, e presto lo rivedrò nel backstage del 105 , a Rimini. Trovo che sia una persona semplice, e che sappia trasmettere questa sua caratteristica, (che non è di tutti) a più di una generazione. E semplice non significa banale, ma significa diretto, schietto, con quella capacità di arrivare alla gente, di fare entrare nei suoi brani storie e persone, che sono comuni. Così capita che in una sua canzone mi ci posso ritrovare io, ma anche mio figlio. E magari capita di cantare insieme una canzone, cosa che consiglio a tutti.

Le non madri. Chi siamo noi per giudicare?

Mi sono un po' stufata di sentire trasmissioni sulle gioie della maternità e dei dolori della maternità. Frasi del tipo : "senza figli non si è donne vere", o altre banalità di questo genere. Per non parlare di giornali e libri sulla "maternità negata". Ma il rispetto per chi ha fatto altre scelte di vita, dove lo mettiamo? Il lavoro che non si trova, la precarietà di contratti senza progettualità, le malattie che minano ogni tipo di sogno o non sogno, la voglia di essere indipendenti, i condizionamenti di una società che impone... Bene, io non credo che una donna si senta realizzata solo se ha un figlio, allora ci siamo evolute per niente.. credo che sia ingiusto giudicare egoista una donna che per qualsiasi rispettabile ragione, non voglia o non possa diventare madre. Si ha il dovere di riprodursi? Si ha il dovere di essere felici. E basta.

Fatevi un autoscatto

A volte è necessario farsi un autoscatto. Ovunque ci troviamo. Sedute sul divano, in mezzo ad una strada, con il carrello tra le corsie di un super. E' fondamentale farlo, credetemi. Non dovete per forza mettervi in posa, piegare la testa, o aggiustare lo sguardo. Ma sorridetevi una volta buona, ve lo meritate. Perchè molte volte, ricordate, siete meglio voi.

Prima di essere inutilmente sgradevoli

Prima di essere inutilmente sgradevoli, bisognerebbe tuffarsi in mare, nuotare per tutto il mediterraneo in lungo e in largo, contare tutte le centomila leghe sotto i mari, riemergere. Per poi cambiare idea.

Domenica 25 SAN LEO

In una cornice magica, come la rocca di San Leo, Domenica 25 agosto presenterò il mio libro. E' un romanzo sul tradimento come sapete, e si colloca dentro una rassegna che si chiama ALCHIMIA ALCHIMIE. Cosa c'entra il mio romanzo con Cagliostro e il tema del reading? C'entra. Il professor Meluzzi, mio mentore e grande conoscitore dell'animo umano, introdurrà il tema del tradimento contenuto nel libro. E' difficile per me spiegare, perchè ho scritto questo libro, e perchè piaccia così tanto. Io credo che si debba sempre partire da qualcosa, per arrivare da qualche parte. Ognuno di noi è stato tradito in qualche modo, dalla vita, dal lavoro, da un amico o da una madre, ritrovarsi e parlarne, è già un buon inizio.

Ciò che è stato non sarà più.

Tutto è compiuto. Agosto passa le giornate a dirci che l'estate sta finendo. Sento un lieve malessere, un trascurabile abbassamento di vita. L'allegria abbastanza smodata delle sere d'estate farà posto ad un silenzio rattrappito. Nei miei occhi il colore della nostalgia, di ciò che è stato, e che non sarà più.

Ennio Flaiano

Adoro gli scritti di quest'uomo. "Più una società è stanca" scriveva Ennio Flaiano, " più ammira nella prostituzione la caduta dei suoi stessi ideali".. Ecco, non sono all'altezza di commentare un grande come lui, ma posso dire che è sentore comune, questa frase. Sono sempre più schifata, stanca e stufa di commentare.. l'incommentabile. Abbiamo un governo che sta facendo tutto il contrario di ciò che ha promesso, per compromesso.. Abbiamo uno stato così distante dal cittadino, che spero veramente in una prossima colonizzazione da parte degli U.F.O. Sono convinta che porterebbero avanti i miei ideali.

LO SGUARDO DELL'ANIMA.

Di recente, sono stata invitata ad una mostra fotografica molto particolare: "LO SGUARDO PROFONDO DELL'ANIMA", un 'emozionante viaggio nel tendere le orecchie alle piccole cose. Per l'occasione, ho avuto l'onore di commentare le sensazioni che mi regalavano, con delle didascalie. Ho cercato di dare un' interpretazione a ogni immagine che mi passava davanti, senza schiudere gli occhi delle creature. La profondità in cui mi sono trovata immersa, non era prevedibile e mi ha fatto presto render conto, del lato piacevole della mia esistenza. In quelle fotografie confesso di aver respirato il senso, mi si è allagato il cuore nell'osservarle, poesie di un amore particolare, soprattutto. Sullo sfondo ho visto vite, ai lati, squarci di luce, e colpi di vento carichi di nostalgia. Una volta a casa, ho raccontato a mio figlio di aver visto l'amore.

ll peso delle emozioni.

E' qualcosa di intollerabile, il peso delle emozioni che a volte vivi. Sono una donna torrenziale, a volte sforo argini con conseguenze devastanti. Chi entra nella mia vita, questo lo sa. Ieri sera ho vissuto una forte emozione osservando una fotografia. Un'amica mi ha decifrato, ha colto una lacrima che non ne poteva proprio sapere di starsene lì, nella sua giusta sede. Dire quello che ho provato non lo so dire, ma mi ci sono ritrovata dentro, in pieno. Immersa in quegli sguardi, invasa tra quello che sono stata e quello che sono. Era una fotografia emozionale, che mai e poi si staccherà dai miei occhi e dal mio cuore.                                                                         Grazie Silvia, ti devo più di un'emozione.

Donne che scalano il dolore.

Ho amiche che tradiscono una sofferenza, pur sorridendo alla vita. Sono forti , non hanno tirato i remi in barca anche se il sogno si è interrotto. Se i mattoni hanno ceduto nella costruzione, cercano soluzione ad una vita. Ad altre è caduto il tetto addosso, si sono medicate le ferite e si sono messe al riparo. E non hanno smesso di guardare le stelle, e sperare, hanno preso una corda e hanno iniziato a scalare il dolore. Prima un chiodo poi un altro, prima un passo e poi un altro. Ora sono in cima alla vetta, più loro che mai.

Siate la tempesta!

Perchè la tempesta? Quando ho scritto il mio primo libro, tutti mi chiedevano il perchè di un titolo così imperativo. Rispondevo: mi sento da sempre un capriccio atmosferico, e la tempesta lo è, in tutti i sensi. Il mio modo di essere e di concepire la vita è questo, e mi ha portato a seguire una direzione. Il vento forte porta tempesta, e la direzione del vento porta cambiamento, e ho sempre potuto contare sul mio cuore, sulla mia anima e sulla mia testa, se decidere di affrontarla in pieno volto, o cercare un riparo sicuro. Ma ho sempre voluto scegliere. Ecco. Ne ho esperienza, e questo è il risultato di un istinto per la vita.

La kazaka e la polvere sotto il tappeto

Credo che non si possa più andare avanti con questo tipo d'informazione pilotata, becera e falsa. Credo che creare polveroni per nascondere la vera polvere sotto i tappeti, sia cosa per uno spettatore stupido e poco attento. La storia della Kazaka è una vergogna, lo scassarci le palle con questo falso problema, è indice di scarsa considerazione nei nostri confronti. Viviamo in un paese dove il lavoro è diventato un optional, i suicidi sono lo specchio del disagio in cui viaggiamo nelle nostre vite, pura demagogia, ve lo concedo, ma è la verità. Le imprese de-localizzano, lo stato svende i suoi gioielli, e i giornali sono pieni di Kate e la Kazaka. Bene così.

Sono una scrittrice?

Mi disse il vento di mollare la presa. Non so combattere con il vento, ahimè. Non l'ho ascoltato, così scrivo, butto giù idee, elaboro pensieri e nascono parole. Perchè questa è la mia vita, avere dei fogli bianchi da riempire, dissetarmi sulla riva del fiume della vita, respirare profondamente con grande gratitudine. E godermi. Sono una scrittrice ora, questo mi dicono, ogni tanto i miei occhi vanno a quella finestra dove da piccola la vita mi faceva vedere cose meravigliose. Non sempre si sono concretizzate, non sono state tutte bellissime, ma tutte le volte che ho avuto bisogno di sognare, quella finestra mi è apparsa.

Sulla riva del mare

Sulla riva del mare, i bambini giocano allegri con la sabbia. Le mani sul vento incontrano gli schizzi dell'acqua salata, non possono sapere, che la mia vita, dopo l'incontro con la voce del mare, è mutata. Non so dire a quante persone il flusso delle onde ha portato sollievo, non so calcolare la serenità, posso immaginare però che quando il mare ti porta a seguirlo nel suo fluire, la tua vita e la tua via, appaiono più chiare.

5 LUGLIO, DONNE IN ROSA

Troppo bella questa serata. Vedete di non mancare, due pezzi da 90 come LIA CELI e GIOVANNA GRECO, presenteranno il mio libro. Un romanzo che tante stanno leggendo sotto l'ombrellone. Ma anche tanti. Perchè il tema del tradimento è masticato si, ma non digerito. Sarà un antipasto della NOTTE ROSA che esploderà poche ore dopo.. Forza, venite gente. Vi aspettiamo!

LA STANZA DELL'ANIMA

Ieri sera il mio romanzo è stato presentato da FEDERICA CALANCA, anima meravigliosa che è arrivata nella mia vita per caso, ma non a caso. Lei è una donna che ha scelto una professione difficile, la psicologa e psicoterapeuta, e la sua vita è proiettata verso gli altri. Nei suoi occhi ho visto l'arcobaleno. Parlare con lei, sviscerare le sensazioni più profonde, analizzare momenti e passi, è una scoperta che ognuno di noi dovrebbe fare. Ha creato "la stanza dell'anima", qualcosa di grandioso, un luogo dove puoi ricominciare a respirare. Ogni tanto, andrebbe fatto.

Grazie. La più bella parola del vocabolario.

Io non è che posso sorvolare su questo. Si certo è limitato al mio entourage, intendo dire, al centro commerciale dove lavoro mi conoscono tutti, un po' per curiosità e un po' per la copertina accattivante, ed ecco che il miracolo si è compiuto. Però sono lì, tra quelli che scrivono veramente. Mio figlio dice che mi mancano ancora 17 anni per diventare famosa, considerando che Camilleri, lo è diventato a 67 anni. A me la fama non interessa, quello che voglio è arrivare alla gente, sapere che in quello che racconto, qualcuno si riconosca, pensare che sul vostro comodino, ci sia il mio libro. Quindi grazie, ma proprio tante, grazie perchè sapere che sono gradita a tanti, mi riempie di gioia!

SOLO PER UN'ORA :IL "MIO ROMANZO"

Eh si..ho un po' trascurato questo blog. Eppure gli voglio un bene immenso, e sono legata a lui da un filo sottile ma forte. Ma oggi esce il mio libro, e la preparazione all'uscita ha richiesto tempo, spazio mentale, organizzazione, ho un'addetta stampa certa, ma non ho una segretaria e il tutto credetemi, richiede impegno. Coordinare, bel verbo. Perchè a scrivere un libro ce la fai se hai passione, quel po' di talento, evoluzione nella scrittura e capacità di dipanare la storia, intrecciandola con tempi e luoghi, soggetti e personalità diverse. Ma promuoverlo è un'altra cosa, necessita di pazienza, ma tanta però. E praticità. Io ci credo in questo romanzo, e so che sarà il "mio romanzo".

Sono una donna fortunata

Io sono una donna fortunata, certo mi han dato la bicicletta ed ho cominciato a pedalare senza  fermarmi quasi mai, inciampando anche, a volte mi si è impigliato l'orlo dei pantaloni nella catena, altre ho sbandato, e sono anche caduta rovinosamente a terra, sbucciandomi le ginocchia. Ma sono una montanara tenace, e mi sono rialzata e sono salita in sella, e ho ricominciato a pedalare. Perchè sono stata fortunata negli incontri, nel percorso, nel credere e nello sperare. E nei sogni. Sicuramente nei sogni.

Ci siamo: SOLO PER UN'ORA

Fra pochi giorni esce il mio nuovo libro, il romanzo SOLO PER UN'ORA. Le mie donne sono vestali del fuoco della passione, che le fa ardere e spegnersi, anche. Giudicabili esternamente, qualcuno dirà che questo è decadentismo. Sarà ancora discriminazione sessuale e mancanza di evoluzione sociale, se le donne non possono esprimere le  proprie emozioni come un uomo? Quel miscuglio di dolore e sbagli, alternati al bene e al male, le luci e le ombre, le speranze  e le delusioni che le donne sono. Mi domando spesso, se un pugno di sensazioni bastano a far comprendere gli stati d'animo, che vorrei riuscire a trasmettere e poi a mettere nero su bianco, tra le pagine di un libro. E' un lavoro in profondità mio, e delle persone che mi hanno contaminato l'anima.

Franca Rame, donna rara.

Mi piaceva da matti questa donna. Mi piaceva il suo modo di essere in prima linea sempre, di combattere, di stare dalla parte sbagliata per gli altri, ma per me, in quella giusta. La seguivo, capivo che c'era dello spessore alto, che era diversa, che sapeva difendere le proprie idee e portarle avanti. Le sue lotte per l'aborto, contro la violenza sulle donne, da femminista vera e convinta, lei le aveva provate sulla sua pelle. E il suo essere teatrante, s'inspirava alla quotidianità del vivere. Al di là della retorica che c'è per la scomparsa di una persona di questa caratura, c'è l'amarezza che è stata una rarità. Aveva un talento, quello di circondarsi di gente come lei, evitando le mezze calzette. Ricordo che quando è stata eletta in parlamento disse: "mi sento tra marziani". Ecco. Questo.

Quante ore della vita passano in silenzio

A volte piove e ti deprimi. Ma se ci pensi bene, l'acqua che lava via tutto, cose, persone e pensieri, ha un senso. Perchè puoi startene in silenzio a guardare la pioggia, e nel frattempo fare pulizia dentro te. Il passo, i movimenti, il respiro anche, non sono meccanici con l'acqua, sono colmi di significato. C'è un ritmo, che ti da la pioggia, ed è quello magnifico di spendere il tempo noncurante di  lei che scende, imperterrita e noncurante di te. Il silenzio poi te lo ritrovi come una ricarica, quando te ne stai a contare i minuti, e capisci che il correre, non ha un benchè minino valore.

La Carrie di Romagna in tv

Estemporanea, naif, anche un po' scema. Pluriventenne da un po', non manifesto patologie strane, so ancora ridere di me, divago, biascico, non ho traslochi in corso (nelle statistiche ai primi posti degli stress) non ho conflitti d'interessi in atto (va di moda) non ho separazioni imminenti in vista ( anche se è meglio non dare niente per scontato), a volte ho anche attacchi isterici, lo ammetto, eppure mi chiamano a disquisire su questo e quello. Capita. Misteri della comunicazione. La mia rubrica sulla Voce di Rimini piace, tanto, tanto che andrò anche in tv a parlarne. E poi a farla. Certo la mia amica Giusi mi dice: tu andresti in tv anche a pulire i cessi! In effetti potrei dare qualche dritta anche lì!

LA PASSIONE e IL SALTO

Oggi parlavo con un'amica di passione. Di come sia decisiva, per farti saltare l'ostacolo. In tutto. E' la sintonia sulla base dell'emozione. E pensare che il termine "passione", riconduce alla sofferenza, al dolore, al tormento. Ma anche una duplice valenza, sopportare, provare. Provare appunto. Verbo bellissimo, caldo, impotente e potente, solo a pronunciarlo, mi si amplificano i sensi.

La vita: l'occasione.

Molte ore della mia vita, le ho trascorse ad osservare il cielo. Guardandolo, ho sfogliato con la memoria, i pensieri dei grandi pensatori che nei secoli, hanno subito il fascino di una visione simile. Come si fa a rimanere indifferenti all'immensità? Credo che ogni tanto, volgere gli occhi al cielo con tutte le sue stelle, apprezzare la dolcezza della luna, e capire che ci stiamo sotto, proprio come una coperta, sia un modo per rendersi conto che la vita è un qualcosa di sublime, e che va vissuta sempre al meglio in quanto OCCASIONE. Unica e irripetibile.

E loro applaudono..

Quando è stato rieletto Napolitano, sono rimasta folgorata dagli applausi. Non mi esprimo a riguardo, non è il mio campo, la politica, mi riferisco al gesto in se'. Energico e forte,  di mani che si uniscono per compiacere qualcuno. E mi sono chiesta: applaudono a loro, alle loro mancanze, ai loro difetti? O ad un maestro che li ha messi in riga, ricordandogli che è ora di finirla? Loro applaudivano. Chissà se si sono chiesti il perchè.

Il mio libro: io sono pronta.

Uscirà fra un mese, il mio romanzo. Finalmente. Chi scrive sa di cosa parlo, chi ha un sogno nel cassetto anche, sa quante speranze riposte, sa di quante notti ad occhi spalancati. Non ho mai smesso di farlo, nessuno è riuscito a farmi cambiare idea, il mio romanzo, è sempre stato il mio. Mi sono domandata più volte, quanto è entrato di me, quante verità, quante fantasie. E quanto sono riuscita a trasmettere, a chi leggerà, le sensazioni che le persone mi hanno passato. Se un pugno di emozioni, basteranno a far comprendere, il significato del libro. Se "lo scavalcare la recinzione", sarà giudicato, o rispettato. Comunque sia, io sono pronta.

Ciò che era nulla, in nulla finisce.

Gli amori finiscono. Capita. A volte senza preavviso, altre con qualche evidente segnale. Solo che ti ricordi sempre le ultime immagini, e ripensi ai momenti di "non amore" che hai vissuto. Invece di pensare al viaggio fatto, all'inizio, a quello che c'era nel mezzo, tu ricordi il testamento. Per la mia rubrica sulla Voce di Rimini, ricevo spesso mail di persone che vengono mollate senza saperlo. Nel senso che l'altra persona sparisce, si nega al telefono, evapora. Senza spiegazioni, senza dire: basta così. Nel nulla. Ecco, forse è proprio questo l'arcano, bisogna solo rendersi conto che l'altra persona era solo un ologramma. E che svanisce nel nulla, ciò che era nulla

SIAMO TUTTI COLPEVOLI

Mi sento colpevole da sempre. Ogni tanto qualcuno me lo ricorda.. La vita quotidiana ti costringe a fare i conti con te stessa, per dei genitori da cui hai preso il volo, per una terra da cui hai preso le distanze, per la bambina che eri e che non sei più. Difficile far comprendere agli "altri", che ne avevi bisogno. Che altrimenti non vivevi, che era giusto così. Eppure ai loro occhi sei colpevole. Di poco amore, di poca carità. Nessuno capisce le tue esigenze, giudicano, sparano a zero, ferendo anche. I figli non si fanno perchè devono essere il bastone della tua vecchiaia, i figli sono del mondo, vanno lasciati liberi di andare. Indipendentemente da te. Difficile da capire? Allora saremo sempre tutti colpevoli, amen.

Catena Fiorello: pane, sole e calore.

Sono di parte, lo ammetto, amo questa donna. E' uscito da poco il suo nuovo libro ed è un successo strabiliante. E questo perchè leggendolo ti scaldi, esce calore da quelle pagine, e aroma di limoni, profumo di pane appena sfornato. Una meraviglia. La mia amica Catena racconta la vita, ripercorre con una sensibilità sopraffina, la sua infanzia, il suo crescere in una famiglia che è musica, magia, frittate di patate, sogni. Ma anche normalità, sussurri, sacrifici. Ho visto il bucato steso di sua madre, e gli sguardi intensi e sicuri dei ritorni, tra le righe di questo libro vero. Bisogna rimanere semplici fino all'ultimo, per scrivere così. Bisogna considerare la vita come uno splendido dono, come un bene infinito che dà modo di vedere il mondo, con gli occhi di una bambina.

Un Derby di dolore

2 uomini fantastici ci hanno lasciato. Uno a Milano e l'altro a Roma. Uno appassionato del Milan e l'altro che mentre dormiva, citava tutta la formazione dell'Inter. Un peccato. Per la musica d'autore una grave perdita, perchè non erano certo banali. Ne etichettabili. Si magari del Califfo si può dire che "ha vissuto parecchio", che sulla sua pelle sono passate molte canzoni, per lui e per altri interpreti. Ma il Califfo era il Califfo. E a me piace ricordarlo così, come un dongiovanni romantico. Inimitabile. Ed di Enzo si potrà dire che "aveva orecchio", parecchio anche, e che l'originalità dei suoi testi è storia, come anche quel suo modo di cantare impreciso. E che il "non sense" delle sue canzoni, ha dato un senso a gran parte della musica italiana. Che peccato, davvero.

DESIDERA?

Ci sono luoghi normali, che non hanno una coscienza di quello che realmente sono. Luoghi che inondano, debordano, escono dal loro ruolo. Sono presuntuosi. Ci sono per esempio stanze,  che si dimenticano di essere camere e basta, diventano luoghi di culto, di ricordo ossessivo, dei templi anche. E tu ti senti la sacerdotessa di quel simulacro, e accendi ceri, e ti vedi con labbra luccicanti in adorazione. Ti sembra che qualcuno ti possa  aprire la porta solo per chiederti: desidera?

Voci care fuori campo

Quando dal fondo di un cassetto, è uscita questa istantanea, le mie mani affaccendate si sono fermate per un istante: troppa nostalgia. Ma tenendola tra le mani, ho sentito una voce fuoricampo:" non avere paura". Non credo nell'aldilà,  ma penso nella forza del pensiero. E in questi giorni, per me complicati, l'ho pensata tanta. E ho preso a ricordare ogni frammento di questa foto, la sua voce straripante d'amore, l'abbraccio complice che sapeva cullarti. Era primavera quel giorno, il vento massacrava il lago, e il sole era pallido. Ma quel che ricordo è che con lei, io non avevo mai freddo. Ho sentito un leggero fruscio mentre tenevo quell'immagine tra le dita, come se delle parole incantevoli si fossero vibrate nell'aria: "non avere paura".

Ritratto di una DEA.

Per dipingere un ritratto femminile così lieve, occorre prima sognare la primavera. Vedere prati fioriti, e sentire il profumo dell'erba tagliata di fresco, riempire l'aria. Svegliarsi e fare di lei, giustizia. Riprodurre dentro se' la sua anima, e assorbirne la magia. E apprezzarla con pennellate di colori tenui, non dimenticandosi di "quegli occhi", fiammelle accese sul mondo. E poi mettersi in fila ad ammirare il quadro, in un silenzio irreale, disturbato solo dallo sguardo. "Ha capelli lunghi, occhi come stelle, invoca l'estate?" Questo si mormora nell'apparenza. Ma io che la conosco bene, so che è la sua umanità a farla stabilire un baricentro, a tenerla in piedi, e che il vento la porterebbe via, se non avesse tutte quelle profondità dentro se'. E la spontaneità dei pensieri, unite alla sua bella persona, avvolta da una nuvola di mistero, la rendono indimenticabile e capricciosa. Questa è la mia amica DANIELA,

Un lunedì solo sognato?

Questo lunedì è così leggero che forse l'ho solo sognato. Camminare senza aver mete, mangiare solo quello che si può mordere. Senza accendere gas, pelare patate, considerare tempi. Continuare a camminare senza saper bene su che prato approdare, vedere che la primavera stenta a sbocciare, e riderne, consapevole che prima poi, quella margherita si affaccerà al sole. Incurante anche se quest'ultimo, poi lo faccia. Oggi è un lunedì così, in libera uscita. Non prendo rincorse, oggi la vita va così come viene.

Non siamo mai contente

Lo scettro di scontente ce l'abbiamo noi. Noi donne. Smentitemi se ce la fate. Dopo giorni e giorni di pioggia che ha provocato in noi, grandi malumori, oggi un raggio di sole è sbucato. Ebbene sapete cosa ho avuto il coraggio di dire: "uffa.. guarda che vetri, adesso con "sto" sole si vede quanto sono sporchi! Ingrata, sono un ingrata.

Le donne vere anche oggi.

Ho lasciato che passasse quel giorno. Quello che dicono : è la nostra festa. Nel rinnovare la mia stima a tante donne amiche e non, io penso soprattutto a quelle vere, anche oggi. Specialmente a quelle come me, con la cellulite sul culo perchè non ho il tempo nè i soldi, per farmela togliere con costosi trattamenti, una normale, alta un metro e un po' poco per svettare tra le altre, rotondetta e con le ginocchia a pandoro, e con il nasone lungo a farmi ombra mentre leggo. Quelle che alla mattina si svegliano per preparare la colazione ai figli, che li esortano con un "copriti!", quelle che socchiudono la porta della camera dove il marito sta ancora dormendo, e nel frattempo fanno, coniugando questo verbo bellissimo ma faticoso 1000 volte, stendendo lavatrici, passando lo swiffer, scongelando la carne.. Fanno, prima che lui si svegli e dica : brava, ti sei alzata prima per truccarti!

Epì Paìdeia

Ogni tanto qualcuno mi chiede di scrivere un mio pensiero, su questo e su quello. Collaboro con il giornale on line di Meluzzi "testatadangolo", con il quotidiano "La Voce", sono complice di diverse associazioni culturali, ed ora, sarò presente anche nel giornale online di arte e cultura "Epì paìdeia". Quindi seguitemi anche lì, è anche su Facebook. Comincerò con un articolo sul DILEMMA. E grazie per la fiducia.

A volte non è bello.

Mi capita di mettere il pilota automatico. Questo succede quando vedo che la tecnologia, estrania ogni componente della mia famiglia, l'uno dall'altro. Aspetto uno sguardo. Ma uno è su face book, e l'altro davanti alla tv.. Quindi mi isolo anch'io, mi metto le cuffie e canto sottovoce, mentre passo l'aspirapolvere, pulisco i bagni, piego i panni. Pasolini diceva che la famiglia : "è un'associazione a delinquere". A volte a dire il vero, ci rimane solo il delinquere.

Andrea Scanzi, Gaber, e l'efficacia di "buttare lì qualcosa".

Ebbene, si. Lo confesso. Sono stata io ad avvicinarlo. Io, una donna in menopausa così mite e poco avvenente, che ha osato. Come ho potuto arrivare a questo? Semplice, io, un individuo privo di spiccate idee politiche, che ama Gaber, si ma "non più di tanto", è rimasta stregata dalla magia di entrambi, nel "buttare lì qualcosa", per poi farmi riflettere. L'invettiva di Gaber, così ben ricordata ed rappresentata da questo grande giornalista, mi ha fatto ricordare, non solo l'uomo che è stato "Il Grigio", ma soprattutto che nella vita ci sono sempre due scelte : accettare le condizioni in cui si vive, o assumersi la responsabilità per cambiarla. In finale di serata, mi ha offerto il consiglio più utile che forse solo lui,  in questo mio momento poteva darmi: cerca di avere il desiderio " di andare oltre" . Non avendo l' idea,  della luce che ha acceso in me . Grazie.

28 febbraio

Oggi il papa si dimette, il canone scade, la mia amica Catena pubblica il suo nuovo libro  "Dacci oggi il nostro pane quotidiano.", esce il film di Salvatores " L'educazione siberiana" e io vado a godermi a teatro, lo spettacolo di Scanzi sul grande Gaber. Un complicato accordo junghiano mi avvolge. Sarà un giorno di analisi, di grande analisi.

ITALIANI AL VOTO

IMMAGINO CHE IN QUESTO MOMENTO, CI SIANO MOLTI  ITALIANI CHE STANNO FACENDO L'AMORE, O SOLTANTO DEL SESSO. SI, VA BENE, LA DIFFERENZA CI STA. MA A LATO PRATICO SONO DUE CONCETTI, COMUNQUE MERAVIGLIOSI. A MENO CHE UNO DEI DUE PRATICANTI ABBIA IN ATTO, UN FASTIDIOSO HERPES.. RESTA IL FATTO CHE CI AVVOLGE TOTALMENTE, CI SI AVVILUPPA NEL GROVIGLIO, E NON SI RIESCE PROPRIO AD USCIRNE. A MENO CHE NON CI SIA UNA COSA IMPORTANTISSIMA DA FARE, TIPO CHIAMARE LA MAMMA, SPEGNERE IL GAS, E ANDARE A VOTARE

Un'urgenza tranquilla: Simona Molinari

Lo swing è un tipo di sonorità che ti fa smuovere il bacino. Per forza. Hai un' urgenza di farlo. Ma è un qualcosa di tranquillo, nel senso che ti porta a farlo, senza esagitazioni. Ci sono varie questioni, intorno alle quali sarebbe opportuno decidere nella vita, ma la smania che ti prende quando senti questa musica, non si può decretare a tavolino. Adoro Simona Molinari, la cantante talentuosa dell'ultimo Sanremo, quando la sento emettere note, mi esplode l'allegria in corpo, e comincio a ballare. Ma con calma.

Hemingway docet

Quello che mi da "lo scrivere", non si può descrivere. Non c'è orario, ne posto, ne situazione adatta. Mi viene da farlo e lo faccio. E vado su un altro pianeta, altrove. Non si può spiegare una passione, non si può definirla, ce l'hai e basta, e ti fa stare molto bene. Certo non scriverò mai "guerra e pace", e non vincerò il pulitzer come HEMINGWAY. Però io e lui, abbiamo una cosa in comune. Giuro. Anch'io, quando guardo dalla finestra, devo spiegare a mio marito che sto lavorando.

Donne scontate o uomini con poca fantasia?

Vedo donne che si sentono al tramonto di qualcosa. Un po' "fuori target". Questo succede quando chi ci circonda, ci vede un po' scontate. Lì, comode, a disposizione, ma sorpassate da una partita di calcio, dall'eccitazione per una macchina nuova, da paio di scarpe nuove.. Dall'abitudine anche, e dal sapere che comunque, "siamo lì". Triste vero? Magari abbiamo messo su qualche chilo per la menopausa, o forse cuciniamo sempre le stesse cose, alle finestre abbiamo le stesse tende, ripetiamo gli stessi riti anche tra le lenzuola, e ci accorgiamo che il compagno ci fissa come per dirci: chi è questa vecchia che mi son messo per casa? E allora  le ricorrenze, i natali, passano : "comprati quello che più ti piace" ti dicono.. Senza capire che un fiore anche rubato per noi, e messo lì sul comodino, ci farebbe ricordare, che per loro, esistiamo.

Donne Multitasching

Non so se si scrive così. Sono ignorante. Ma ho gli occhi per vedere che le donne di oggi sono multitasching. Certo ci sono molte che fanno finta di essere "qualcosa", ma altre lo sono veramente: "qualcosa". Molte altre ancora, mettono la password "principessa", e per un po' entrano in quella vita e fingono di esserlo. Resta il fatto che FANNO. Interagiscono con la vita e le persone, con le cose e le situazioni, CI STANNO DENTRO. E risolvono la vita. Non solo la loro, s'intende. E' questo il punto.

Ciao Manu

Ieri ho lasciato che la giornata passasse. Il punto non era negare il dolore che quel giorno, mi poteva provocare. Era viverlo buttandolo lì, sommerso da  molte altre cose, un lavoro che filava liscio, i panni asciugati da piegare, delle mail da leggere, un vetro da pulire. Viverlo naturalmente, senza eluderlo, sorpassarlo, magari mettendoci una porta, una via d'uscita. Per poi prendere, e andare. Oltre. Oltre lo sconquasso di un ricordo di una morte assurda. Odio le ricorrenze, ma ci sono. Ieri sera mi sono mangiata una rapa rossa, mentre la tagliavo mi scendeva la lacrima, ho respirato forte, tirando su con il naso. Ho sparecchiato in silenzio, ringraziando che il giorno fosse finalmente finito, ho riposto i piatti nella lavastoviglie. E il rosso della rapa, si è trasformato in un cuore. Ciao Manu.

L'agenda Rosi

Come Monti, ho anch'io la mia agenda. In questo periodo di "sindrome influenzale", dove intere famiglie sono a letto, le donne emergono. Anche per forza, s'organizzano. Se ti ammali in concomitanza con il resto della casa, t'arrangi. Magari sei sui "38" anche tu, ma nella guerra delle lineette, la tua  febbre conta meno. Oh, dopo aver partorito  non vorrai mica lamentarti per così poco? Ci provi a farti una mezza giornata nel letto ma poi ti senti in colpa, e ti trasformi in una crocerossina. Il thè, i farmaci a orari precisi, la borsa dell'acqua calda, il brodo caldo, i pigiami da cambiare, la casa da aerare. Poi tutto ti reclama. Inutile raccontarsi balle. Quando tutti dormono, invasi dai microbi, passi davanti alla tv e anche per giustificare un canone pagato, l'accendi. E allora ti accorgi che sono nati tantissimi programmi di cucina, dove gli uomini cucinano. In tv. S'intende.

I proverbi della nonna.

Oggi è la Candelora, teoricamente se ci fosse il sole saremmo fuori dall'inverno. Ma piove e c'è il vento, di conseguenza, stando al proverbio, ci siamo ancora un bel po' dentro. Questo mi fa pensare alla mia nonna. Che si alzava, guardava il cielo, e decideva. Se stendere i panni, se seminare, se raccogliere. Mi ricordo che mi bagnava la frangetta con la saliva, prima di andare a scuola. E poi mi diceva: se torni e hai ancora la riga, vado a raccogliere le lumache. Gli impegni erano così scanditi dal tempo, e dalla natura. Che bei tempi! A volte me la rivedo dietro una radio in legno che sussurra una canzone, intenta a sferruzzare. Con quegli occhi sul mondo, ad insegnarmi la vita.

I problemi sono come i panni da stirare

I problemi li puoi accantonare come i panni da stirare. Uscire di casa se c'è una bella giornata e non pensarci. Aprire un armadio e buttarceli dentro, ogni tanto dargli una sbirciatina aprendo lo sportello. Fare in modo che arrivino al soffitto, anche. Poi capita che devi andare al lavoro e ti serve il grembiule, o tuo marito ti chiede una camicia che avevi messo via, nascosta in qualche angolo, perchè troppo difficile da stirare. E allora ti tocca tirarli fuori, spiegazzarli, e risolverli. Sperando che ci sia rimedio.

Alda Merini: la fatica di non sentire i ritmi dei bisogni altrui.

Rileggo spesso "Diario di una diversa" della Poetessa che è stata molto più, che poesia. Credo che la sua "dissonanza", sia stata per me un invito a cercare. I folli, i ribelli e tutti quelli che vedono le cose in modo diverso, cambiano la tua visuale. Magari puoi non essere in accordo con il loro pensiero, ma non puoi ignorarli. Li puoi criticare, perchè non seguono i tuoi ritmi, li puoi contestatare perchè non hanno i tuoi stessi bisogni. Ma il mondo, grazie a loro, cambia davvero

1000-10000-100000 IENE!

IN GERMANIA I MINISTRI SI DIMETTONO. SUCCEDE GIURO!! SI DIMETTONO PER AVER AVUTO UN MUTUO AGEVOLATO, PER AVER COPIATO UNA TESI DI LAUREA. NEL NOSTRO PAESE ABBIAMO POLITICI CHE LE CASE, LE HANNO A LORO INSAPUTA. IN GERMANIA I DIPENDENTI PUBBLICI, NON POSSONO ANDARE A FARE LA SPESA, DURANTE LO SVOLGIMENTO DELLE LORO MANSIONI. VENGONO LICENZIATI IN TRONCO SE ACCADE! NEL NOSTRO PAESE CI SONO SUPERMERCATI  DENTRO GLI UFFICI PUBBLICI, AL PARLAMENTO PERSINO! SAPETE QUAL'E' LA COSA TRISTE? E' CHE  DI QUESTE SCHIFEZZE, CI METTONO AL CORRENTE  LE IENE! PER SCOPERCHIARE LE NEFANDEZZE C' E' STRISCIA LA NOTIZIA! A DIRCI LA VERITA' SUI NOSTRI POLITICANTI CI VUOLE REPORT!

NEANCHE IL NOME

Ho cercato il nome su Internet. Ma non c'è. So che aveva 47 anni,  che era brianzola, e che aveva due bimbi. So che il marito, lei l'aveva già denunciato 3 volte. Poche? E' terribile constatare che ora le donne uccise, sono solo un numero. Uccise da uomini che si dicevano innamorati. Ma che amore è questo che porta le donne alla morte? L'amore è dolcezza, è complicità, è accoglienza. Sapete cosa mi fa più male? E' che ci stiamo abituando, ascoltando la notizia alla tv abbassiamo la testa, quasi rassegnate. Io sono indignata, stanca, vorrei poter piangere questa donna, e poi ancora quell'altra, e l'altra ancora. Vorrei nelle preghiere, poter dire il loro nome. Ma oramai, sono solo un numero.

Mi serve una password

Dopo giorni e giorni di obbligata clausura, torno al mondo reale, quello del freddo sulla pelle, delle incazzature agli sportelli, dei sorrisi della barista. Non posso proprio dire che stare ad osservare la mia vita, mi sia dispiaciuto, ma sono una donna attiva, una che fa e disfa, che sbraita e accoglie. E per tutto questo tempo non l'ho potuto fare. Ora passo dopo passo, spiccherò di nuovo il volo. Mi chiedo solo: per tornare, mi ci vorrà una password?

L'uomo

Spesso l'uomo attraversa il presente con gli occhi bendati. S'immagina ciò che sta vivendo? No, evita di comprendere, ciò che attraversa il suo cuore. Solo più tardi, quando si toglie il fazzoletto dagli occhi,  si accorge di che cosa ha realmente vissuto e ne capisce il senso. E allora capita che si disperi. Che pianga e rimpianga, l'amore perduto. Che aveva, ma che non vedeva.

Sai che assomigli alla Littizzetto ?

In ospedale mi hanno chiesto l'autografo. Io, tutta contenta ed eccitata ho autografato il libro della Littizzetto, Madama Sbatterflay. "Ma come, mi ha detto l'infermiera, perchè ha firmato Rosalba Corti?" "Perchè io sono io, non la Lucianina nazionale, però se le fa piacere saperlo, scrivo anch'io" le ho risposto. " Ma lo sa che è uguale e sputata a lei?" incalzava.. Ma scusi, lei l'ha mai vista la Littizzetto in pigiama!!! ho risposto io.

Anna non si lascia

Ho ritrovato, tra i miei ricordi, questa foto datata. Oggi ho rivisto Anna Oxa in tv, è ho capito di non averla mai lasciata. Io l'ho conosciuta così : integra, convinta delle sue idee, e camaleontica. Ma sempre lei. Ciao Anna.

Emily Dickinson docet

Beata quella donna, che mentre viene lasciata da un uomo,  lui guardandola esclama: "Quanto ti ho amato!"  Per quell'unico istante tutto sarebbe perdonato. E il tempo detestabile, si muterebbe in eterno.

Cuore di Voh.. i miracoli della natura.

Gli occhi fanno in fretta a capire che è un qualcosa di magico, quello che appare. A guardare s'impara. Vorrei vagare, come il piccolo principe tra le pagine di un libro senza tempo, ed arrivare a vedere. Spesso quando si viaggia, si cerca se stessi, lo sbandamento e il tempo di arrivare a capire chi sei, sono intrecci che non sempre riescono. Questo intreccio di mangrovie nella Nuova Caledonia, è un cammino silenzioso dentro l'anima, e ricco di parole che rimangono dentro me. Regalandomi spunti profondi del mio vivere.

Partire controvento

Come dice Fossati " difficile non è partire contro il vento, ma casomai senza un saluto". La vita di tutti noi è fatta di distacchi, di cambiamenti , di evoluzioni e di partenze improvvise. Alcuni voluti, altri subìti. Se hai il vento a favore, tutto è più facile. Controvento ti si arruffano i capelli, lotti contro forze avverse, esterne o interne a te. Ma lo fai, se è necessario per arrivare da "qualche parte". Ma partire senza salutare, ti spacca in 4.

Melancholia

Mi piace da matti passare il tempo nelle librerie. Toccare i libri, sentirne l'odore. Farmi catturare dai titoli. Di recente uno sembrava proprio lì per me: Melancholia di Jon Fosse. E' la storia di un pittore Norvegese, di cui ignoravo l'esistenza. Uno che dipingeva nuvole. E leggendo il libro ti sembra di muoverti dentro ad esse. Ecco la bravura. Fare in modo che il lettore entri a capofitto nel racconto, immergendosi, per vedere quello che non sai, quello che non t'immagini. E per restarne appiccicata.

ASSURDO

L'india ultimamente è diventato un paese teatro di violenza sulle donne. Avrete seguito, immagino, la terribile vicenda della ragazza morta in seguito a questo. Episodi che accadono in tutto il mondo, direte voi. Ebbene sappiate che le autorità del luogo, per contrastare il fenomeno, hanno imposto alle studentesse un SOPRABITO ANTISTUPRO, una specie di scafandro copri tutto.. Pazzesco! A QUANDO UNA BELLA COLATA DI CEMENTO?

? I punti di domanda si dissolvono..

Ho fatto un sogno. Di per se' non è una notizia così interessante, concordo con voi. La cosa strana però è che ero in una piazza affollata da persone che conosco, ognuno di loro aveva qualcosa da dirmi, richieste da farmi, rimproveri, e domande di presenza e di assenza. All'improvviso qualcuno ha tolto il sonoro alla scena, e io sono rimasta lì ad osservare le loro espressioni, gli indici puntati, i sorrisi di circostanza, e quelli belli e proprio veri. Ho compreso così che a volte le parole nascondono i pensieri, e tolgono, invece di rivelare. E che i punti di domanda, nel silenzio, a volte si dissolvono.