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Visualizzazione dei post da novembre, 2016

Processo in corso: assolvetemi.

Se non fossi stata contemporanea dell'epoca 2.0, mi sarei comunque connessa? Io credo che la dipendenza da schermo sia una perdita di tempo . Notizie  e immagini sono manipolabili con molta facilità, Verissimo, la connessione ti dà visibilità, ma io mi sono un po' stancata. A parte questo blog che amo profondamente, che è quello che sono, mi sto staccando lentamente  dalla tecnologia. Per concentrare qualcosa di sensato in 140 caratteri, per esempio, bisognerebbe lavorarci almeno 5-6 ore, l'espressione precisa non viene mai di getto, si rischia di dire banalità che poi ti possono venire rinfacciate.. Non rinnego niente: mondanità, esibizionismo e amicizie virtuali. Però ora mi sento libera dalla smania di apparire e cerco di scoprire ciò che più mi è autentico, che più mi assomiglia. Quando tutti parlano troppo, anche di quello che pensano possa provare tu, la scelta del silenzio mi sembra obbligata, e davvero, e questo può sembrare pretenzioso e

Mi adeguo all'altezza della bassezza dei tempi?

Dei social, di fb in particolare, mi sono veramente stancata. "C'eravamo tanti amati", il film di Scola che raccontava le mediocrità dell'italiano, in ambito famigliare-sociale, se vogliamo era uno spaccato del quotidiano umile, modesto, vero. Ora ognuno si sente in diritto di esternare sui social cosa pensa dell'altro, tutti coerenti non praticanti poi, quando si tratta del privato. In periodo referendario poi, i sondaggi, i pareri si sprecano e davvero, faccialibro è diventata una finestra insopportabile. Io sogno che non ci sia nessun referendum, e che questo, sia solo un esperimento del ministero della salute, per testare la sopportazione umana.

Il segreto della felicità

Dalle mail che ricevo (grazie) tante e spesso dolorose,  capisco che c’è un indice d’infelicità notevole,  e anche se cerco di sdrammatizzare con un po’ d’ ironia,  una riflessione s’impone. Bisogna saper riconoscere l’autosabotaggio che è dentro ad ognuno di noi, per essere felici? Di recente ho letto un manuale di un’esperta della crescita personale: Luminita Saviuc. Ebbene sappiate che sembra che passiamo la vita a inseguire la felicità con oggetti e persone quando invece con un semplice vero e proprio protocollo comportamentale, il risultato è garantito. La parola d’ordine è   lasciar andare , dare un taglio netto a tutte quelle abitudini che ci generano dolore, rabbia, stress e sofferenza. La scoperta dell’acqua calda, direte voi, però, qualcosa di questo studio, a me intriga, perché pensiamoci bene, cos’è che ci frega? L’ autolesionismo , la mania del voler controllare sempre tutto, la lamentela, i pensieri negativi, il pretendere di avere sempre ragione. Sapete un