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Visualizzazione dei post da febbraio, 2017

Beata Ignoranza!

In questi giorni è uscito nelle sale un bel film che fa riflettere : Beata ignoranza.  Ebbene chi non l’ha esclamata, questa frase, almeno una volta nella vita ?  Il film narra le vicende di due professori uno, totalmente estraneo alla tecnologia a favore dei tramonti, dei libri, delle poesie e  meditazioni filosofiche sulle panchine nei parchi ( Giallini)  e l’altro ( Gassman) che invece è vittima dei social media, un uomo dalla faccia sempre in rete, inadatto a veri rapporti sociali, incapace di staccarsene come ne fosse malato.   All’apparenza sembrerebbe di leggerne il senso: si è più felici se non si riesce a vedere quello che succede nel mondo, la prigionia di non sapere è molto più piacevole se le sbarre sono invisibili e non vogliamo che internet abbia il dominio comune delle nostre idee, del nostro pensiero e della nostra vita, per poi rigirare il tutto al solo scopo di renderci infelici e schiavi di un sistema studiato a tavolino per renderci dipendenti.  Perché se

Comunque vada PANTA REI

Mi è piaciuta tantissimo la performance del vincitore di Sanremo!  Trovo che sdoganare l’ironia in un contesto così infiocchettato,  sia stata la carta vincente di questo nuovo cantante.  Nuovo il giusto considerando che pensava di smettere, non essendo più giovanissimo.  Ma in Italia si sa: “Largo ai giovani” è il motto preferito dai vecchi che guarda caso non si scansano mai.  Il nostro eroe però ce l’ha fatta: ha spodestato il leone Al Bano, o più semplicemente gli Italiani si sono riconosciuti in una canzone che narra delle loro contraddizioni.  In effetti rifletteteci: pensate a quanti amici o conoscenti che praticano lo yoga ma solo con la tutina firmata, o altri che si sentono zen e fanno volontariato, ma poi parcheggiano il loro SUV sul marciapiede ostruendo il passaggio agli handicappati.  La canzone, ve ne sarete accorti, è una critica al nostro vivere all’orientale solo a parole,  tutti coerenti al pensiero Zen ma non praticanti.  Gabbani ci fa riflettere

Suicidio virtuale.

Dopo il mio suicidio virtuale da Facebook, ho capito che il mondo va avanti comunque. Bene o male. Il mio transito sul social più discusso è stato come un'apparizione durata tanti anni. Troppi. Nel frattempo ho postato frasi memorabili, parecchie cazzate, foto con artisti più o meno famosi, e pensieri che a volte era meglio se tenevo per me. Sono stata fraintesa molte volte, accettata il giusto, spronata a dire la mia.. ma si sa chi non si espone non si esprime. Facebook non è più il mio posto, ogni tanto presidio la piazza virtuale e quando lo faccio capisco che non mi mancano i video di gattini, e nemmeno le esternazioni di qualche persona che si sente al centro del mondo. Certo mi dimenticherò di qualche compleanno, di qualche giornata internazionale, di qualcuno. Non sono più bulimica di notizie, non m'interessa se amici e amiche, cercandomi sui social non mi trovano. Mi possono sempre fare una telefonata. Giuro che rispondo.

Ri-bellarsi: tornare al bello!

“ Le donne sono più coraggiose degli uomini!”  ha affermato PAPA FRANCESCO in un’udienza generale, qualche giorno fa.  Aggiungendo anche che questo è un suo parere personale, basato sulla visione dello sguardo determinato di una figura di donna, Giuditta,  raffigurata  in un quadro del Caravaggio.  Sarà..Certo sono sicura che non siano tutte su un cornicione di un palazzo in fiamme che aspettano un angelo che le tragga in salvo! Però non sempre le donne hanno coraggio e riescono a salvarsi da sole, spesso aspettano che le salvi un uomo.  Quindi com’è la questione?  Sempre più spesso sento lamenti di donne che si trascinano in vite infelici, forse proprio perché hanno paura di cambiare qualcosa nella loro esistenza, perché non hanno questo coraggio.  Allora.. non è tutto un controsenso?  Se io non riesco a riconoscere i miei fantasmi, se non voglio guardare in faccia le mie paure, accettarle, come faccio ad essere già sulla strada giusta per superarla?  Una donna che si