Mi è piaciuta tantissimo la performance
del vincitore di Sanremo!
Trovo che sdoganare l’ironia in un contesto così
infiocchettato,
sia stata la carta vincente di questo nuovo cantante.
Nuovo il
giusto considerando che pensava di smettere, non essendo più giovanissimo.
Ma
in Italia si sa: “Largo ai giovani” è il motto preferito dai vecchi che guarda
caso non si scansano mai.
Il nostro eroe però ce l’ha fatta: ha spodestato il
leone Al Bano, o più semplicemente gli Italiani si sono riconosciuti in una
canzone che narra delle loro contraddizioni.
In effetti rifletteteci: pensate a
quanti amici o conoscenti che praticano lo yoga ma solo con la tutina firmata,
o altri che si sentono zen e fanno volontariato, ma poi parcheggiano il loro SUV
sul marciapiede ostruendo il passaggio agli handicappati.
La canzone, ve ne sarete
accorti, è una critica al nostro vivere all’orientale solo a parole,
tutti
coerenti al pensiero Zen ma non praticanti.
Gabbani ci fa riflettere sulle
nostre azioni, su come le nostre scelte, tracciano quello che possiamo chiamare
destino o Karma.
Per chi è pronto a capire non c’è niente da aggiungere..
Per chi è pronto a capire non c’è niente da aggiungere..
è
sufficiente che si guardi intorno e potrà facilmente trovare la gran spaccatura
che è così evidente tra l’essere e l’apparire, che si tratti di Selfie, Yoga, Karma o internet.
che è così evidente tra l’essere e l’apparire, che si tratti di Selfie, Yoga, Karma o internet.
Senza considerare che essere
significa solamente “essere”
e non ha bisogno di una platea di seguaci né
conformismo e nemmeno di sovrastrutture.
In un contesto di impoverimento di valori,
se almeno SEI,
il resto non
lo noti nemmeno!
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