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Visualizzazione dei post da dicembre, 2012

Si nasce donne. Di che tipo, si diventa. Grazie RITA

2013:i miei auguri

Ho già buttato via il calendario vecchio, non amo rimuginare su ciò che è stato, meglio, molto meglio voltare pagina. Non si veda questo come un atto di ribellione, non ho niente da cui allontanarmi o rivoltarmi, semplicemente mi piace "guardare avanti". Auguro a tutti nel 2013 di esplorarsi in maniera profonda, addentrandosi nei meandri della propria anima, toccando gli estremi delle complessità e della semplicità. In parole povere non fermatevi alla semplice conoscenza, se vedete una distesa marina immaginatevi i suoi abissi, e che la vista di una vetta nevosa provochi in voi una suggestione diversa. Tutto questo perchè le vostre esperienze in questo anno che sta per prender forma, non soffochino altre interessanti presenze e sensazioni. E poi il cuore, mi raccomando. Inafferabile, imprevedibile, potente. Curatelo, coccolatelo in quest'anno. Fate in modo che vi porti sia nel profondo degli abissi, che a sfiorare il cielo.

Cosa salvo del 2012

Ancora non ho fatto la lista. Ma sicuramente tra le belle cose, esperienze, incontri che ho fatto nel 2012  c'è quello con Niccolò Fabi e con la sua canzone UNA BUONA IDEA. La sensibilità di questa persona mi ha trafitta, avvolta, ipnotizzata e destabilizzata. Si perchè è uno diverso, un puro, uno con cui parli e ti dici: cazzo come sto bene! Ciao Niccolò, a te buona vita.

Propositi per il 2013

Voglio fare ogni giorno il mio volo. Voglio avere almeno un momento  per me, che può essere anche breve, ma dovrà essere intenso. Voglio fare ogni giorno un esercizio spirituale, uscire dalla durata, sforzarmi di riuscire a spogliarmi di tutto, deporre la pietà e l'odio, abbandonare i rimorsi e i rancori. Voglio fare uno sforzo su di me, preparare una rivoluzione interiore. Perchè io "per me"  mi sento importante, da preservare.

Nel 2013 ci vorrebbe Albert.

"Non ho talenti particolari, sono solo appassionatamente curioso" affermava Einstein. Strano tipo, questo Albert. In questi tempi difficili, sarebbe stato importante, averlo. Ma non è tempo di eroi. Non è tempo di "geni", non è tempo di gente appassionata. Eppure sarebbe il tempo di cambiare rotta, anche se le strade sono strette e diritte. Ci vuole un motivo? Guardando a questo 2012 che se ne sta andando direi che ne abbiamo a quintali. Io, che ho una certa idea del mondo che vorrei, comincio con "il fare la lingua" a chi nel 2012, mi ha messo via, mi ha offesa, ai mediocri, ai senza talento, allo spreed, alla mancanza di dettagli. Perchè i dettagli sono importanti.

Una certa idea di mondo

Ho una certa idea di mondo. Sono una che ama senza smettere mai, sono una che crede e spera senza smettere mai, sono una che sogna senza smettere mai. Forse è per questo che ho una certa idea di mondo. E' la mia visione. Prima regola: prudenza. Seconda regola: audacia. Ecco.

UN ANNO DI NOI

UN ANNO FA NASCEVA QUESTO BLOG. UN MERAVIGLIOSO REGALO, UNA SCOPERTA COLORATA E MAGICA. CON STUPORE GUARDO QUESTI PALLONCINI.. E PENSO CHE OGNUNO DI VOI, LI HA LIBERATI NELL'ARIA PER INSPIRARMI. GRAZIE. IO SONO FATTA DI QUESTO. LEGGEREZZA, PASSIONE E COLORE. E ATTRAVERSO QUESTO BLOG, LIBERO ME E VOI, NELL'ARIA.

Non permettere a nessuno di dire che sei brutta.

Quando avevo tredici- quattordici anni non mi piacevo. Non mi piaceva il mio corpo goffo, i capelli che tenevo legati in una coda di cavallo, che più che altro sembrava di topo,  i brufoli che mi riempivano la faccia, passavo il tempo a sognare di andare via dal mio paese. Proiettavo il sogno di uscire dagli argini sperando in una grande  pioggia, in una piena che mi portasse fuori. E questo mi distraeva, come volevo, da me stessa, dalla mia immagine. Poi crescendo ho compreso l'importanza di avere delle radici, di saper riconoscere un profumo di una terra, e ho sperato in un sole perenne,  quando la mia figura di donna  si è fatta avanti,  facendomi riconoscere per quella che sono. Ora capita che qualcuno mi faccia notare che ho il sedere grosso, ma adesso la grande pioggia la sogno per quel qualcuno. Ora a sparire voglio che siano gli altri.

Ma come fa a far tutto?

Si lo so è il titolo di un film americano. Ma non è che loro arrivano sempre prima.. Noi donne ci alziamo e iniziamo a pedalare già dalle prime ore di un nuovo giorno, e come facciamo a fare tutto, non si sa. Stanotte mi sono stesa con i sonniferi, (non fatelo vi prego), è che dopo la terza notte insonne avevo bisogno di dormire. Ma il restare a letto un po' di più, stamane l'ho pagato caro. A parte che sono rimasta rintronata tutto il giorno, mi si sono accavallati appuntamenti e scadenze, piatti da lavare e panni da stirare. Vi confesso che anche le donne forti s'accasciano, quando le lancette dell'orologio impazziscono, i mariti s'incazzano, i capi ti deludono. Come si fa a far tutto? Ingoiando rospi, rischiando un infarto e un incidente, nascondendo le lacrime e la rabbia. Sudando anche.

Ntu culo ai Maya

Ecco ci siamo, apri qualsiasi giornale, pagina internet, e si parla di solo di questo. Non ci fossero problemi reali a cui pensare.. Io non ci credo sia chiaro, e comunque metto le mani avanti: ho fatto tutto quello che potevo fare, nella mia vita. Ho percorso la route66, ho partorito un figlio e un idea, ho amato più uomini, ho mangiato le lumache in umido, ho scritto tre libri, ho cantato su un palco davanti a 1000 persone, ho messo la minigonna, ho avuto i capelli di tutti i colori, sono andata in tv, ho vinto un quiz, mi sono gettata da un altezza impossibile, ho scalato una montagna, ho conosciuto un Nobel, sono caduta dal tacco dodici. E poi, non ultimo, ho baciato LIGABUE. Quindi, ntu culo ai maya.

Già che sei in piedi..

A volte vorrei una stanza tutta per me, e invece mi accorgo che ho una casa da condividere con uomini, piante da annaffiare, piatti da lavare, e poi polvere che si accumula e di cui dovrei sentirmi responsabile, telefoni, citofoni.. "perchè non vai a rispondere, io sono in bagno, già che sei in piedi".. E poi campanelli che suonano: "una raccomandata" che non m'interessa ricevere ma che devo correre per firmare, e poi "signora sono l'idraulico", e dov'è uno straccio, il secchio.. ..e amore mi porti le noccioline... ..e mamma mi prendi l'acqua.. "già che sei in piedi".. Dalla casa ognuno si aspetta qualcosa, vale a dire che lo aspetta da me. L'idea che gli altri hanno della casa non è la mia, mi richiama all'ordine: facciamo? spostiamo? mettiamo? puliamo? "Già che sei in piedi".