Con il passare
dei secoli, il ruolo della donna è cambiato.
E per fortuna, considerando che
nella storia della civiltà
è sempre stato subordinato a quello dell’uomo.
La
svolta è avvenuta dopo la fine della seconda guerra mondiale,
quando le donne creando
quei movimenti che porteranno all’emancipazione femminile, hanno iniziato a
farsi sentire,
attraverso le lotte femministe,
prendendo giustamente il loro
spazio nella società.
La competenza, la femminilità, la pazienza, l’organizzazione,
sono doti che appartengono al universo femminile da sempre,
ma solo negli
ultimi decenni le quote rosa hanno preso il volante in mano
e ora guidano aziende,
posti di rilievo in tutti i settori culturali, politici, scientifici, tecnologici.
Forse abbiamo trasformato la diversità di genere in creatività,
forse siamo
riuscite a conciliare il nostro ruolo in famiglia con quello lavorativo, forse semplicemente,
tutte le nostre lotte hanno fatto sì che l’altra metà,
capisse il nostro valore aggiunto.
Tuttavia ancora una
certa dose di maschilismo serpeggia se si pensa che la retribuzione rimane
inferiore a quella degli uomini.
Due pesi anche in busta paga.
Forse che
l’emancipazione femminile non ha tenuto conto della vigliaccheria dell’uomo e
la paura di essere superato?
Rosalba Corti
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