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Rimbecillimento


Iniziamo male.
Questa società non tollera le macchie, i nasi lunghi, i colli avvizziti.. 
La mia deduzione deriva dal fatto che in questo Natale appena passato, il regalo più richiesto nella fascia d’età 40-60 del ceto sociale medio alto, è stato  “ il ritocchino” a favore del selfie perfetto. Pensate quanto stiamo rimbecillendo: si diffonde sempre più questa mania, e tu puoi  anche essere una persona speciale, piena di virtuosismi ma nell' era digitale se non sei senza sbavature nello specchio virtuale, non sei nulla. Anzi no, non “sembri” nulla. 
Come se non ci fosse un prima, come se non esistesse la sostanza, come se, trainati e condizionati dalla sovraesposizione della propria immagine tramite i social media con i quali ci relazioniamo ormai quotidianamente, ogni selfie o foto postata venga scrutata, analizzata, ingrandita e studiata nei minimi particolari per evidenziarne i difetti o le piccole imperfezione dei volti e del corpo, e lo stupido di turno, prima di postare un clic, individui l' inclinazione giusta per non deludere soprattutto se stesso. Capita così che il lato migliore del profilo o dei glutei, aumenti di fatto la consapevolezza di come appaiamo. Non di quello che siamo. 
Però, questo sguardo sensibile indagatore, non dovremmo usarlo soprattutto per rinsavire?

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