Un
tempo credevo di non sopportare le persone poco ironiche,
quelle che
sanno sempre tutto e pure quelle che non ingrassano.
Dicevo “Guarda
te questa, si mangia anche il tavolo e non mette su un grammo! ”
oppure “Pensa te quel idiota,
a stento parla italiano ed è in
tv con le gambe accavallate a disquisire su tutti gli argomenti!”.
Cose così, capite. Generiche invettive contro i mali dell’umanità.
Mi sono voluti 55 anni per capire che c'è veramente uno e
un solo
limite che non posso perdonare al prossimo: la mancanza di rispetto.
Rispetto declinato in ogni ambito, amore, amicizia, lavoro, famiglia,
società.
E non faccio una questione di genere, non voglio riferirmi
solo all'ambito femminile.
É vero che i maltrattamenti fisici e
psicologici ai danni delle donne sono cresciuti in maniera
esponenziale negli anni, ma non vorrei dare alle donne eccessi di
bontà,
anche loro stalkerizzano, una piccola parte non ne esce certo
bene,
in un quadro di degrado morale.
Nel particolare attuale, quella
professoressa che ha avuto un figlio con un ragazzino di 14 anni,
già
madre di un adolescente,
che rispetto ha avuto questa donna per il
suo ruolo di madre, di educatrice e di donna ?
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