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Cinquantatre suona male..

Giorni fa mi sono svegliata come se avessi dormito sotto il culo di un elefante.
La pelle del viso mi tirava, il mio involucro era bianco,
livido, praticamente un cesso nel senso più "sanitario" del termine.
Guardandomi allo specchio, non mi sembravo poi così male.
Però poi, infilandomi gli occhiali da presbite, ho realizzato.
53. Suona male..
Rimbomba..
Ci siamo, mi son detta, ogni anno fingo di dimenticarmi,
m'illudo che nessuno si ricordi  compresa io,
invece mi trovo nel bel mezzo di un agguato.
Il 25 maggio è sempre tempo di bilanci per me,
e vengono fuori tutte le fragilità di cui non sempre sono consapevole.
Ora, arrivata alla mia età che posso dire?
Che pur percorrendo strade di luce, sono ancora capace a fare debiti con me,
che anche se lo so, e l'ho sempre saputo,
sono sempre pronta a farmi fregare da me stessa.
Che sono prodiga nel piangere,
ma anche nel ridere,
che ho persone intorno che sanno riconoscere quando,
dietro ad un mio sorriso, c'è un ombra.
E che questo è bello.
Che ho ricordi che si rincorrono,
che devo ancora imparare ad amare solo chi mi vuole bene,
che ho una collana dove ho infilato perle di saggezze altrui,
affetti brillanti, e luminosi fili di contatto.
Che ho un  anello pieno di promesse da mantenere,
e una cintura di bene donatomi da tante anime belle,
ad avvolgermi i fianchi.
E che sulla testa, ho la mia personale corona di spine.
Praticamente una regina.






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