Ai tempi di mia madre, 80 anni fa,
l’ambizione non esisteva
come concetto al femminile.
Le bambine crescevano già rinunciatarie in
partenza,
e l’impegno familiare era motivo di distoglierle da un ipotetico
lavoro.
Non parliamo poi della sottomissione alla quale erano costrette..
Io, nel mio piccolo mi rivolgo alle madri:
insegnate alle vostre figlie
femmine la giusta ambizione perché nella vita, ne avranno sempre bisogno.
E
murate l’idea che è “è inutile
impegnarsi troppo perchè tanto poi non si avrà il tempo per fare tutto”,
non è
vero, si può fare tutto,
i loro progetti valgono esattamente quanto quelli dei
coetanei maschi
e che non vale assolutamente la pena annullarsi.
Che non vuol
dire che questo sia un invito a eliminare l’amore dalla propria vita,
ma a
cercarne uno che le corrisponda in pieno.
Ieri parlavo con un’amica che mi
raccontava della sua rinuncia,
per far “contento” il marito, ad un lavoretto
part-time.
Sarebbe stata troppo fuori casa, secondo lui, e a lei
ci avrebbe “
pensato lui”.
Come sempre.
Come nel medioevo.
La frase che incornicerei è : “Se
lui ti dice: “rinuncia”, non ti ama.
” L’indipendenza economica è sempre stata
garanzia di libertà,
l’indipendenza “di testa” sarà sempre garantire che
l’ambizione si evolva,
che i sogni si realizzino.
E che le persone che non
vogliono la tua felicità,
restino fuori dalla tua vita.
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