In questi giorni è uscito nelle sale un bel film che fa riflettere : Beata ignoranza. Ebbene chi non l’ha esclamata, questa frase, almeno una volta nella vita ? Il film narra le vicende di due professori uno, totalmente estraneo alla tecnologia a favore dei tramonti, dei libri, delle poesie e meditazioni filosofiche sulle panchine nei parchi ( Giallini) e l’altro ( Gassman) che invece è vittima dei social media, un uomo dalla faccia sempre in rete, inadatto a veri rapporti sociali, incapace di staccarsene come ne fosse malato. All’apparenza sembrerebbe di leggerne il senso: si è più felici se non si riesce a vedere quello che succede nel mondo, la prigionia di non sapere è molto più piacevole se le sbarre sono invisibili e non vogliamo che internet abbia il dominio comune delle nostre idee, del nostro pensiero e della nostra vita, per poi rigirare il tutto al solo scopo di renderci infelici e schiavi di un sistema studiato a tavolino per renderci...
Interviste di Rosalba Corti. Conversazioni e riflessioni nel mondo dello spettacolo.