Certe cose nella vita sono incastrate meglio della noce nel
guscio.
O inevitabilmente incastrate.
Non c’è niente da fare, non sono più giovane.
Direte: ma questa cosa vuole?
Tra terremoti, slavine, e clima così triste che
più triste non si può,
hai il coraggio di venirci a raccontare che invecchiare è difficile,
che
fatica ad avere idee nuove,
che programma poco e alla scadenza massima di uno
yogurt?
Ma non si vergogna ad avere questi pensieri così frivoli, leggeri?
Ma la mia è una considerazione pesante,
credetemi.
E non solo perché i ragazzi mi danno del lei..
ma perché quando
passi abbondantemente i cinquanta
ti sembra che la vita subisca delle svolte in
tutti i sensi.
Infatti anche i sensi sono quelli che sono...
poi succede un
fatto strano, ti vengono i superpoteri: diventi invisibile.
Eppure sono
lievitata, sono pesante nei movimenti,
ma non riesco a buttar giù nemmeno un
etto e teoricamente mi dovrebbero vedere di più.
“Però sei autoironica!” mi dice
un’amica trentenne..
già, ma se mi casca l’occhiale per terra però rischio di
lasciarlo lì in eterno..
perchè le giunture sono andate.
Il problema è che ti
chiedi dove sono finiti gli anni.
E anche guardando bene, non li trovi.
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