Dietro il fascino del detto “Anno nuovo, vita
nuova” c’è sempre la voglia di cambiare qualcosa dentro di noi?
Al di là delle
banalità che si dicono: “mi metto a dieta, m’iscrivo in palestra..non
frequenterò mai più quella persona..non accetterò più il compromesso..”, siamo veramente capaci di
dirci: sai che c’è? mi sono rotta le scatole..ora si fa quello che dico e
voglio io, non ho più tempo e voglia di essere accondiscendente per quieto
vivere? Da un po’ di tempo, io quello che non mi va, lo dico. Pensavo,
invecchiando, di diventare più dolce, più tollerante, invece non mi trattengo,
non cerco mediazioni, non ho aspettato l’anno nuovo per denunciare situazioni e
cambiare rotta. Ma tanti amici, tante persone che mi scrivono, sono ancora come
pesanti sassi bloccati in cima a una collina che si affaccia sulla valle e
pensano che gli basti una spintarella per rotolare giù e dire una volta per
tutte, quel basta. Ma la spinta deve venire dall’interno, deve scattare
qualcosa dentro di noi. È vero, cambiare è difficile perché ognuno di noi è affetto da vincoli contrastanti, da
sindrome apatica, da smaronamento praticante. Ci prendiamo troppi impegni,
mangiamo in modo eccessivo o usciamo con le persone sbagliate per la mancanza
di forza di volontà? O cambiare metodo significa mettersi in discussione e non
ne siamo sempre capaci? Troppe domande per essere appena scampati al 2016? Abbassiamo il tiro? Mettiamola così:
Fate voi.. Auguri!
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