“ Volevo cambiare il mondo ma ho perso lo scontrino” si
sente dire in un film. Bella come frase, che ha al suo interno una verità: per
cambiare il mondo si dovrebbe cominciare da se stessi, ma si deve ammettere che
la resistenza più ostinata risiede dentro noi, e che nulla può migliorare,
finche noi non cambiamo. Quindi avanti con gli alibi: è colpa degli altri, o di
uno scontrino perso (metaforicamente). Non è mai nostra la responsabilità.
Troppo difficile, troppo faticoso ammettere che è processo evolutivo complesso
il cambiare, è più facile criticare,
indignarsi, delegare colpe ad altri che agire in prima persona per modificare
il modo di vedere le cose, di comportarsi,
per cercare di cambiarlo. Il nostro mondo.
Occorre invece essere consapevoli di questa necessità, quando le cose non vanno
come vogliamo noi, occorre essere flessibili, bisogna essere capaci di notare i
segni piccoli e grandi di un cambiamento,
appena questi si presentano, e farli nostri, farli diventare una nostra
missione di vita. Imparare ad adeguarsi, adattandosi al tempo.. belle parole,
direte voi. Ma come si fa? Si fa, si diventa protagonisti della propria vita, padrone
del proprio destino, si voltano pagine, si prendono treni, si cambiano
prospettive, visioni, sguardi. Rosalba Corti
“ Ma soprattutto per favore cambia tu, invece di aspettare i
cambiamenti”
cit. da Made in Italy Ligabue.
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