È di pochi giorni fa la notizia che a Las Vegas, è stata
presentata un’auto che
si guida leggendo il pensiero del guidatore, poiché dotata
di una tecnologia che permette al veicolo di muoversi interpretando i segnali
emessi dal cervello umano, riducendo così i tempi di reazione e trasformando
letteralmente questo modello di automobile, in un’auto del futuro. A me sta
notizia mi ha sconvolta ed ho pensato a dove mi manderà tutte le volte che mi
verrà di imprecare! A quale paese?
Perché ammettiamolo, alla guida si parla da
soli, si fanno pensieri anche cattivi su chi ci troviamo davanti. Quante volte
fermi ad aspettare che i pedoni attraversino la strada vorremmo urlargli che non
sono alfieri di una scacchiera? Quante volte abbiamo maledetto i poveri ciclisti
che dovrebbero tenere la destra? Io però voglio essere ottimista, voglio
immaginarmi un maturo tedesco che imbocca l’autostrada e nel giro di 6 barra 7
ore si ritrova a Rimini davanti ad una piadineria o ad un dancing. Comunque felice.
Potrà sempre dire a sua moglie che il profumo e il pensiero della Romagna l’hanno
portato fino qui, ovviamente omettendo che quello sbaglio di corsia, gli ha
concesso un’ innocente evasione… giustificata dalla tecnologia.
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