Ho tenuto lì, in un cassetto del mio comodino e del mio cuore,
un'articolo che avevo letto tempo fa.
Lo tiravo fuori, lo rileggevo, e non ci volevo credere.
Lo nascondevo.
Respingevo quello che il bravissimo giornalista di "Io Donna",
Franco Venturini aveva scritto,
perchè mi sembrava qualcosa di scandalosamente vero ma incredibile.
E come donna mi sentivo FERITA.
Ebbene parlava di un Iman,che in una moschea vicino a Barcellona,
INSEGNAVA AI SUOI FEDELI COME PICCHIARE LE DONNE.
Capirete così perchè, stentavo a crederci.
Invece è tutto vero, Abdeslam Laarusi,
che si definiva un "difensore delle donne",
raccomandava ai suoi fedeli che nel caso le mogli si fossero ribellate,
l'unica soluzione era quella di menarle.
Ma siccome la dignità della donna andava difesa,
e qui siamo all'assurdo proprio, bisognava "imparare come picchiarle",
perchè non si dovevano lasciare umilianti segni sul corpo e sul viso.
Quindi usare maniere "delicate" nel colpire,
una manata in un posto dove non si veda,una cinghiata della misura giusta.
Per non lasciare inopportuni segni.
Visibili s'intende.
Perchè di quelli invisibili, francamente poco gliene importava.
Pensate che finiva la lezione dicendo che se non avessero seguito il suo consiglio,
le loro donne sarebbero uscite di casa,
magari avrebbero anche provato a lavorare senza il loro consenso,
per finire poi con l'avere un conto in banca.
E quindi ad essere indipendenti.
Da loro.
un'articolo che avevo letto tempo fa.
Lo tiravo fuori, lo rileggevo, e non ci volevo credere.
Lo nascondevo.
Respingevo quello che il bravissimo giornalista di "Io Donna",
Franco Venturini aveva scritto,
perchè mi sembrava qualcosa di scandalosamente vero ma incredibile.
E come donna mi sentivo FERITA.
Ebbene parlava di un Iman,che in una moschea vicino a Barcellona,
INSEGNAVA AI SUOI FEDELI COME PICCHIARE LE DONNE.
Capirete così perchè, stentavo a crederci.
Invece è tutto vero, Abdeslam Laarusi,
che si definiva un "difensore delle donne",
raccomandava ai suoi fedeli che nel caso le mogli si fossero ribellate,
l'unica soluzione era quella di menarle.
Ma siccome la dignità della donna andava difesa,
e qui siamo all'assurdo proprio, bisognava "imparare come picchiarle",
perchè non si dovevano lasciare umilianti segni sul corpo e sul viso.
Quindi usare maniere "delicate" nel colpire,
una manata in un posto dove non si veda,una cinghiata della misura giusta.
Per non lasciare inopportuni segni.
Visibili s'intende.
Perchè di quelli invisibili, francamente poco gliene importava.
Pensate che finiva la lezione dicendo che se non avessero seguito il suo consiglio,
le loro donne sarebbero uscite di casa,
magari avrebbero anche provato a lavorare senza il loro consenso,
per finire poi con l'avere un conto in banca.
E quindi ad essere indipendenti.
Da loro.
Commenti
Posta un commento