Mi si è rotto il cellulare ed è stata una benedizione.
Scollegata, sono riuscita a trasformare la parola crisi in opportunità. “Signora ne vuole uno in sostituzione?” mi ha
chiesto il commesso.
“ Per carità! Saranno giorni di totale relax mentale, la
libertà che ti da il cellulare è anche la stessa libertà che ti toglie”
Ovviamente mi ha preso per pazza!
Ma facendo una riflessione seria sulla condizione umana che
tutti almeno una volta nella vita hanno provato, la crisi, capiamo che ci
sentiamo bloccati, e al momento non riusciamo a vedere una soluzione indolore
ed immediata. È un po’ come se perdiamo l’orientamento dentro casa nostra.
Possono essere crisi evolutive o accidentali, ma in ogni
caso, dobbiamo cercare di trasformare questi momenti di transizione in
un’opportunità di crescita e di decisioni.
E tornando al cellulare è indubbiamente uno strumento utile
per risolvere problemi e sveltire le pratiche quotidiane, ma è anche un modo
per ingabbiarci, per lasciarci sempre attaccati al mondo virtuale. Siamo sicuri
che questo sia sempre un bene?
Camminando a mezzo metro da terra, guardando la città si
possono scoprire scorci meravigliosi e sguardi interessanti. Pensatela così: vi
è stato concesso un periodo di
carnevale, di assenza.
E un ciao detto con entusiasmo a qualcuno di persona, ha un
altro valore rispetto ad un ciao visto su
un display! Ho il sospetto che siate un po’ scettici nel leggermi, ma credetemi,
molto spesso una crisi è tutt'altro che folle, è un eccesso di lucidità.
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