Di recente mi è capitato di incontrare una conoscente dotata
dei suoi pargoletti
ed ho potuto constatare quanto per i genitori,
i figli non
siano tutti uguali.
Nella mia famiglia erano particolarmente severi
e quindi i
miei parametri di confronto non sono applicabili,
poi sono dell’epoca scorsa,
quindi può darsi che non faccia testo,
però sono rimasta allibita dalla
facilità con cui
ad un bambino venivano concessi beni e risorse
e molta, molta
pazienza
e l’altra figlia risultava un’inetta agli occhi della madre.
Ad uno alimentava l’egocentrismo lodandolo per non so cosa
francamente,
alla ragazzina invece,
riservava solo demolizioni psicologiche,
prefigurando il suo futuro parecchio difficile.
Non c’è niente da fare,
i genitori hanno delle debolezze,
altrimenti non si spiegano i conflitti tra fratelli coltelli.
Ora, siccome i figli rappresentano il futuro di tutti, anche di chi i figli non ce li ha, o di chi ,
per non fare differenze ne ha messo al mondo solo uno,
io dichiaro che contribuisco volentieri all’assistenza alla maternità,
agli asili, a tutti servizi dedicati alla famiglia,
a condizione di avere la possibilità di scegliere a chi dare il mio sostegno.
Non voglio contribuire alla crescita di ragazzini pigri,
ignoranti e viziati che pensano che tutto gli sia dovuto solo per il fatto di esistere.
Propongo la ritenuta sugli stipendi per la crescita mirata,
una specie di adozione a distanza,
così da poter controllare che razza di gente stanno allevando per il nostro futuro
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