Giorni fa, mentre prendevo il sole al mare, mi è scaturita in
testa una riflessione.
Per farvela breve:
chi di voi non si e trovato, almeno una volta nella vita, a combattere con il
tettuccio del lettino parasole, che proprio “non vuole star su”?
Dapprima sospiri, poi
man mano che il sole scotta
t’innervosisci e tiri qualche moccolo così in
ordine sparso,
ed infine chiami il ragazzo che ti ha portato il lettino e “denunci
il disagio”
che inficia fortemente il relax che ti volevi concedere.
Ma lui, ahimè,
non ha la chiave che serve per stringere
le viti che lo sostengono e quindi che fa?
Te lo cambia.
Bene, pensi tu.
Ma dove va il lettino bastardo?
Magari va ad un’altra
persona che se non si lamenta e il problema va nel dimenticatoio?
Ecco, sarebbe una storia fatta di casualità,
di piccoli dettagli che s’incastrano perfettamente
a farmi pensare alla metafora
di questa nostra ITALIA,
un paese in eterna riparazione sommaria,
dove si accantonano
i problemi, si sorvolano,
si mettono da parte in attesa. In attesa di cosa poi?
Siamo arrivati al punto che tutto resta nel limbo, in sospeso,
forse non
abbiamo più voglia di lamentarci e lasciamo che le cose vadano avanti da sole,
così come viene? Senza soluzione?
O al contrario, pensiamo che risolvere il problema a monte sia la giusta cosa
da fare?
Ai posteri l’ardua sentenza.
Ciao Rosalba!
RispondiEliminaIl tuo post mi ha fatto sorridere, anche un po' con amarezza. Forse questo modo di fare si è radicato talmente tanto nell'essere "italiani" che è come se fosse giusto così. Chissà!
Però dai, mi piace pensare che ci siano ancora dei lati positivi, da qualche parte :)