Viviamo in una società regolata da semafori, timbratrici,
orologi, cellulari che squillano,
e allora scandire e assaporare alcuni secondi di
"non trascurabile felicità"
tra il prima e il dopo una vita di doveri,
catene e colla tra le dita,
forse è anche necessario.
Togliersi le scarpe e camminare a piedi nudi,
mangiarsi un gelato davanti al mare,
cucinare una torta,
ascoltare Mozart sul letto sfatto,
telefonare ad un padre,
leggere un libro,
farsi un bagno pieno di schiuma.
Per non scoppiare,
per non scendere da una macchina e spaccare tutto,
per non stendersi di sonniferi.
"La vita è pesante" mi ha detto ieri una mia collega..
Alleggerirsela,
aprire il coperchio della pentola a pressione a questo punto,
per qualcuno,
rimane l'unica soluzione.
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