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ORAMAI COSA?

Ci siamo. E' arrivato anche questo mese incolore.
Ottobre io lo associo al pallore, 
a quel lieve malessere a cui i medici non sanno dare un nome.
È il mese in cui si tirano le somme, 
si comincia a pensare che non c’è più tempo per rimediare, 
è il mese “dell’oramai”.
È un po’ come quelle donne che arrivate ad una certa stagione della vita, 
si convincono che ciò che è stato non tornerà mai più, 
ma ogni età ha la sua ragione d’esistere 
e l’ironia può accompagnarci ad attraversarle tutte.
E vi confesso che un silenzio rattrappito, 
rassegnato ci avvolge quando guardiamo le coppiette sulle panchine che si baciano, 
tutti aspetti riconducibili agli stramaledetti ormoni alla cui mercé viviamo questi anni, 
dove ci sono dentro anche io. 
Ma la domanda esistenziale che ci poniamo prima di uscire di casa è: 
che posso indossare evitando l’effetto Pompei?
Perché tutto crolla, borse sotto gli occhi, 
pelle che assomiglia sempre più ad una pergamena del 1200, 
capelli più radi e peli corvini sul mento. 
Questo ti regala la menopausa. Ecco.
Ieri sono stata paragonata elegantemente ad una elefantessa. 
“Non puoi farci nulla , è una legge della natura , 
pensa che tra gli elefanti, 
sono proprio gli esemplari non più fertili a guidare il gruppo, 
a prendersene cura e a trasmettere le proprie conoscenze.” 
Davvero il tipo pensava di farmi un complimento?
Forse pensava di gratificarmi
escludendomi in toto dalle donne 
che non possono più permettersi di indossare camicette senza maniche 
e realizzando che potrò mettermi in topless 
solo quando farò la mammografia?

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