Ogni giorno mi rendo conto che viviamo in una società che sorpassa.
Mi sfrecciano davanti anime a velocità incontrollata,
prese dalla smania di arrivare prime da qualche parte,
senza aver capito che magari, dove volevano arrivare,
ci sono già.
Competizione e modi per affrontare un'ipoteca gara,
gli fanno perdere di vista il motivo del loro correre,
spesso
perché credono che sorpassare sia l’unico modo per raggiungere l'obbiettivo della vita.
Senza rendersi conto quello che si lasciano indietro.
Senza alzare la testa e guardare gli altri,
la finestra di una casa, una pianta, un sorriso.
Corrono,
senza mai imparare a meritarsi uno sguardo dalle persone che il cielo ha inviato loro,
senza saperlo riconoscere,
senza comprendere la qualità di certi silenzi.
Io non sorpasso,
sto fuori dalla mischia.
E se mi arriva un abbraccio ben assestato nel silenzio del mio cuore,
so riconoscerlo e ricambio.
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