Il 2020 è un anno eccezionale per
Diodato: è l’unico artista italiano ad aver vinto nello stesso anno il Sanremo
del 2020 con “Fai Rumore”, il Premio della critica Mia Martini, il Premio Sala
Stampa Radio Tv e Web, il Premio Lunezia, il premio David di Donatello e i Nastri d’Argento 2020, entrambi come
“Migliore canzone originale” con il brano “Che vita Meravigliosa”, scritto per
il film “La Dea Fortuna” di Ferzan Ozpetek,
Ed era naturale che gli
appuntamenti musicali di Diodato prendessero il nome da “UN’ALTRA ESTATE” il suo nuovo singolo tormentone alternativo,
scritto durante il lockdown. Il singolo che porterà insieme ai suoi successi
sul palco di Deejay On Stage lunedì 17 è tra i brani più suonati in Italia, in
cui viene raccontata la fine di un tempo sospeso simboleggiato dall’apertura
delle pareti di una grande scatola che fanno tornare l’artista a respirare. Dopo il primo live
subito tutto esaurito in Valle d’Aosta a 2mila metri d’altitudine, continua
l’estate live di Diodato in Romagna.
Diodato,
torna a Riccione da vincitore.
Io non riesco a vedere un punto di arrivo, cerco sempre di
vedere l’orizzonte e non mi sento catapultato da un altro pianeta. Certo le
cose sono cambiate. Passo dopo passo, ho costruito insieme ai miei
collaboratori, quello che ora sono. Ma non mi fermo, tutto è parte di un
percorso. Ringrazio chi ha investito umanamente su di me.
Un
percorso che ha fatto rumore anche sui balconi d’Italia.
Un bellissimo e dolorosissimo rumore. In un momento così terribile
per l’Italia, sentire la mia canzone cantata sui balconi, è stato un qualcosa
d’indescrivibile. Una potentissima emozione. Ma l’umanità deve fare rumore.
L’essere
umano tende a dimenticare, però.
È un’arma di difesa, dimenticarsi dell’importanza di quello
che si vive. Ci siamo fatti tutte delle domande in quel momento e le risposte
si somigliavano. Cosa ci manca? La natura, il contatto umano. E abbiamo cercato
di ripartire in quinta.
Che
estate è?
È un’estate un po’ anomala. Io sono stato tra quelli che ha
lottato per accendere un faro sul problema cultura. Però devo dire che la
politica sta dando risposte. Ci sono decreti che pensano anche a noi, al settore
in difficoltà. Ma sono ottimista. Il
distanziamento sociale è d’obbligo per tutelare tutti.
“La
musica mi ha insegnato ad affrontare le difficoltà” ha dichiarato.
Si mi ha formato mentalmente, e anche tra noi lavoratori c’è
molta sinergia. Io vorrei anche ringraziare Radio Deejay che è sempre stata
trasversale, e ha sempre messo davanti il valore umano degli artisti, ha
lanciato tanti cantautori. Quando mi hanno invitato non ho esitato poi a
Riccione ho un ricordo indelebile.
Ci
racconti.
Qui sento la nostalgia Felliniana e da laureato al Dams, provo
sensazioni piene di musica e cinema, due elementi per me imprescindibili. A 6
anni passeggiavo con la mia famiglia in
viale Ceccarini e se ripenso a quella immagine di libertà nel vedere dei
ragazzi che camminavano in un’atmosfera
felliniana, da circo, di divertimento, di musica e sorrisi, mi emoziono ancora.
Rosalba
Corti
Commenti
Posta un commento