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Visualizzazione dei post da 2015

La bellezza di donare

Quando dono un sorriso, mi sento meglio. Ho 51 anni e nella  mia vita non ho mai aspettato un grazie. Non so che farmene. Amo donare, amo le piccole cose, i gesti spontanei che nascono da un osservazione, da un' intuizione, da qualcosa che cresce con la conoscenza. Perchè dentro il mio cuore diventano grandi. E non è sempre materiale il donare. Per fortuna.

Ma anche no!

Oggi vorrei fare un servizio utile all’umanità,  ricordando che sì è vero che un augurio non si nega a nessuno  ma per le feste non si dovrebbe essere ipocriti. Onde per cui, se avete 1300 amici sui social  e gran parte di questi sono dei perfetti sconosciuti  che vi hanno aggiunto per curiosità, per stalkarvi  o per fare un uso improprio delle vostre foto,  evitate di augurare loro buone feste e un anno stracarico di emozioni  soprattutto se non c'è stata alcuna interazione  e ricordatevi che  un paio di like o condivisioni di pensiero, non sono sufficienti a fare di loro i vostri nuovi amici. Se invece siete stati voi ad aggiungere un ragazzo/a  per poi scoprire che il profilo in questione è interessante come una pianta grassa,  allora potete anche non fare gli auguri. Esentatevi! Certo nella specifica situazione di un ex,  fate la radiografia del sentimento che ancora provate per lui/lei,  e se vi siete premurati di metterlo/a a distanza del tip

Latitante

Scusate ma in questo periodo ho trascurato un po' il mio blog. Il libro in uscita mi ha fatto latitare, mi perdonate? Intanto vi dico che il libro piace, ma piace proprio, tanto che non sto dietro a rispondere a messaggi, mail e quant'altro. Grazie. Davvero grazie. Sicuramente la più bella parola del vocabolario!

MARTE CONTRO VENERE: su questi pianeti c'è AMORE!

Federica allarga il letto, Penelope è la donna di scorta, Gina è single per legittima difesa, Stefania soffre di maschiofilia, Angelina s’innamora di uno stronzo, Giulia è Giulia e basta, Ludovica è l’amante del prete, Elena sa già che le farà male ma le piace tanto, Francesca attende un bacio, Rosi affronta la crisi del suo matrimonio.  Dieci donne raccontano in prima persona l’esperienza del loro desiderio, mettendo a nudo la propria anima. Dieci storie autobiografiche, vere, oneste. Poi ci sono loro, gli uomini. Giulio, che apre gli occhi su quel letto; Gabriel, che le ama entrambe; Giorgio, che si dà un tanto al kilo; e Lucio, Cesare, il papà di Giulia (il papà e basta), James, Max, Paolo, Clark Kent. Ognuno guarda la realtà secondo la propria visuale. La donna con l’occhio destro, l’uomo con l’occhio sinistro, o viceversa. Poco importa, quando si parla d’amore bisogna usare tutti e due gli occhi, perché una risposta universale non c’è.  Perché di fronte a una serratura, ciò ch

No.

Nella giornata internazionale contro la violenza sulle donne, io vorrei partire da un NO che ogni donna dovrebbe dirsi, e  mettere in pratica per rispettarsi. E parlo di farsi rispettare dall'inizio, parlo di quando facciamo passare atteggiamenti che non ci piacciono, ma alla quale non sappiamo dire no, perchè pensiamo che siano di passaggio, rari, non ripetibili, non trasformabili in botte. Quei "stai zitta!" quelle mezze parole, quelle frustrazioni che a volte un uomo riversa sulla persona che le sta accanto, per sfida, per capire fino a dove può spingersi, quelle censure ad un desiderio, una voglia diversa che non sia la sua, una manipolazione di un modo di vivere, di vestire, d'incontrare. Di pensare. Ma anche un No urlato ad una persona che non ci vuole, un no a chi ci ha voluto solo per abbellire la sua vita, un no a chi ci ha fatto del male ed ora per mettersi l'anima in pace, ci chiede perdono. Ma chi ti vuole bene, bene verament

L'amore non si spiega. Punto.

L’amore non si spiega.  Non è classificabile, si vive e basta.  Più me ne occupo tramite la posta del cuore e meno capisco,  lo ammetto: è un mistero insolubile.  Gli scienziati ci provano : endorfine, percentuali, formule chimiche, ormoni.. tutti che ci vogliono spiegare perché ci si innamora proprio di quello, di quella.  Un profumo? Uno sguardo? Le vertigini? E ancora altri che ci spiegano perché tradiamo,  perché poi ci passa,  vogliono prendere i tuffi al cuore di donne e uomini ed esaminarli al microscopio,  metterli dentro un’ampolla di vetro,  dosare le emozioni e farci degli esperimenti.  Ebbene anche io ci provo a decifrare le meccaniche di un amore ma poi,  davanti ai nodi in gola mi fermo.  Davanti al imponderabile dell’innamoramento alt!  Mani in alto!  Come si fa a spiegare un sorriso cosa ti provoca,  una voce sussurrata all’orecchio che sconquasso? Quindi non strapperò mai il romanticismo,  le recriminazioni, le minacce quei “

Jovanotti e la lotta per restare umani

Chi è che non ha una zia o una nonna che lo chiama GIOVANOTTI? Lorenzo che balla e canta e salta per tutto il palco, Lorenzo che dice che esistono le domande ed esistono le risposte, Lorenzo che prende la chitarra e fa abbassare le luci per creare l'atmosfera necessaria per rimanere solo, intimamente, con il suo immenso pubblico. Lorenzo vestito da capo indiano che chiede di vivere, nonostante che l'aria è quella che è, nonostante la paura.. Ho avuto il privilegio di assistere alle prove di un concerto che è Work in progress, alta tecnologia, ritmo, sudore e fiato. L'ho visto salire sul palco in accappatoio e dirmi, e dire: "facciamo dell'inverno un posto caldissimo, bionda" Restiamo umani Jova..

Valeria e le ali.

Valeria voleva volare alto nella vita. Anni di studi per diventare la donna che voleva essere: una ricercatrice. Oggi le tv raccontano che era una ragazza modello, la figlia che tutti avrebbero voluto, laurea, dottorato, ed ora studi specialistici alla Sorbona: amava le differenze di vita in "rosa" tra la Francia e l'Italia. Aveva esperienza di volontariato in Emergency, aiutava i clochard parigini.. Ora tutti diranno che era splendida, meravigliosa, unica. E lo era tutto questo. Ma soprattutto era il futuro del nostro paese. la meglio gioventù. Le bombe, i mitra, le pistole, non assomigliano in nulla a lei. Valeria aveva le ali, voleva volare. Il sangue  rimane a terra.

Parigi

Io questa città la voglio pensare così, con questi colori, con questa atmosfera. Niente grigi di bombe, niente urla per le strade, niente orrore. Io non trovo le parole non so che dire. Mi sembrano inutili tutti i commenti, tutte le disamine, tutto.

Cos'è l'amore?

L'amore è la negazione della logica,  la dimostrazione che il nostro corpo è animato da qualcosa di più che semplici neuroni.  La scienza non può concepire l'amore,  ne l'amore può concepire la scienza.  Ma sarebbe riduttivo,  limitare il concetto di amore alla sola attrazione tra due persone, non credete? Amare è passione, per altri esseri viventi o per il proprio hobby,  o ancora per il lavoro e mille altre cose ancora.  E proprio come la scienza non si spiega la composizione di una canzone,  l'attrazione tra due anime,  e l'emozione di ogni individuo dinanzi ad un tramonto,  così il cantautore difficilmente concepisce la creazione di un di una luce artificiale. Questo perché l'amore per la musica,  è l'unica luce di cui un cantautore ha bisogno,  e l'unica a lui comprensibile. 

Quali parole?

Che parole bisogna dire per poter dare un po' di gioia a chi sta male, a chi vive una situazione difficile? Bisogna pronunciare la parola amicizia? O libertà magari? Io mi sento molte volte impotente in questo caso, vorrei prendere per mano la "persona" e saperla ascoltare. E nel silenzio, con uno sguardo parlarle. E sentire tutte le parole che non dice, riuscire a capirle, ad interpretarle. Invece sono come tutti, che parlo e parlo e butto lì consigli a palate, sapendo benissimo che io stessa, li accetterei con il contagocce. Ma forse, il segreto, è tenersi un po' di parole nella testa, solo per se stessi. E fare in modo che nessuno le decifri.

Ogni tua emozione è già ieri.

Sto tornando da un viaggio fatto dentro a me stessa. E non sono una donna forte, mi do' solo forza. Perchè non è facile, mettersi in discussione, dubitare, rincorrere sogni e capire se sono solo desideri o illusioni.  C'è la sua bella devastazione.  E non so se sono coraggiosa o ho solo un forte istinto di sopravvivenza, certo ho compreso che ci s'infiamma e si brucia anche senza cerini.  E che alla vita si chiede tanto, ma è necessario aprire, aprire e ancora aprire.  Sempre.  Non so parlare di questa mia esperienza con un tono impersonale e senza vibrare,  perchè dentro ci sono io, ma non mi preoccupo di dare spiegazioni alle mie emozioni. Quelle, sono già ieri. 

L'amore conta

"L'amore conta," è un affermazione che dà il titolo ad una canzone di Ligabue. "E'  l'amore che conta, non sono i numeri e nemmeno i limiti" canta Giorgia. Conta l'anima, nelle canzoni d'amore. Una recente statistica dice che il 95% delle canzoni italiane parla d'amore, della sua importanza in relazione alla persona. Potrebbe essere diverso? Non  credo che questo significhi essere un popolo di romantici, credo significhi che sappiamo amare, descriverlo, e cantarlo. Non è una dichiarazione ovvia, è un qualcosa di sostanziale: l'amore conta. E basta.

Trapianto di gambe per sana invidia

Quando ero una bambina, giocavo con il Cicciobello, la bambola per eccellenza dei miei tempi. Era paffuttella, con le gambotte con le pieghe, proprio come me, e non esisteva per me altro canone di bellezza. Ero felice! Poi crescendo è arrivata sul mercato la prima Barbie e ho cominciato ad invidiare. Si lo so che è un sentimento che i bambini non dovrebbero conoscere, ma io lo ammetto pubblicamente: mi stava proprio sul cazzo quell'immagine di figura slanciata e senza curve! Come si permetteva di scombinare la mia visione della mia compagna di giochi,  in cui mi riconoscevo? Un giorno ho fatto un trapianto di gambe.. Ho cercato di mettere gli arti dell'americana di plastica sul mio bambolotto casalingo.. non vado oltre con il racconto, ma la cosa mi ha perseguitato per tutta la vita, e ancora oggi,  quando vedo una donna magra e senza un filo di cellulite, penso alla mia infanzia deviata da quella bambola. Poi però mi ravvedo: per sei mesi no

Donne Caronte

Ho appreso dalla tv che esistono le Donne Caronte. Praticamente sono quelle donne che aiutano un uomo uscito da una relazione dolorosa, a riprendersi. A volte solo per svagarsi.. in maniera leggera. Niente di nuovo dico io ci sono sempre state quelle con la sindrome dell' IO TI SALVERO'.. però.. Anche se una persona ti piace, e tu piaci a lei/lui, io penso che prima di iniziare una relazione, di qualsiasi tipo sia, è sempre meglio assicurarsi che sia in pace con se stessa/o. Fare le traghettatrici non sempre aiuta, piacersi fa parte di una fase iniziale, questo si sa, poi è necessario completarsi a vicenda, e avere scheletri nell'armadio, vivere con lo specchietto retrovisore, non è il modo per conoscere l'altra persona. A mio parere bisognerebbe evitare gli stati confusionali, i periodi di transizione. E fare in modo che una persona venga a te, quando sa chi è e cosa vuole veramente.

LA VOLONTA' DI ESSERE FELICI

A volte bisogna avere la volontà di essere felici. Crederci nella felicità. Cercarla, inseguirla, immaginarla e magari poi vederla anche in qualcosa o in qualcuno. In se stessi sarebbe meglio. Ma volerla. Sembrerebbe un controsenso, ma è partendo con l'eliminare i bisogni che la si trova. Io la penso così,  non sono una filosofa, sono una che sperimenta sulla sua pelle, le proprie teorie. Intanto mai rimuginare, ne recriminare. E lasciar correre. Poi far venire alla luce ciò che è maturo ed in grado di assumere una forma, un pensiero, un progetto, lavorare, definire, scartare, formare e poi finire. E li trovi la felicità, in un opera d'arte. E  la ricavi dall'anima, dalla musica, e dal pensiero. Ogni giorno emergono nuove felicità, pensateci. E si trasmette credetemi, si moltiplica.

"Cosa aspetti Rosi?"

Mi fanno spesso una domanda: "cosa aspetti Rosi?" Non ho mai voluto mettermi il distintivo ed unirmi al gruppo delle donne infelici. Mi piace la felicità. Quella fatta di piccoli gesti, di piccole cose ma di grandi emozioni. E la vita richiede una direzione, non sempre puoi fare come ti pare e andare dove vuoi. Ci sono bivi alla quale la segnaletica la devi per forza e per necessità, mettere tu. Giro spesso attorno ad uragani che mi creo da sola, ho l'anima in tempesta, il cuore che non pompa coca cola ma vibrazioni, calore e colori. Che a volte scottano..sono stonate, dipingo muri inutili.. Ma ho la pazienza per accettare le cose, il tempo che passa e le emozioni negative.. so che fanno parte del mio essere frantumata. Distante. Che ci volete fare, alla mia età ho l'intelligenza di sapere distinguere quel che mi fa bene da quello che mi può ancora nuocere.. E so rispondere a quella domanda: cosa aspetti? Aspetto che gli altri rispettino

Il mondo superficiale dei sani

Da quando sono tornata al lavoro, mi sento diversa. Tutto quello che consideravo importante, inaccettabile, a volte prioritario, ora è cambiato. Il minimo problema che prima avrebbe sconvolto il mio modo di fare, di lavorare, ora lo osservo, e penso che devo fare il mio dovere sempre, ma che al resto ci penserà la vita. Senza perdere di vista quello che faccio, ma senza nemmeno perdere di vista che comunque sto vivendo. Io. Tutto si risolve. Ora vivo in un mondo che mi rende immune dall'atteggiamento a volte superficiale dei sani. E mi sento disarmata, ogni volta che torno tra le corsie degli ospedali, vedendo la voglia di domani di quelli che forse non avranno domani. E penso alla fortuna che ho. A dare il valore che merita, la mia nuova vita.

Oggetti per donne che attendono un uomo da un altro pianeta

Non tutti gli U.F.O possono risultare extraterrestri. Ho una carissima amica che concorda nel ritenere che qualsiasi rilucente apparecchio sigariforme è capace di risollevare una donna da terra.. E' un appassionata di astrofisica, di stelle e pianeti, e la luna per lei non ha segreti. Tutta questa passione l'ha portata ad allontanarsi dagli umani.. Ecco così spiegato il suo grande amore per i sex toys. Ieri mi ha detto una cosa che sospettavo da un po'.. Secondo una scoperta recente, lo spazio è finito, ci siamo solo noi. Questo per me è un pensiero molto confortante, considerando il fatto che non so mai dove ho lasciato gli occhiali.. Ma ha sconvolto di brutto la mia amica che stava aspettando un extraterrestre che la prendesse e la portasse via.

C'è sempre un motivo.

Qualcuno mi spieghi perchè i treni sono sempre in ritardo. E ti ritrovi a perdere coincidenze, profumi, cambi di luce. Perchè ci sono guasti improvvisi? Per la lentezza nei passeggeri a salirci su? O più semplicemente per un macchinista che è al telefono con la moglie? Bene, ho una mia teoria. Perchè in quel posto ci devi arrivare in un altro momento, assaporare un paesaggio illuminato diversamente, e perdere appuntamenti e tempo a volte è la cosa migliore. Aggiungo anche che se il treno è in ritardo la tua coincidenza non lo è.. E questo ti dovrebbe far capire che se sei salita su un altro treno, è perchè dovevi conoscere e guardare altri occhi. E fermarti lì, senza recriminare o maledire. Senza pensare di aver perso qualcosa. Perdendo una coincidenza io ho stretto la mano ad un nobel, DARIO FO'.. Sono stata ad ascoltarlo come chi beve da una fontana. E scendendo da quel treno ero sicuramente più ricca.

L'armonia

Da un imprevisto la parola "armonia" è scomparsa dalla mia vita. Da allora, ferita ma per niente sconfitta, non  vibro più, non ho più quella "normalità di essere". Ogni tanto mi arriva un cuore. Da dove non lo so. Allora intravvedo un qualcosa di armonico nel mondo in cui vivo e mi relaziono, ma anche guardando bene bene, in me non c'è traccia di quella che ero. Ma  ringrazio e vado avanti e mi dico che:  sì, si cambia nella vita, e che ho ancora la forza.

Ditelo a quel prete.

Ditelo a quel prete che considera il Femminicidio un evento naturale, meritato, conseguente al modo di porsi delle donne, che si deve vergognare. Qualcuno glielo dica che le donne ora votano, abortiscono, divorziano, per fortuna. Diteglielo che sono proprio i preti come lui, che hanno allontanato persone come me, dai portoni delle chiese. Diteglielo che chieda scusa a tutte quelle povere anime, che sono cadute sotto la ferocia di uomini del possesso, dell'odio, del non amore. Diteglielo che non basteranno tutte le preghiere che sa dire, a  farsi perdonare. E a quell'altro che giustifica la pedofilia, diteglielo che se un bambino chiede una carezza, nessuno è autorizzato a tirare fuori l'uccello. Qualcuno glielo dica. Per favore.

VUOTI A PERDERE

Oggi, leggendo le mail che ricevo per la mia rubrica su IL RESTO DEL CARLINO Rimini ancora una volta mi sono accorta di quanti uomini maturi non hanno proprio una direzione. Anzi, vanno proprio dove li porta il vento. Intendo dire: poligami recidivi e impenitenti, con una sovrastruttura apparentemente solida, capaci di vivere molteplici vite. Frammenti di tempo, storie parallele, frazioni di felicità che non pagano mai. Per non parlare di sesso, un pensiero costante: mentre sono nel letto con una, pensano già a sedurre un'altra. Paura di invecchiare? Volete dirmi che le donne matura si rifanno la faccia mentre gli uomini maturi diventano improvvisamente immaturi e si buttano sulla conquista facile, pur di convalidare il proprio ticket di maschio virile?

Uno Tsunami emotivo

Oggi pensavo alla sensazione che ti attraversa, quando rivedi qualcuno che hai amato, e che ha lasciato dentro te, un solco. Uno tsunami emotivo. Ricordi che si mischiano a pensieri, sguardi, sabbia di mare, colori. E parole, scagliate come proiettili che ti hanno perforato il cuore. Com'è terrificante ritrovare occhi, non più dolci, non più caldi, non più per te. Non più occhi. Perchè mai non si riesce a scendere da un rapporto senza slogarsi una caviglia? Perchè poi ti ritrovi tragicamente con la faccia contro un tram? Perchè hai amato troppo? Perchè non sei stata amata? L'amore va comunque incanalato, fatto confluire in un altro sentimento. Che sia tenerezza del ricordo, o semplicemente dolcezza, va trasformato per sopravvivere. E per andare avanti in un mare diverso.

Viaggi e miraggi

A volte si fugge dal bisogno di scappare. E si rimane. Magari si staccano i telefoni, ma si sta lì. Non si ha voglia di dare spiegazioni, ne di giustificare un assenza. Forse speri che chi ha capito la tua fuga, comprenda il tuo ritorno. E il tuo non ritorno. Si fanno viaggi nella vita che ti fanno crescere, altri che ti fanno regredire, altri ancora che li avresti potuti evitare. Ma sei fuggita, hai fatto una ipotetica valigia mentale, e sei scappata. Da te, dalle tue responsabilità, dal tuo mondo. Ti sei presa la distanze da te stessa. E hai visto oltre le dune, un miraggio. Ti sei allontanata. Recita Daniele Silvestri in una sua fantastica canzone: ..E' VERO CHE PER ESSERE CAPACI DI CAPIRE COSA SIAMO, DOBBIAMO ALLONTANARCI E GUARDARCI DA LONTANO.. E quando ti sei vista, e quello che vedi di te non ti piace, devi ritornare da te.

Sempre e per sempre. De Gregori docet

Pioggia e sole cambiano la faccia alle persone Fanno il diavolo a quattro nel cuore e passano e tornano e non la smettono mai Sempre e per sempre tu ricordati dovunque sei, se mi cercherai Sempre e per sempre dalla stessa parte mi troverai Ho visto gente andare, perdersi e tornare e perdersi ancora e tendere la mano a mani vuote E con le stesse scarpe camminare per diverse strade o con diverse scarpe su una strada sola Tu non credere se qualcuno ti dirà che non sono più lo stesso ormai Pioggia e sole abbaiano e mordono ma lasciano, lasciano il tempo che trovano E il vero amore può nascondersi, confondersi ma non può perdersi mai Sempre e per sempre dalla stessa parte mi troverai Sempre e per sempre dalla stessa parte mi troverai. Quando una persona ti ama, non ti abbandona mai. Capisce i tuoi silenzi, li intercetta, lascia che parlino dentro di te. E ti aspetta. Sempre. Per sempre.

Ritenuta sugli stipendi per la crescita mirata.

Di recente mi è capitato di incontrare una conoscente dotata dei suoi pargoletti  ed ho potuto constatare quanto per i genitori,  i figli non siano tutti uguali. Nella mia famiglia erano particolarmente severi  e quindi i miei parametri di confronto non sono applicabili,  poi sono dell’epoca scorsa, quindi può darsi che non faccia testo,  però sono rimasta allibita dalla facilità con cui  ad un bambino venivano concessi beni e risorse  e molta, molta pazienza  e l’altra figlia risultava un’inetta agli occhi della madre. Ad uno alimentava l’egocentrismo lodandolo per non so cosa francamente,  alla ragazzina invece,  riservava solo demolizioni psicologiche,  prefigurando il suo futuro parecchio difficile. Non c’è niente da fare,  i genitori hanno delle debolezze,  altrimenti non si spiegano i conflitti tra fratelli coltelli. Ora, siccome i figli rappresentano il futuro di tutti,  anche di chi i figli non ce li ha, o di chi ,  per non fare differenze ne

Eccessi di Lucidità

Mi si è rotto il cellulare ed è stata una benedizione. Scollegata, sono riuscita a trasformare la parola crisi in opportunità.  “Signora ne vuole uno in sostituzione?” mi ha chiesto il commesso. “ Per carità! Saranno giorni di totale relax mentale, la libertà che ti da il cellulare è anche la stessa libertà che ti toglie” Ovviamente mi ha preso per pazza! Ma facendo una riflessione seria sulla condizione umana che tutti almeno una volta nella vita hanno provato, la crisi, capiamo che ci sentiamo bloccati, e al momento non riusciamo a vedere una soluzione indolore ed immediata. È un po’ come se perdiamo l’orientamento dentro casa nostra. Possono essere crisi evolutive o accidentali, ma in ogni caso, dobbiamo cercare di trasformare questi momenti di transizione in un’opportunità di crescita e di decisioni. E tornando al cellulare è indubbiamente uno strumento utile per risolvere problemi e sveltire le pratiche quotidiane, ma è anche un modo per ingabbiarci, per lasciarci sem

In nome del possesso.

C’è una frase, che mi rimbomba in testa da giorni, da quando distrattamente, ho sentito in tv, queste parole estrapolate da un' intercettazione telefonica del marito dell'ennesima donna uccisa: ci ho messo 17 anni a raddrizzare vostra madre.. Raddrizzare significa riuscire a castrare l’anima , significa negare ad una persona la sua vera natura, per averle finalmente una donna, in questo caso una moglie, a propria immagine e somiglianza, sedarla, riuscire a chiudere in lei i rubinetti delle emozioni . Senza permettere di avere un pensiero diverso, di avere amici che la possono deviare  con la sola idea dell'indipendenza, magari seminando in lei, il sospetto che quello che vuole essere , non coincide con quello che deve essere . Deviare dalla strada già segnata del suo matrimonio, quella bella torre d'avorio dove le incomprensioni non si possono vedere dall'esterno, in quelle pareti dove non devono trapelare insoddisfazioni. E il pensare che ci sono ancora uomi

Continua ad essere complicato, telefonare con una braciola.

Dati recenti dicono che noi italiani risparmiamo sulla carne, ma non rinunciano al cellulare. Incredibile come siamo diventati tecnologici, forse il fatto dipende che n onostante la crisi, continua ad essere complicato telefonare con una braciola? Ho ripensato a questa cosa: c’è chi non riesce a staccarsi dal cellulare neanche nelle situazioni più intime, nemmeno in vacanza. Personalmente ho amiche che vivono con lo smartphone in mano ma quando ho bisogno di loro, non rispondono. Mah. Che i consumi siano calati è un dato di fatto, ma qualcosa non mi torna. Ci sono più persone che hanno accesso ad un cellulare di quante abbiano a disposizione un wc. Giuro! Sorpasso storico, e qui s’impone una riflessione: a chi non è capitato, almeno una volta nella vita, di far cadere il telefonino nel cesso? Noi donne multitasking per esempio, mentre puliamo i sanitari, siamo capacissime di caricare una lavatrice, provare la lezione di storia a nostro figlio, e rispondere alla chiamata giornalie

Cosa serve per essere felici?

Quando chiedo ad una qualsiasi amica: “ma tu nella vita, cosa vorresti fare?”,  raramente mi risponde: “vorrei essere felice”. Sono sempre le cose materiali ad avere la meglio: viaggiare, una macchina nuova, una casa bella, un lavoro soddisfacente, un buon conto in banca..Ma da tutte queste sicurezze, può scaturire la felicità ? Sono tempi strani, veloci, nuovi, confusi, emozionanti e disperati. Non abbiamo il tempo per arricchirci la vita di sensazioni essenziali, del piacere di dare una carezza, di fermarci ad osservare un tramonto. Anzi. Viviamo di prestiti e attese, sperando che un giorno la vita ci bonifichi il dovuto e ci faccia sentire felici. Ebbene vi faccio una confessione: qualche mese fa è successo qualcosa nella mia vita. E da quel giorno mi sono accorta di non aver più paura del silenzio che mi circonda e che non è mai privazione ma crescita, rispetto per se stessi. E ho preso decisioni, allontanato persone che pensavano di conoscermi e mettendomi alla ricerca di persone

L'umiltà è felicità.

Se non fossi stata contemporanea dell'epoca 2.0 mi sarei comunque connessa? Io credo che la dipendenza da schermo sia una perdita di tempo e nel percorso che sto percorrendo non può più appartenermi. Notizie  e immagini sono manipolabili con molta facilità, non mi piace questa cosa. Verissimo, la connessione ti dà visibilità, ma succede che in questo momento io vorrei sparire, cancellare le mie tracce. Per concentrare qualcosa di sensato in 140 caratteri, per esempio, bisognerebbe lavorarci almeno 5-6 ore, l'espressione precisa non viene mai di getto, si rischia di dire banalità che poi ti possono venire rinfacciate.. Non rinnego niente: mondanità, esibizionismo e amicizie virtuali. Però ora mi sento libera dalla smania di apparire e cerco di scoprire ciò che più mi è autentico, che più mi assomiglia. Quando tutti parlano troppo, anche di quello che pensano possa provare tu, la scelta del silenzio mi sembra obbligata, e davvero, e questo può sembrare pr

Accogliere la tristezza

Ci vuole coraggio a vivere. E ci vuole coraggio, per rivendicare che quello che ci attraversa, non sempre è positivo. Intendo dire: il nostro cammino è permeato di emozioni, e anche lo sconforto,  quella vena di tristezza profonda, può fare capolino anche nelle persone comunemente definite "più solari", ve lo assicuro. La tristezza si accompagna alla gioia, a volte è vista come un impedimento alla possibile felicità. Nell'epoca dei motivatori, dei life coach,  è considerata un segnale di debolezza, una forma di sabotaggio alla concezione di un pensiero positivo, all'entusiasmo anche. Ma chi non sa accoglierla nelle innumerevoli tappe della vita, chi è incapace di apprezzarla, non può riconoscere il valore della gioia, non può rendere consapevole al proprio "dentro", l'umanità di cui è dotato. Squarci di tristezza portano squarci di luce.

C'è posta per me.

Ho ricevuto un messaggio da una persona gentile, che mi chiede che fine ho fatto. In effetti sto trascurando il mio blog desolatamente, ma sono affetta da voglia di scrivere solo cose belle e purtroppo, è da un po' che non mi attraversano. Ma è in arrivo l'autunno, e a fermentare non sarà solo il mosto.

Inseguendo farfalle.

Mio figlio studia filosofia. Sa che non comprendo il mondo, e allora vuole smontarlo capire come funziona e darmi il libretto d'istruzione. Non facendosi ma il letto vuole dimostrare che l'universo tende la disordine. Passa le sue giornate sui libri, perchè dice che è l'odore più buono che conosce. Ha tutto il tempo che gli serve per leggere poesie, mettersele in tasca e tirarle fuori all'occorrenza. Mi dice di sentirsi fortunato: insegue farfalle che gli svolazzano in testa. E ogni tanto ne prende una.

L'amore non ha sesso.

Pirandello diceva che la Famiglia, è "un'associazione a delinquere". E se il singolo vuole prevalere si sfascia, aggiungo io. La coesione è importante, avere obbiettivi comuni, guardare in una direzione che porti alla costruzione. La famiglia è un luogo, dove ci si ama e ci si detesta, dove si rompono i vasi, ma si rimettono insieme i cocci. Ci si allea, in una famiglia, e ci si allena ad essere tolleranti, generosi, a condividere. La famiglia ti da consapevolezza. Non si parla di "moglie e marito", si parla di persone. Il sesso non conta. Tanto parlare della legge sulle unioni civili, ma come paese siamo ancora al palo. Mi chiedo quanto dovremo aspettare ancora, perchè L'Italia sappia riconoscere che l'amore non ha sesso.

Come una TARANTOLATA

Mi capita spesso di vagare da una angolo all'altro della casa, cercando. Come se giocassi ai 4 cantoni. Mi accorgo che i miei cari mi guardano come se fossi un essere socialmente pericoloso, e questo mi provoca una reazione a catena, comincio a grattarmi, in preda ad un orticaria migrante. Un anima in pena. Vorrei essere così intelligente da progettare, brevettare e lanciare sul mercato, gli occhiali con un GPS incorporato. Com'è che nessuno ci ha ancora pensato? Credo che ad una "certa", la memoria non basti più.

UN FILM SENZA TITOLO

Metti che uno spot scemo, interrompa a casaccio il film che hai in testa.. Tu cosa fai? Ti addormenti e per un po' lo riprendi sperando in un finale eclatante? Chiudi gli occhi senza dormire e t'immagini lo svolgimento che ti pare a te, e così facendo ti racconti una meraviglia che non esiste? Oppure, ti tieni il ricordo di quello che hai vissuto fino a quello spot, apri gli occhi, e vivi la realtà? Detto questo: che titolo poteva avere, questo film?

Non riesco a dormire

Non riesco a dormire. Interminabili stupende discussioni, giuste indignazioni, giusti sarcasmi contro i giusti bersagli: i politici, la televisione, la chirurgia estetica, gli uomini ineleganti, i corsi di scrittura creativa e le persone che finiscono una frase con un  "mi dispiace". Sia maledetto il giorno che un capriccioso raggio di sole, mi conferì ironia e pensiero. E ora, per colpa di queste insopportabili e inutili appendici del mio vivere, sono qui con i pestoni sotto gli occhi, a non dormire. Ma tranquilli, anche la pazzia è relativa.

Iniziare le cose

Per iniziare le cose bisogna esserci. Perchè altrimenti rimani male. Cioè, metti che hai voglia di perdere del tempo ma ti accorgi che hai finito i corridoi, allora che fai, giri su te stessa? Sarebbe stato meglio non iniziare, o no? Almeno non ti viene il mal di testa a furia di pensare al perchè mai hai iniziato quella cosa. Anche perchè ti rimane la bocca schifata per le parole che non sei riuscita a dire, per quel pranzo che hai iniziato con un buonissimo antipasto e non hai finito con il dolce. Va beh, lasciamo stare... Ecco forse questo lo avresti dovuto dire, prima di iniziare le cose.

E' li che ti amerò.

Saprò amarti tra quella luce a cavallo tra il tramonto e la sera. Nell'ultimo pensiero tra gli occhi aperti e  gli occhi chiusi. Fissando quel raggio di sole che sbuca da un alba. E' lì che ti amerò, accarezzando i petali di  velluto a questa rosa, e sentendo il tuo calore sul mio viso.

Le donne son fatte così. Arrangiatevi.

Le donne vogliono un uomo che le porti la mare. Che le sorprenda. Ma attenzione. Il mare deve essere Il MARE. Non un mare qualunque. E la sorpresa deve avere un gusto diverso, inaspettato, che le lasci a bocca aperta. Provate a prendere per le mani un uomo e portarlo voi, al mare. Provate a regalarle una qualsiasi cosa. Anche un gratta e vinci. Sarà contento come un bambino. La donna no. La donna troverà sempre qualcosa da dire. Vorrà un tramonto apposta per lei. E se è buissimo, e il cielo non saprà stupirla, la colpa sarà la vostra.

Agosto in stand-by

E' stato un luglio pieno. Uno di quei mesi con giornate che hanno offeso la durata delle notti. Mi dicono che era da vivere fino all'ultima goccia, ubriacandosi di sensazioni vitali. Ora è agosto, e io sono in folle, come una barca a due passi dal molo ma ferma lì, ad aspettare di partire. La notte comincia  a riprendersi la sua rivincita sul sole, sulla sua potenza, sul suo ardore: i giorni si sono accorciati e presto verranno sopraffatti. Un'estate che non ho vissuto, che ho sentito sulla mia pelle solo da racconti di altri, e mentre tutto a Settembre finirà, io prenderò il largo.

La disperazione non ha classe.

"Quelli che stavano nella stiva, sono morti asfissiati"hanno detto in tv.  "Quelli" sono esseri umani, che non hanno potuto scegliere. Ne' di restare in un paese che li ha abbandonati, e nemmeno di andarsene. Di scappare, questo sì, ma è diverso. Fuggire dentro una carretta, senza ossigeno, perchè fuori costava di più. Il biglietto, era di un'altra categoria. Come se la disperazione avesse una classe.

Pazienti.

In questa lotta per la vita,  mentre la gente comune   si annoia nella sua povera vita ci siamo noi  i pazienti che vaghiamo in stanze colorate di ospedale  ed incontriamo persone che condividono l’amore per quegli sprazzi di vita che gli sono rimasti,  sorridono e gli occhi brillano con una luce unica di chi sa cosa vuol dire: rischiare di perdere tutto per un destino beffardo e bastardo.  L’importante è essere felice oggi,  perciò riempi il cuore di gioia e fanne la scorta per quando le giornate saranno più grigie. A te che ti svegli la mattina col broncio e senza un sorriso,  a te che ti lamenti per gli impegni della giornata,  per te donna che ti lamenti se non hai trovato il capo che cercavi,  a voi lavoratori che la mattina sbuffate per andare a lavoro,  per te, che come hai due soldi devi assolutamente soddisfare ogni tuo desiderio,  spendendo ogni centesimo per poi lamentarti che non ci sono soldi… A voi io auguro un buon giorno!  Siete i ben accett

Gli sguardi muti

Uno sguardo può valere le macerie  nelle quale tu ti ritroverai un giorno. E' un qualcosa di così intimo, che è come se si venisse scoperti a rubare qualche cosa. Come se quella superficie, in realtà rendesse trasparente qualcosa di taciuto. Gli occhi hanno dentro se' l'anima, e uno sguardo, "quello sguardo", a volte ha in se',   l'inevitabile. L'emozione si decifra anche così, abitandone il pensiero, e guardare, può essere un atto di coraggio, un verbo muto.

Gli addii delle persone che ti sono solo "sembrate"

Ci sono addii che ti schiantano per terra. Io sono una donna che "guarda in faccia al sole e non abbassa gli occhi" mi racconto spesso così. Mi metto sempre in gioco, sbaglio spesso, non so valutare, però ho azzeccato il mio essere. Cerco comunque di scandagliare l'animo di chi mi sta davanti, in profondità, e con qualcuno c'ho preso, con altri invece ho toppato, ma non ho mai avuto rancori, per chi mi ha lasciato sulla porta. Certo alcune persone "sembrano solo", e non sono capaci di lasciarti veramente. Nel senso che "quell'addio e grazie", te lo fanno solo immaginare.

GLI ADOLESCENTI UN MISTERO?

La mente degli adolescenti, un mistero. I recenti fatti di cronaca ti pongono domande, non trovi risposte.. Ti chiedi cosa pensano mentre smanettano con la Play station, quanti ragionamenti nascondono, oltre gli sguardi. Escono ed entrano di casa, e tu cerchi di decifrare una sensazione, un piccolo accenno.. Tornano da scuola con lo zaino a penzoloni, le braccia basse, la schiena curva, si tolgono le cuffie solo quando tu gli dici un sonoro: è pronto! Poi comunque ci parli, magari anche senza troppo insistere arrivi a lui, a lei, a loro. Cerchi di capirci qualcosa, t'interroghi, incalzi domande tra un primo e un secondo piatto. Ma proprio quando cominci a capirci qualcosa, il tuo tempo è scaduto, e rimani in salotto a prendere polvere come i tuoi soprammobili. Poi ti sorprendi perchè ti senti appoggiare una mano sulla spalla, ed è proprio il tuo cucciolo che ti dice: "tranqui ma', va tutto bene, non mi drogo, non bevo, non fumo, e con le tue domande,

Non c'è più un ignorante per fare due chiacchiere

Vi è mai capitato di trovarvi dentro ad una situazione paradossale? Stamattina in ospedale, ho incontrato un conoscente che appena mi ha vista, ha cominciato a parlare. Di cosa non ho capito. Penso siano stati i 5 minuti più noiosi della mia vita. Lui, uno di quelli con i capelli con la riga perfetta, il doppiopetto inamidato, le scarpe lucide, e il sorriso stampato, mi spiegava la sua frenetica vita, tra un coffee break e un meeting, sciorinava termini come asset, spoil sistem, target..per concludere con un rincuorante badget. Un bell'involucro che scagliava idiomi nell'aria. Aveva le mani congiunte, come uno che prega, forse si aspettava che io comprendessi qualcosa del suo discorso, ma sinceramente non ho capito una "cippa lippa". Accanto a noi, seduto, un vecchietto che ascoltava, e con la sua saggezza ha esordito in dialetto romagnolo: " Un gnè piò un gnurent per fa du ciacri.." Io sono scoppiata a ridere ma ovviamente, l'uomo mode

La bellezza dell'anima.

A volte provo un desiderio irrefrenabile e repentino, di affermare la mia esistenza. Mi guardo allo specchio ( non riesco mai a passarci davanti senza darmi una sbirciatina), e fisso la mia immagine. Capita anche, che io veda la mia anima. E allora mi abbraccio, prendo le mani e me le porto al cuore. Perchè io me la veda collocata lì però, proprio non lo so, ma credo che lei e il cuore, si facciano compagnia. Ma mentre LUI lo conosco, e so che batte perchè ha un motivo, LEI mi è spesso criptica. Non sempre mi piace com'è, non è sempre bella e limpida, a volte ha crepe e solchi che la rendono tortuosa. E poco soffice. Allo specchio poi, prendo la cipria e cerco di ricostruirmi, la pelle si distende, e spunta un sorriso. Il cuore è lì in sede, aspettando emozioni. E penso: ma l'anima, chi me la restaura stamattina?

Nessuna donna è mai a metà

Un ictus ha ucciso qualche mia cellula, qualche neurone, una parte del mio corpo. Ma sono VIVA! Viva con il punto esclamativo, viva con la voglia di riprendermi la vita, viva con la determinazione di vivere ancora ogni delusione, ogni arrabbiatura, ogni indignazione, ogni tramonto e ogni alba. Tutte le donne lo possono fare: tornare a volare. Io volavo alto prima della mia caduta a terra, e non dico che è stato una benedizione, che dovevo ritrovare me stessa e balle varie.. No. Dico che mi sono ritrovata a ripensarmi, questo si, a ripensare alla forza delle donne, capitale umano pieno di risorse, e a decidere per me, ogni giorno come farebbe una madre di famiglia, una donna che lavora, una figlia che si deve rimboccare le maniche. L'universo femminile ha straordinarie risorse. E allora: resisti, combatti, porta avanti le tue idee donna, fai lavorare le cellule che funzionano anche per quelle che si sono arrese. Arrendersi? Tu non farlo mai!

Quando finisce un amore

Quando finisce un amore si ripensa a tutto. E quell'amore si trasforma nel pensiero, a volte lo si rende migliore perchè ci fa bene pensarlo così, il tutto che non è stato e non sarà. C'inventiamo che sia stato perfetto, unico, e anche se non è stato niente per l'altro, facciamo in modo che sia stato tutto. In modo che la mente rivaluti, quello che il cuore ci ha demolito. Ma niente finisce, se in qualche modo rimane in te.

IL DILEMMA

IL DILEMMA “Il dilemma era quello di sempre,                                      un dilemma elementare, se aveva o non aveva senso il loro amore.” Sono partita da questa canzone di Gaber,  per esaminare, a mio modo, la crisi. E’ un tormento che affligge le generazioni da sempre, del resto. Ma dentro ad un contesto, quello della famiglia,  spettina equilibri, e mette a dura prova la resistenza. Sapere di non riuscire a trovare tutti i requisiti necessari in una persona.  E fare promesse e compromessi per andare avanti.  E credere che “il nostro amore moriva.. come quello di tutti”,  ma apparecchiare la tavola comunque,  sorridersi sulla porta di casa, spalancare le finestre ed aprirsi ad un nuovo giorno. Malgrado le bollette da pagare, la varicella dei figli,  le abitudini nel letto da onorare,  i “wau” e gli “uff” che ci sono per forza dentro alle unioni,  inesorabili, e a scadenza fissa. E ci si sente legati entrambi ad un lettino di u

Piazza uccelli morti

D'estate fa caldo. Le persone non fanno l'amore, si perdono troppi sali minerali.. Troppa fatica. Gli uomini, orfani del calcio, parlano di moto, auto e calciomercato e la lingua non gli suda mai. Quella. Le donne, in loro assenza si ricostruiscono le unghie, perdendo così il loro senso tattile. Tanto toccare, come fare l'amore, non sono verbi estivi.

IL TEMPO, CHE REGALO!

Credo che regalarsi del tempo, sia un dono fantastico. Tempo per pensare, per divertirsi, per abbracciare e per amare. Da quando ho questa consapevolezza, vivo meglio. E imparare a impiegarlo al meglio mi ha dato grandi soddisfazioni, perchè poi mi sono accorta che il tempo che mi è rimasto nel tempo, (scusate il giro di parole) poi l'ho condiviso. E condividendolo mi sono arricchita la vita. Quindi ne ho tratto un profitto umano. Di questi tempi una rarità. Ho impiegato il mio tempo stupendomi, fidandomi, mostrando di me la contentezza. E donandomi attimi di tempo sono cresciuta, maturata e nel tempo, ho trovato il tempo per perdonare. Un verbo magnifico composto da due parole: per-dono. Significa che ho fatto qualcosa per gli altri. E donando agli altri, a volte si  fa un bel regalo a se stessi, ci si ritrova.

Quando siete felici, fateci caso.

Il risveglio in una mattina di luglio, mi regala il senso di calma dell'infinito. Tutto mi sembra immobile e ripetitivo. La luce dell'estate spinge lo sguardo del mio cuore a pensare che tutto è bello, che l'abbondanza è per sempre e che ogni giorno nascerà di un colore nuovo. Le mie amiche si inebriano di vitalità e di desiderio. Ci sono quelle che vanno a ballare, quelle che organizzano feste in spiaggia fino all'alba, altre ancora che s'inebriano al sole.. nessuna vuole dormire, tutte temono al risveglio di smarrire la felicità. Fuori le giornate offendono la durata delle notti, e sarebbero da vivere fino all'ultima goccia, mi dicono..Ascolto i loro racconti, contenta per loro.. Ci sono tante sfumature nell'essere felici. Per me la felicità in quest'estate diversa ha un altro sapore. Ho la consapevolezza che sono VIVA. Quindi un consiglio spassionato: QUANDO SIETE FELICI, FATECI CASO.

Ci vorrebbe un amico

L'estate mi allontana dalle persone. Le mie amiche sono quasi tutte impiegate in attività turistiche, i miei amici single a caccia, in qualche modo anche loro impegnati nel "turismo". Mi alzo la mattina sperando di vedere una foglia cadere, e qualche amicizia ufficialmente dispersa, ritornare. La mia amica Carla dice che ti vuole vedere ti cerca, che chi a te ci tiene, il tempo lo trova.. Si, forse ha ragione, viviamo di scuse per non dire: non ho voglia di vederti. Scusate, esagero come sempre, è che oggi mi sto sul culo da sola.

Basta unire i puntini

Dimentico ogni lezione. Le domande sei obbligata a fartele quando arrivi alla soglia dei 50. Non puoi più rimandare, non puoi più darti alibi per sorvolare, evitare, pensare. Tocca metterti lì, a chiederti il perchè ogni tanto, ti si forma la lacrima. Rispedirla al mittente non serve, quando il mittente sei tu. Troppo comodo far scorrere la vita come viene. Arriva il giorno che non ci sono sante ragioni, ti accorgi che ti hanno lasciato lì, a riprogrammarti la vita, e l'immagine che hai davanti è sfuocata, dei puntini sparati su un foglio bianco. Basta unirli.

Si può rimanere amici?

Io non lo so se si può rimanere amici degli ex. Ex amori importanti o ex di qualcosa che magari non si ha fatto in tempo a capire cosa fossero. E' una domanda che spesso mi fanno per la mia rubrica di posta del cuore sul Carlino. E stamattina non sono lucida nel rispondere. Certo è che ogni caso è a se', non sempre quando si chiude, si chiude per sempre, perchè ci sono delle fini, che durano di più. Con strascichi emotivi pesanti, attimi che ti tornano su come i peperoni.. Annunciare a se stessi la bancarotta è sempre difficile, quando poi è l'altro a presentarti il conto in rosso, allora è terrificante. Un terremoto. Anche in poco tempo si possono avere troppi ricordi, troppe emozioni  da digerire, e l'altro ti si può piazzare in mezzo al cuore e non se ne va, e dopo sono cazzi. Le sensazioni a volte non sono le stessi per entrambi, e se uno ama di meno o non ama affatto, volta la pagina con più facilità. Diciamolo, è meglio scaricare che essere sc

Una donna Zen

Ero una donna impaziente. Anche un po' rompi. Un filino.. Vivevo perennemente con l'ansia incorporata, traballavo,  inciampavo.. non sono mai stata una donna straordinaria. Ero strepitosa nel comportarmi in modo uterino. Dicevano.  Mi truccavo in fretta,  poi mi colava il rimmel e dovevo  rilavarmi la faccia, impastavo le polpette e poi facevo un casino sporcando in giro, pasticciavo,  impanavo  i mobiletti. Un disastro. Badavo all'acqua in bollitura come  una guardia giurata, poi buttavo la pasta e andavo avanti e indietro tra i fornelli. Aspettavo, sbuffavo.. Alla fine poi la carbonara, mi usciva stressata. Ora sono zen, gli eventi mi hanno fatto fare un bel cambiamento, non ho orari, vivo in completo relax, costretta a stare ferma, a ripensare alla mia vita e a ritrovare l'equilibrio, ( anche fisicamente) mi sono accorta che l'erba cresce da sè.

L'Ennegramma..una scoperta!!

l’ennegramma è una figura geometrica che contiene i nove caratteri umani di base,  illustrati nella figura qui sotto.  Questi dunque i nove tipi principali,  il cui profilo psicologico è assai accurato e preciso,  con tanto di compulsioni negative, punti di forza,  vissuto d’infanzia, desideri, etc. Ma non è così semplice : ogni enneatipo ha un gruppo di appartenenza (testa, addome, cuore),  due ali che lo influenzano alternativamente,  una direzione di stress e una di eccellenza,  una direzione predominante (tra autoconservazione, socialità e sessualità),  nonché un certo livello di integrazione. Lo ammetto, ero scettica, invece studiandomelo,  mi sono convinta che c'è una geometria dell'anima.