Sento ogni tanto del bon ton salirmi, spero non sia
grave..
ma giorni fa, in un ufficio pubblico,
avrei voluto veramente rispondere
a tono ad una persona, poi,
non so come,
mi è venuta la smania del compromesso.
Mi sono ricordata di essere una signora e ho mediato,
anche
se l’unica cosa che avrei voluto fare era creare un idioma apposta per
quel idiota
che mi stava davanti,
sufficientemente in bilico tra l’insulto e
l’indifferenza.
Non sono riuscita nemmeno ad essere sarcastica,
perché con
le persone sbagliate a volte esserlo, ti porta a fare la figura delle stronza,
tanto probabilmente non avrebbe nemmeno
capito la mia ironia.
Quindi ho sbuffato e amen.
Uscendo mi son
detta: facile raccontare che il pubblico impiego è oramai terra di nessuno,
impermeabile all’etica del senso del lavoro e attraversato da un lassismo
imperante.
Troppo facile indignarsi, scrivere che mentre tu stai in fila da tre
ore,
l’addetto di turno pagato da te, si mette al cellulare a parlare con
qualcuno di come trascorrerà il suo ponte dell' 8 dicembre,
incurante di chi gli
sta davanti, poi magari esce a fumarsi una sigaretta,
lasciandoti lì, basita ad
aspettare i suoi comodi.
Già..troppo facile..
però per la legge Karmica auguro a
questo signore di stare in fila per tre ore al casello dell’autostrada, e che
per uno sciopero dei casellanti si possa sfogare solo con la cassa automatica,
e che lui,
dopo aver coniato per l’occasione una decina di parolacce,
si possa
sentir rispondere da una voce metallica
“ stiamo lavorando per voi”!
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