La mia vita ( e presumo anche
la vostra)
è un inesorabile avvicendarsi di stati di squilibrio
dovuti al cambio di stagione, agli ormoni ballerini,
alle notizie del tg, alle risse in parlamento,
alle vicende dei protagonisti degli orrori quotidiani,
alle terribili incomprensioni con le amiche..
Cose sopportabili, direte voi..
Soprattutto quando arriva Novembre ( che come mese inizia anche per No, per intenderci) e il tempo diventa umido e grigio,
mi scatta una certa insofferenza,
la regolazione del mio umore diventa più faticosa e
già trovo difficile entrare in sintonia con la natura,
ma in particolare non riesco a provare empatia
con le foto postate sui social.
Perchè è un mese disgraziato, diciamolo,
c’è poca allegria nel postare,
prima i santi poi i morti, zucche (vuote),
mari incazzati,
apocalisse di piante,
disgrazie annunciate,
le prime nebbie, le auto in fila ai semafori
e tristezze varie.
È pur vero che questo è un autunno anomalo,
meteorologicamente e umanamente parlando,
ma con ricorrenze tristi e condizionanti.
Tempo fa si era parlato di una possibile attivazione
del tasto “non mi piace”,
che io accoglierei con piacere.
Dal mio punto di vista sarebbe un’opzione matura,
ma non credo che verrà mai inserita,
è contraria alla reale filosofia dei social
dove ognuno si espone per misurare il consenso altrui,
non per avere delle critiche.
Quindi tranquilli: tutti quelli che in questi giorni hanno postato foto mascherati da scheletri, avranno avuto il mio click.
Attendo con ansia però,
le foto con la barba e la tuta rossa da babbo Natale.
è un inesorabile avvicendarsi di stati di squilibrio
dovuti al cambio di stagione, agli ormoni ballerini,
alle notizie del tg, alle risse in parlamento,
alle vicende dei protagonisti degli orrori quotidiani,
alle terribili incomprensioni con le amiche..
Cose sopportabili, direte voi..
Soprattutto quando arriva Novembre ( che come mese inizia anche per No, per intenderci) e il tempo diventa umido e grigio,
mi scatta una certa insofferenza,
la regolazione del mio umore diventa più faticosa e
già trovo difficile entrare in sintonia con la natura,
ma in particolare non riesco a provare empatia
con le foto postate sui social.
Perchè è un mese disgraziato, diciamolo,
c’è poca allegria nel postare,
prima i santi poi i morti, zucche (vuote),
mari incazzati,
apocalisse di piante,
disgrazie annunciate,
le prime nebbie, le auto in fila ai semafori
e tristezze varie.
È pur vero che questo è un autunno anomalo,
meteorologicamente e umanamente parlando,
ma con ricorrenze tristi e condizionanti.
Tempo fa si era parlato di una possibile attivazione
del tasto “non mi piace”,
che io accoglierei con piacere.
Dal mio punto di vista sarebbe un’opzione matura,
ma non credo che verrà mai inserita,
è contraria alla reale filosofia dei social
dove ognuno si espone per misurare il consenso altrui,
non per avere delle critiche.
Quindi tranquilli: tutti quelli che in questi giorni hanno postato foto mascherati da scheletri, avranno avuto il mio click.
Attendo con ansia però,
le foto con la barba e la tuta rossa da babbo Natale.
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