Quando ero giovane, alla fine degli anni 70’,
ho fatto la “
signorina delle colonie”.
Ondate di bambini provenienti dal nord,
venivano a
passare un mese d’estate al mare in riviera,
e questo perché “ l’aria marina
faceva bene ai pargoli”.
Ho un ricordo
meraviglioso del periodo delle colonie e se mi focalizzo su un particolare,
non posso fare a meno
di pensare ai bimbi in fila al sabato
sera,
davanti alla cabina telefonica.
Le famose interurbane che facevano
scendere i gettoni velocemente,
diventavano un appuntamento col racconto dell’avventura
che i bimbi
vivevano in quel contesto: giornate cariche di scoperte, profumi
nuovi,
e la loro attesa era qualcosa di palpabile.
Dall'altra parte della
cornetta, i genitori rassicurati di saperli “ felici”.
Tutta questa storia per
dirvi di immaginare adesso quanto vi ho raccontato,
con una variazione: stesso
luogo, stessa magia, ma col cellulare.
Si cancella la poesia, si formatta la
storia
e ne esce un’altra: impensabile con le chiamate compulsive di oggi,
con
le watssappate ad ogni minuto.
Che la via di mezzo sia la soluzione per
l’equilibrio?
Commenti
Posta un commento